Made in Italy ed export, grande successo per il Forum Riada 2023

Ospiti di grande rilievo sono intervenuti durante la quinta edizione. Il ministro Urso: «Nuovo record storico per le esportazioni italiane»

lunedì 8 maggio 2023 17.45
Approfondire la tematica del made in Italy e dell'export, attraverso un confronto proficuo fra aziende del territorio e istituzioni. Obiettivo raggiunto per il Forum Riada "L'impresa di fa e si racconta", organizzato dalla società esperta in consulenza fiscale ed economica Riada partners, che ha registrato un'ottima cornice di pubblico durante la quinta edizione tenutasi a Villa Ciardi.

Tra gli ospiti attesi il ministro delle imprese Adolfo Urso: impossibilitato a raggiungere la città di Bisceglie, l'esponente dell'esecutivo ci ha tenuto comunque a inviare un messaggio di ringraziamenti, letto nel corso dell'evento: «La tutela del made in Italy è uno dei capisaldi dell'azione di questo Governo per generare uno sviluppo reale. Dobbiamo offrire il massimo sostegno a chi produce, anche guardando i mercati esteri dove l'Italia continua ad affermarsi: i recenti dati sul saldo commerciale extra Ue evidenziano un nuovo record storico per le esportazioni italiane, al top da 30 anni. Questa è solo l'ultima significativa conferma della straordinaria vitalità delle aziende del nostro Paese. Solo in Puglia sono 5.600 gli operatori del commercio sull'estero e nel 2022 avete superato in valore assoluto i 10 miliardi di euro di esportazioni: un grande successo che racconta una Regione desiderosa di crescere, come del resto le tante aree del Sud Italia che, tanto nei settori tradizionali quanto in quelli innovativi, continuano ad assicurare uno straordinario contributo al Paese».

Nel 2022 dati in crescita per le imprese che hanno deciso di puntare sull'internazionalizzazione, in base alle stime rielaborate e illustrate da Riada partners: «L'industria pugliese vanta tanti settori di eccellenza, in primis quello dell'agroalimentare. Sebbene ci siano praterie all'estero per tante piccole e medie imprese di eccellenza, il nanismo a livello dimensionale penalizza l'export regionale. Un grande aiuto alle aziende potrebbe derivare da una misura regionale, come quella recentemente adottata dall'Emilia-Romagna, che preveda contributi a fondo perduto per finanziare studi di fattibilità e attività di marketing finalizzati a promuovere processi d'internazionalizzazione» ha dichiarato l'amministratore delegato di Riada partners Alessandro Ricchiuti.

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«È nostra premura sostenere le aziende che rappresentano il fiore all'occhiello della nostra associazione, tra cui c'è anche Riada partners che ci ha dato l'opportunità di riflettere e dare contributi su un tema fondamentale per tanti nostri associati, quello dell'internazionalizzazione» ha affermato Beppe Fragasso vicepresidente di Confindustria Bari e Bat.

Tra le esperienze raccontate nel settore dell'agroalimentare, quella della Oropan spa di Altamura che, nel 2022, ha esportato prodotti del settore bakery per circa due milioni e mezzo di euro: «Nonostante il rincaro del grano, quello dei costi di trasporto e l'instabilità geopolitica a livello globale, nel 2022 la crescita del nostro export ha sfiorato il 20% - ha ammesso Lucia Forte, ad di Oropan, che esporta in 26 paesi al mondo la tradizione altamurana del pane di qualità - contro il +14,3% registrato dall'export italiano nello stesso comparto. Oltre al mercato britannico, dove abbiamo esportato oltre 500 tonnellate di prodotto l'anno scorso, e paesi in cui stiamo crescendo rapidamente come Belgio, Germania e Olanda, con incrementi tra il 60% e il 125%, stiamo riscontrando grande interesse anche in altri mercati europei e in paesi più lontani come Australia, Emirati Arabi Uniti e Canada».

«Il comparto del pomodoro - ha aggiunto Gianmarco Laviola, amministratore delegato di Princes industrie alimentari - è un'eccellenza dell'agroalimentare Made in Puglia che traina l'economia italiana sui mercati globali grazie al riconosciuto livello di qualità e sostenibilità raggiunto. Basti pensare che, nel nostro caso, la quota destinata all'export rappresenta il 90% della nostra produzione. Oggi, tuttavia, il settore si appresta a fronteggiare numerose sfide sia sul piano internazionale (come il fenomeno dell'Italian sounding) sia su quello nazionale, generate, ad esempio dagli impatti del cambiamento climatico. Per far sì che il comparto vinca queste sfide è necessario lavorare ancora di più verso una maggiore trasparenza e tracciabilità dei prodotti e in una logica di sistema che valorizzi le peculiarità del settore, sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo della sostenibilità».

Il presidente dell'Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, intervenendo sui temi legati alla vocazione naturale della portualità pugliese, ha ricordato che «più del 50% delle merci che arrivano in Italia sono movimentate nei porti meridionali. I porti, in generale, possono essere volano dell'economia italiana; quelli del Sud, in particolare, costituire un'occasione di riscatto per superare il gap con il Nord. Nel 2022 il sistema dei porti dell'Autorità dell'Adriatico Meridionale è cresciuto del 16% come traffico merci, più di tutti i porti italiani».

Il prorettore del Politecnico di Bari con delega al trasferimento tecnologico Vincenzo Spagnolo ha spiegato all'attento e numeroso pubblico il ruolo del Politecnico nel contesto nazionale e internazionale (nel ranking come "QS World University ranking" o "The World University ranking"), delineando l'impegno tramite i fondi Pnrr e le strategie per il futuro, tra cui il nuovo incubatore universitario di startup per lo sviluppo sostenibile "Binp" (Boosting Innovation in Poliba)».