Maglia 165, Naglieri stuzzica Spina: «Perché non ha convertito quell'area quando avrebbe potuto?»
«La nostra amministrazione ha dovuto chiudere il procedimento di lottizzazione per non esporre il Comune al grave rischio di contenzioso con i proprietari dei suoli»
sabato 29 ottobre 2022
15.58
«La prima uscita stagionale sui progetti della "rinascita-restaurazione" spogliata della sua propaganda necessita di importanti chiarimenti. La città, i biscegliesi devono conoscere la verità scevra da racconti utili solo a far apparire quello che non c'è». È quanto sostenuto, in una nota, dall'assessore comunale all'ambiente Gianni Naglieri in riferimento ad alcune dichiarazioni pubbliche rese da Francesco Spina.
«Dall'adozione del Piano regolatore generale, nel lontano 1977, l'area della maglia 165 fu eletta edificabile, ergo, soggetta ad Imu» ha spiegato il componente dell'amministrazione. «A seguito del bisogno di riqualificare quell'area il Sindaco pro tempore nel 2008 invitò i proprietari dei terreni a presentare un Piano di lottizzazione, con la puntualizzazione che altrimenti sarebbe stata l'amministrazione comunale a procedere ad una lottizzazione d'ufficio. Il piano di lottizzazione, presentato dai privati il 22 marzo 2011, fu adottato in Giunta dall'amministrazione Spina il 13 febbraio 2012» ha ricordato.
«Dal 2012 al 2018 le amministrazioni bis e ter dell'ex Sindaco Spina avrebbero potuto intervenire efficacemente in materia ambientale, avviando realmente e non a chiacchiere la conversione di quel piano di lottizzazione in un parco sul mare» ha evidenziato Naglieri. «Nel merito, evidenziando che il periodo storico di maggiore cementificazione a Bisceglie non appartiene certamente all'amministrazione Angarano, viene spontaneo domandarsi: visto che gli uomini della proposta del Parco sul mare sono gli stessi che rinvengono dal passato, perché questi non hanno dato seguito alla vocazione ambientalista manifestata in questi giorni, realizzando, invece, questo progetto ambientale? Cosa e chi ne hanno ritardato per ben 12 anni la presa di coscienza? Ci sono stati interessi di lobby?» ha osservato l'assessore.
«L'amministrazione Angarano non ha potuto fare altro che concludere responsabilmente quel procedimento per non esporre il Comune al grave rischio di pesante contenzioso da parte dei privati, come è invece successo per la zona 167 sempre per colpa della precedente amministrazione, con conseguente, ingiustificabile sperpero di denaro pubblico» ha puntualizzato. «Ciò anche in considerazione del ricorso dei proprietari dei terreni insistenti sulla maglia 165 che invitava ad una risposta considerando anche che l'ufficio tecnico comunale e la Regione Puglia avessero dichiarato il Piano coerente sotto il profilo tecnico-giuridico. La correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Angarano è confermata dal fatto che tutti i ricorsi presentati pretestuosamente dalle opposizioni siano stati bocciati, da Regione Puglia, Tar Puglia e Presidente della Repubblica».
Naglieri ha tuonato: «L'accusa di cementificazione è ancora più ridicola. La maglia 165, infatti, che nulla ha a che vedere con l'area di Ripalta, è già cementificata con oltre 80mila metri cubi tra cui diversi capannoni in disuso e versa in totale degrado e abbandono. La restaurazione proposta è ben diversa dalla politica amministrativa che abbiamo posto in essere. Questo lo vedono e ne sono testimoni i biscegliesi ogni giorno che passa. Quanto a chi costruisce programmi sottacendo i fatti del passato, che se ne facciano una ragione» ha concluso.
«Dall'adozione del Piano regolatore generale, nel lontano 1977, l'area della maglia 165 fu eletta edificabile, ergo, soggetta ad Imu» ha spiegato il componente dell'amministrazione. «A seguito del bisogno di riqualificare quell'area il Sindaco pro tempore nel 2008 invitò i proprietari dei terreni a presentare un Piano di lottizzazione, con la puntualizzazione che altrimenti sarebbe stata l'amministrazione comunale a procedere ad una lottizzazione d'ufficio. Il piano di lottizzazione, presentato dai privati il 22 marzo 2011, fu adottato in Giunta dall'amministrazione Spina il 13 febbraio 2012» ha ricordato.
«Dal 2012 al 2018 le amministrazioni bis e ter dell'ex Sindaco Spina avrebbero potuto intervenire efficacemente in materia ambientale, avviando realmente e non a chiacchiere la conversione di quel piano di lottizzazione in un parco sul mare» ha evidenziato Naglieri. «Nel merito, evidenziando che il periodo storico di maggiore cementificazione a Bisceglie non appartiene certamente all'amministrazione Angarano, viene spontaneo domandarsi: visto che gli uomini della proposta del Parco sul mare sono gli stessi che rinvengono dal passato, perché questi non hanno dato seguito alla vocazione ambientalista manifestata in questi giorni, realizzando, invece, questo progetto ambientale? Cosa e chi ne hanno ritardato per ben 12 anni la presa di coscienza? Ci sono stati interessi di lobby?» ha osservato l'assessore.
«L'amministrazione Angarano non ha potuto fare altro che concludere responsabilmente quel procedimento per non esporre il Comune al grave rischio di pesante contenzioso da parte dei privati, come è invece successo per la zona 167 sempre per colpa della precedente amministrazione, con conseguente, ingiustificabile sperpero di denaro pubblico» ha puntualizzato. «Ciò anche in considerazione del ricorso dei proprietari dei terreni insistenti sulla maglia 165 che invitava ad una risposta considerando anche che l'ufficio tecnico comunale e la Regione Puglia avessero dichiarato il Piano coerente sotto il profilo tecnico-giuridico. La correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Angarano è confermata dal fatto che tutti i ricorsi presentati pretestuosamente dalle opposizioni siano stati bocciati, da Regione Puglia, Tar Puglia e Presidente della Repubblica».
Naglieri ha tuonato: «L'accusa di cementificazione è ancora più ridicola. La maglia 165, infatti, che nulla ha a che vedere con l'area di Ripalta, è già cementificata con oltre 80mila metri cubi tra cui diversi capannoni in disuso e versa in totale degrado e abbandono. La restaurazione proposta è ben diversa dalla politica amministrativa che abbiamo posto in essere. Questo lo vedono e ne sono testimoni i biscegliesi ogni giorno che passa. Quanto a chi costruisce programmi sottacendo i fatti del passato, che se ne facciano una ragione» ha concluso.