Lottizzazione 165, parla Storelli: «Strada dovuta ma intrapresa da altra amministrazione»
L'assessore: «Le accuse di cementificazione e speculazione le rispediamo ai mittenti»
mercoledì 29 luglio 2020
14.00
Non si placano le discussioni e le polemiche sull'approvazione della lottizzazione della maglia 165 di Piano regolatore generale. Domenico Storelli, assessore all'urbanistica, è intervenuto sul tema.
«Il piano di lottizzazione fu sollecitato ai proprietari dei suoli nel 2008, con la puntualizzazione che altrimenti sarebbe stata l'amministrazione dell'epoca a procedere a una lottizzazione d'ufficio. Quindi fu adottato in giunta nel 2012 senza arrivare all'approvazione, lasciando, in modo incoerente, ad altri questo ultimo passaggio» ha sostenuto.
«Un successivo ricorso dei proprietari invitava a una risposta. Il tutto senza tacere, per altro verso, che la Regione ha più volte ribadito la conformità del piano. A questi fatti, si deve aggiungere la considerazione di non rischiare di esporre il Comune al pericolo di ulteriore contenzioso. Questo è il percorso che ha portato all'approvazione del piano di lottizzazione avviato da altri, evitando l'intervento di un commissario ad acta nominato dal Tar» ha aggiunto.
«È opportuno anche precisare, per sgomberare il campo da equivoci, che la maglia 165 nulla ha a che vedere con l'area marina protetta di Ripalta. Inoltre, non meno importante, la zona della maglia 165 è già zona edificata per 80mila metri cubi mentre il piano di lottizzazione, con le prescrizioni regionali applicate nel 2015, prevede la possibilità di un massimo di circa 83mila metri cubi (di cui circa 27mila di recupero dell'esistente). Meno di quelli che erano originariamente previsti con l'adozione in giunta del 2012, circa 86mila» ha puntualizzato.
«L'aver approvato questo piano era quindi una strada dovuta ma intrapresa da altra amministrazione. Le accuse di cementificazione e speculazione le rispediamo ai mittenti. Al Movimento 5 Stelle, per esempio, che continua a parlare di consumo di suolo e tratto non cementificato quando in realtà si tratta di un'area già edificata. A chi oggi pubblica foto fuorvianti sui social ricordiamo che quando poteva non ha mai dissentito» ha concluso Storelli.
«Il piano di lottizzazione fu sollecitato ai proprietari dei suoli nel 2008, con la puntualizzazione che altrimenti sarebbe stata l'amministrazione dell'epoca a procedere a una lottizzazione d'ufficio. Quindi fu adottato in giunta nel 2012 senza arrivare all'approvazione, lasciando, in modo incoerente, ad altri questo ultimo passaggio» ha sostenuto.
«Un successivo ricorso dei proprietari invitava a una risposta. Il tutto senza tacere, per altro verso, che la Regione ha più volte ribadito la conformità del piano. A questi fatti, si deve aggiungere la considerazione di non rischiare di esporre il Comune al pericolo di ulteriore contenzioso. Questo è il percorso che ha portato all'approvazione del piano di lottizzazione avviato da altri, evitando l'intervento di un commissario ad acta nominato dal Tar» ha aggiunto.
«È opportuno anche precisare, per sgomberare il campo da equivoci, che la maglia 165 nulla ha a che vedere con l'area marina protetta di Ripalta. Inoltre, non meno importante, la zona della maglia 165 è già zona edificata per 80mila metri cubi mentre il piano di lottizzazione, con le prescrizioni regionali applicate nel 2015, prevede la possibilità di un massimo di circa 83mila metri cubi (di cui circa 27mila di recupero dell'esistente). Meno di quelli che erano originariamente previsti con l'adozione in giunta del 2012, circa 86mila» ha puntualizzato.
«L'aver approvato questo piano era quindi una strada dovuta ma intrapresa da altra amministrazione. Le accuse di cementificazione e speculazione le rispediamo ai mittenti. Al Movimento 5 Stelle, per esempio, che continua a parlare di consumo di suolo e tratto non cementificato quando in realtà si tratta di un'area già edificata. A chi oggi pubblica foto fuorvianti sui social ricordiamo che quando poteva non ha mai dissentito» ha concluso Storelli.