Maggioranza, volano stracci sui social

Pablo Rigante e Rossano Sasso non se le mandano a dire

mercoledì 27 marzo 2019 11.11
"Galeotto"... fu Andy Luotto. Il popolare attore lanciato da Renzo Arbore, protagonista di una serie di indimenticabili spot pubblicitari degli anni '80-'90 per un'azienda pugliese di gelati, è stato coinvolto a sua insaputa in una polemica piuttosto rovente tra esponenti e sostenitori della maggioranza.

Tutto è scattato dalla condivisione sul suo profilo facebook, da parte del consigliere comunale Rossano Sasso, del video-nostalgia con lo slogan "Regali, regali, regali". Per i più maliziosi, nient'altro che un riferimento, a stretto giro, alla notizia della concessione, da parte del sindaco Angelantonio Angarano, di deleghe a sei consiglieri.

Reazione perentoria, quella dell'avvocato Pablo Rigante (che pur non essendo parte della maggioranza è uno dei principali fautori della coalizione civica uscita vincitrice dalle ultime elezioni amministrative): «C'è un consigliere comunale che, a proposito delle deleghe date dal sindaco Angelantonio Angarano a sei consiglieri, ne parla come di regali alludendo a chissà cosa. Dimentica che uno di questi consiglieri fa parte del suo stesso intergruppo costituito ad hoc qualche settimana fa anche da lui stesso.

Ora mi chiedo io ma tu, sei un miracolato della politica poiché diventi consigliere "ripescato" grazie ad altri che si sono dimessi; in 9 mesi di attività amministrativa non c'è stato un solo tuo intervento, neanche per chiedere la sospensione per andare in bagno a fare la pipì; nessuno conosce dunque il tuo "timbro vocale ". Non ti sei proposto nel chiedere una delega per renderti utile per la città...

Ora perché brontoli da solo visto che hai un seguito sui social pari al numero dei neuroni vivi di un defunto dell'800? (Non ti segue nessuno). La città ti apprezzerebbe molto se facessi una cosa utile, una cosa sola: dimettiti e lascia che altro/a subentri in consiglio... anche solo per dire buongiorno o buonasera, sarebbe comunque più di quello che hai fatto tu sino ad ora».

Sasso, chiamato in causa, gli ha replicato: «Caro Pablo Rigante, ti ricordo che quella è una vecchia pubblicità che abbiamo cantato tutti da piccoli e non vedo perché tutto debba essere associato alla politica.

Visto che purtroppo è sempre così ti ricordo che, a differenza tua, io non ho padroni, non ne ho mai avuti e non ne vorrò mai. In più, la persona che tu hai voluto incontrare per associarla al tuo padrone è sempre la stessa, e se non è buona adesso non lo era neppure prima».