Lucrezia Borgia e Isabella d’Este rinascono in Piazza Castello
Alessandra Necci conquista il pubblico di Bisceglie
lunedì 28 agosto 2017
12.53
Presentato domenica sera, nell'ambito della rassegna letteraria "Libri nel Borgo Antico", dinanzi ad un folto pubblico, l'interessante libro di Alessandra Necci, dal titolo "Isabella e Lucrezia, le due cognate".
L'ultima opera di Alessandra Necci, professoressa universitaria, avvocato e studiosa di storia, presentata egregiamente dal Prof. Luciano Gigante, traccia il profilo delle due donne più influenti del Rinascimento italiano: Isabella d'Este, marchesa di Mantova, e Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara e sposa del duca Alfonso d'Este, fratello di Isabella.
L'amore dell'autrice per Isabella d'Este e Lucrezia Borgia, nasce molto presto, grazie ad un viaggio giovanile a Ferrara e Mantova, di cui conserva il ricordo attraverso un ritratto di Isabella d'Este eseguito dal Tiziano ed esposto nella sua stanza da letto, come ha teneramente confessato durante la presentazione.
Divenute cognate in seguito al matrimonio in terze nozze di Lucrezia Borgia con Alfonso d'Este, il volume è una doppia biografia che mette a confronto la personalità di Isabella e Lucrezia, tanto diverse e distanti.
Isabella è cerebrale e razionale, una raffinata stratega capace di vincere le più difficili partite dello scacchiere italiano; incarna il prototipo della donna politica che antepone l'interesse dello stato, della dinastia e dei sudditi, agli affetti.
Di lei l'autrice racconta: «Isabella decide sin da giovane di fare della propria vita un capolavoro, vuole passare alla storia come la prima donna del Rinascimento. È una donna molto colta, forse un po' saccente».
La Necci ci riferisce del rapporto difficile tra la marchesa di Mantova e le figlie e della sua fortissima predilezione per i figli maschi: «Tant'è che quando nasce la sua secondogenita la toglie dalla culla perché troppo sontuosa e costruita per i figli maschi».
Si sofferma sul legame di Isabella col marito Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, appartenente ad una casata meno potente di quella dei d'Este: «Difatti Isabella d'Este non si firmerà mai come Isabella Gonzaga, ancorché fosse il suo cognome da sposata».
Lucrezia, al contrario, è una creatura più femminile, che vive di affettività, capace di intense passioni e forti sentimenti. Figlia di un papa controverso e "carnale" come Alessandro VI, Lucrezia è "innamorata dell'amore". Si dimostra tuttavia un'accorta governante e arriva a contendere a Isabella il primato di mecenate più celebrata della penisola.
«Lucrezia è una donna di grande caratura, una donna bella, affascinante, figlia di papa, ricchissima. Mi ha affascinato non tanto per i suoi amori, quanto per la sua personalità e la necessità di non rinunciare ad essere se stessa», ha affermato l'autrice. E aggiunge: «Queste due donne meritano di essere onorate e ricordate perché si affermano, in anni molto difficili per le donne, rimanendo sempre fedeli alla loro identità».
Attraverso Isabella e Lucrezia, inoltre, il libro racconta nel dettaglio l'Italia dell'Umanesimo e del Rinascimento, mettendone in evidenza la grandezza e la tragicità, gli splendori e le miserie, la complessità e le contraddizioni, gli individualismi e i particolarismi che le impediranno per molti secoli ancora di divenire uno stato unitario.
È, dunque, una biografia ma anche un'analisi politica, che attraverso lo studio del passato, delle Signorie, del papato, dell'impero, dei regni nazionali, serve a comprendere meglio l'Italia di oggi.
Perché la storia, come direbbe Benedetto Croce, "è sempre storia contemporanea".
Un libro da leggere assolutamente.
L'ultima opera di Alessandra Necci, professoressa universitaria, avvocato e studiosa di storia, presentata egregiamente dal Prof. Luciano Gigante, traccia il profilo delle due donne più influenti del Rinascimento italiano: Isabella d'Este, marchesa di Mantova, e Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara e sposa del duca Alfonso d'Este, fratello di Isabella.
L'amore dell'autrice per Isabella d'Este e Lucrezia Borgia, nasce molto presto, grazie ad un viaggio giovanile a Ferrara e Mantova, di cui conserva il ricordo attraverso un ritratto di Isabella d'Este eseguito dal Tiziano ed esposto nella sua stanza da letto, come ha teneramente confessato durante la presentazione.
Divenute cognate in seguito al matrimonio in terze nozze di Lucrezia Borgia con Alfonso d'Este, il volume è una doppia biografia che mette a confronto la personalità di Isabella e Lucrezia, tanto diverse e distanti.
Isabella è cerebrale e razionale, una raffinata stratega capace di vincere le più difficili partite dello scacchiere italiano; incarna il prototipo della donna politica che antepone l'interesse dello stato, della dinastia e dei sudditi, agli affetti.
Di lei l'autrice racconta: «Isabella decide sin da giovane di fare della propria vita un capolavoro, vuole passare alla storia come la prima donna del Rinascimento. È una donna molto colta, forse un po' saccente».
La Necci ci riferisce del rapporto difficile tra la marchesa di Mantova e le figlie e della sua fortissima predilezione per i figli maschi: «Tant'è che quando nasce la sua secondogenita la toglie dalla culla perché troppo sontuosa e costruita per i figli maschi».
Si sofferma sul legame di Isabella col marito Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, appartenente ad una casata meno potente di quella dei d'Este: «Difatti Isabella d'Este non si firmerà mai come Isabella Gonzaga, ancorché fosse il suo cognome da sposata».
Lucrezia, al contrario, è una creatura più femminile, che vive di affettività, capace di intense passioni e forti sentimenti. Figlia di un papa controverso e "carnale" come Alessandro VI, Lucrezia è "innamorata dell'amore". Si dimostra tuttavia un'accorta governante e arriva a contendere a Isabella il primato di mecenate più celebrata della penisola.
«Lucrezia è una donna di grande caratura, una donna bella, affascinante, figlia di papa, ricchissima. Mi ha affascinato non tanto per i suoi amori, quanto per la sua personalità e la necessità di non rinunciare ad essere se stessa», ha affermato l'autrice. E aggiunge: «Queste due donne meritano di essere onorate e ricordate perché si affermano, in anni molto difficili per le donne, rimanendo sempre fedeli alla loro identità».
Attraverso Isabella e Lucrezia, inoltre, il libro racconta nel dettaglio l'Italia dell'Umanesimo e del Rinascimento, mettendone in evidenza la grandezza e la tragicità, gli splendori e le miserie, la complessità e le contraddizioni, gli individualismi e i particolarismi che le impediranno per molti secoli ancora di divenire uno stato unitario.
È, dunque, una biografia ma anche un'analisi politica, che attraverso lo studio del passato, delle Signorie, del papato, dell'impero, dei regni nazionali, serve a comprendere meglio l'Italia di oggi.
Perché la storia, come direbbe Benedetto Croce, "è sempre storia contemporanea".
Un libro da leggere assolutamente.