Maggioranza in difficoltà, il consiglio comunale aggiornato per mancanza del numero legale
Di Gregorio vota una mozione di Amendolagine insieme all'opposizione, l'amministrazione non riesce neppure a discutere il primo punto all'ordine del giorno
venerdì 31 maggio 2019
21.30
Tre ore e passa di discussione senza neppure entrare nel merito del primo punto all'ordine del giorno e lo smacco clamoroso dell'aggiornamento della riunione per mancanza del numero legale. Il consiglio comunale di Bisceglie è tornato venerdì 31 maggio a Palazzo San Domenico, nella sua sede storica, ma l'infruttuoso svolgimento e soprattutto l'inglorioso epilogo hanno messo tutto in secondo piano, persino l'acceso dibattito politico, con scambi di reciproche accuse, fra il consigliere leghista Rossano Sasso - al debutto fra i banchi dell'opposizione - e il sindaco Angelantonio Angarano.
L'assemblea avrebbe dovuto affrontare l'esame e l'approvazione del rendiconto per l'esercizio 2018 ma la mozione d'ordine presentata da Enzo Amendolagine del Movimento Stelle sul punto numero 16 all'ordine del giorno - l'adozione del piano di lottizzazione della maglia 165 del Piano regolatore generale zona omogenea C3 - ha scatenato il pandemonio. L'esponente pentastellato ha chiesto all'amministrazione il ritiro del punto, supportato dalle minoranze, compatte sulla questione e concordi sull'opportunità di usufruire di una trentina di giorni per poter presentare emendamenti e deduzioni.
I successivi interventi hanno svelato una curiosa circostanza: nel primo pomeriggio si è svolta una riunione della commissione consiliare competente (la terza, che riguarda urbanistica, edilizia, lavori pubblici, gestione e manutenzione beni demaniali e patrimoniali), presieduta dal consigliere di maggioranza Peppo Ruggieri e composta anche da Massimo Mastrapasqua, Mauro Lorusso, Franco Napoletano e Vittorio Fata, che avrebbe espresso parere favorevole - comunque non vincolante - a un rinvio del punto.
Il batti e ribatti si è risolto intorno alle 20:00 quando il presidente dell'assemblea Gianni Casella ha messo la mozione ai voti: la maggioranza è riuscita a respingerla ma di stretta misura, facendo registrare un risicatissimo 12-11. Angela Di Gregorio, a sorpresa, ha votato insieme ai 10 esponenti delle minoranze mentre Gigi Di Tullio non era presente al momento della votazione e Loredana Bianco non ha partecipato alla seduta perché fuori città. Il quadro è stato chiuso dall'astensione di Casella.
Trascorse tre ore dall'inizio dei lavori, la massima assise cittadina si è apprestata a trattare il primo punto all'ordine del giorno: l'esame e l'approvazione del rendiconto per l'esercizio 2018. Francesco Spina ha chiesto l'aggiornamento della situazione debitoria, chiamando tutti i dirigenti competenti a riferire e reclamando il parere dei revisori dei conti, assenti in quel momento. Inevitabile la sospensione della riunione per cinque minuti, trascorsi i quali - in realtà ne sono passati oltre dieci - si è proceduto all'appello, come da regolamento. Incredibile ma vero, sono risultati presenti soltanto 11 componenti dell'assemblea, sciolta per mancanza di numero legale. Il consiglio comunale è stato perciò aggiornato a lunedì 3 giugno, data della seconda convocazione e con ogni probabilità termine ultimo per licenziare il rendiconto 2018. Una prova d'appello per la maggioranza.
© riproduzione riservata
L'assemblea avrebbe dovuto affrontare l'esame e l'approvazione del rendiconto per l'esercizio 2018 ma la mozione d'ordine presentata da Enzo Amendolagine del Movimento Stelle sul punto numero 16 all'ordine del giorno - l'adozione del piano di lottizzazione della maglia 165 del Piano regolatore generale zona omogenea C3 - ha scatenato il pandemonio. L'esponente pentastellato ha chiesto all'amministrazione il ritiro del punto, supportato dalle minoranze, compatte sulla questione e concordi sull'opportunità di usufruire di una trentina di giorni per poter presentare emendamenti e deduzioni.
I successivi interventi hanno svelato una curiosa circostanza: nel primo pomeriggio si è svolta una riunione della commissione consiliare competente (la terza, che riguarda urbanistica, edilizia, lavori pubblici, gestione e manutenzione beni demaniali e patrimoniali), presieduta dal consigliere di maggioranza Peppo Ruggieri e composta anche da Massimo Mastrapasqua, Mauro Lorusso, Franco Napoletano e Vittorio Fata, che avrebbe espresso parere favorevole - comunque non vincolante - a un rinvio del punto.
Il batti e ribatti si è risolto intorno alle 20:00 quando il presidente dell'assemblea Gianni Casella ha messo la mozione ai voti: la maggioranza è riuscita a respingerla ma di stretta misura, facendo registrare un risicatissimo 12-11. Angela Di Gregorio, a sorpresa, ha votato insieme ai 10 esponenti delle minoranze mentre Gigi Di Tullio non era presente al momento della votazione e Loredana Bianco non ha partecipato alla seduta perché fuori città. Il quadro è stato chiuso dall'astensione di Casella.
Trascorse tre ore dall'inizio dei lavori, la massima assise cittadina si è apprestata a trattare il primo punto all'ordine del giorno: l'esame e l'approvazione del rendiconto per l'esercizio 2018. Francesco Spina ha chiesto l'aggiornamento della situazione debitoria, chiamando tutti i dirigenti competenti a riferire e reclamando il parere dei revisori dei conti, assenti in quel momento. Inevitabile la sospensione della riunione per cinque minuti, trascorsi i quali - in realtà ne sono passati oltre dieci - si è proceduto all'appello, come da regolamento. Incredibile ma vero, sono risultati presenti soltanto 11 componenti dell'assemblea, sciolta per mancanza di numero legale. Il consiglio comunale è stato perciò aggiornato a lunedì 3 giugno, data della seconda convocazione e con ogni probabilità termine ultimo per licenziare il rendiconto 2018. Una prova d'appello per la maggioranza.
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