Maltempo: nelle campagne della Bat è "strage di ulivi", subito lo stato di calamità
Sopralluogo giovedì mattina di Coldiretti ed Unaprol: «Una mazzata per i produttori»
giovedì 3 maggio 2018
14.48
Gli esperti la definiscono vegetazione dormiente vale a dire che la pianta è viva ma che almeno per quest'anno di frutti neanche a parlarne. Si spera nella prossima campagna, intanto quella che si registra è una vera e propria strage di ulivi, interi terreni fermi a causa dell'eccezionale gelata di fine febbraio arrivata a fioritura già cominciata. Aziende storiche in difficoltà. Il barese è il territorio più colpito. Sopralluogo stamattina dei vertici di Coldiretti e Unaprol, in contrada "La Spineta" a dieci km da Andria, il danno qui è visibile anche agli occhi meno esperti. Produttori come sempre pronti a rimboccarsi le maniche. Una situazione purtroppo presente anche nelle campagne di Bisceglie, come lo sanno bene gli agricoltori del posto.
«Stanno procedendo le verifiche in campo, dove stiamo riscontrando un danno superiore al 40% sugli ulivi colpiti dall'ondata di maltempo del febbraio scorso. In alcuni areali è una vera e propria strage», ha affermato il Presidente Nazionale di UNAPROL, David Granieri, arrivato in Puglia per un sopralluogo ad Andria tra gli uliveti. Sin dal mese di marzo UNAPROL ha comunicato al Ministero lo stato delle aree olivetate, a seguito di nevicate, grandinate, piogge battenti e repentini sbalzi di temperatura. Le province di Bari e BAT e la provincia di Foggia sono state colpite in maniera consistente dal maltempo dei mesi scorsi, con danni evidenti sugli uliveti ad Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta, Bisceglie, Giovinazzo, Barletta, Canosa, Minervino, Vico del Gargano, Troia, Deliceto, Trinitapoli, Vico del Gargano, Mattinata, San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis e l'agro di Foggia. Sta aumentando esponenzialmente la stima del danno sugli ulivi – aggiunge Coldiretti Puglia - che in vaste aree risultano completamente secchi, in altre zone mostrano chiari segnali di spaccatura della corteccia, disseccamento delle piante allo stadio giovanile, caduta copiosa delle foglie.
«E' urgente che la Giunta regionale proceda con la declaratoria dello stato di calamità naturale – ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore Coldiretti Puglia – che consenta l'attivazione di interventi compensativi per le imprese danneggiate, secondo quanto previsto dalla regolamentazione comunitaria per la concessione degli indennizzi per i danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, attraverso aiuti in "de minimis". Chiediamo accertamenti puntuali anche in provincia di Foggia, dove le segnalazioni sono altrettanto numerose».
Un impegno straordinario – conclude la Coldiretti Puglia – è stato chiesto dall'Unaprol che si è attivata scrivendo al Ministero delle politiche agricole per chiedere un intervento a sostegno delle imprese olivicole di tutte le aree, anche attraverso il rifinanziamento del piano olivicolo.
«Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Delegato confederale delle articolazioni territoriali di Coldiretti Bari e BAT, Vito Amendolara – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali».
«Stanno procedendo le verifiche in campo, dove stiamo riscontrando un danno superiore al 40% sugli ulivi colpiti dall'ondata di maltempo del febbraio scorso. In alcuni areali è una vera e propria strage», ha affermato il Presidente Nazionale di UNAPROL, David Granieri, arrivato in Puglia per un sopralluogo ad Andria tra gli uliveti. Sin dal mese di marzo UNAPROL ha comunicato al Ministero lo stato delle aree olivetate, a seguito di nevicate, grandinate, piogge battenti e repentini sbalzi di temperatura. Le province di Bari e BAT e la provincia di Foggia sono state colpite in maniera consistente dal maltempo dei mesi scorsi, con danni evidenti sugli uliveti ad Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta, Bisceglie, Giovinazzo, Barletta, Canosa, Minervino, Vico del Gargano, Troia, Deliceto, Trinitapoli, Vico del Gargano, Mattinata, San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis e l'agro di Foggia. Sta aumentando esponenzialmente la stima del danno sugli ulivi – aggiunge Coldiretti Puglia - che in vaste aree risultano completamente secchi, in altre zone mostrano chiari segnali di spaccatura della corteccia, disseccamento delle piante allo stadio giovanile, caduta copiosa delle foglie.
«E' urgente che la Giunta regionale proceda con la declaratoria dello stato di calamità naturale – ha aggiunto Angelo Corsetti, Direttore Coldiretti Puglia – che consenta l'attivazione di interventi compensativi per le imprese danneggiate, secondo quanto previsto dalla regolamentazione comunitaria per la concessione degli indennizzi per i danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, attraverso aiuti in "de minimis". Chiediamo accertamenti puntuali anche in provincia di Foggia, dove le segnalazioni sono altrettanto numerose».
Un impegno straordinario – conclude la Coldiretti Puglia – è stato chiesto dall'Unaprol che si è attivata scrivendo al Ministero delle politiche agricole per chiedere un intervento a sostegno delle imprese olivicole di tutte le aree, anche attraverso il rifinanziamento del piano olivicolo.
«Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Delegato confederale delle articolazioni territoriali di Coldiretti Bari e BAT, Vito Amendolara – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali».