Marco Di Leo: «È ora di scendere in piazza, l'ospedale non si tocca!»
L'ex consigliere comunale: «I biscegliesi non possono restare a guardare»
venerdì 5 luglio 2019
15.58
«"Di chi sono le responsabilità?" È l'interrogativo che la comunità biscegliese si sta ponendo in queste ultime ore. Una domanda lecita che deve trovare quanto prima delle risposte esaustive e pertinenti». Lo ha dichiarato l'ex consigliere comunale Marco Di Leo, esponente di Bisceglie d'amare.
«Il piano di riordino ospedaliero deliberato in giunta regionale assume strani connotati se pensiamo alla qualità dei servizi offerti dal nostro plesso ospedaliero e dalle necessità della comunità, non solo biscegliese, composta da oltre 100mila persone. Assai tardiva e, a mio parere, fuori luogo è la reazione dell'amministrazione Angarano che forse avrebbe dovuto prevedere e prendere le giuste contromisure a una situazione maturata sicuramente nell'ultimo periodo.
Dopo l'apertura dell'unità operativa di rianimazione e la realizzazione delle nuove sale operatorie, non ci saremmo mai aspettati la classificazione a "ospedale di base" con l'annessa chiusura del punto nascite del "Vittorio Emanuele II"» ha aggiunto.
«I biscegliesi non possono restare a guardare. C'è la necessità di far sentire la propria voce a una politica lontana dai bisogni della gente, una politica non in grado di assumersi la paternità di quanto, nel nostro caso, accaduto.
Ed eccoci alla domanda iniziale: di chi sono le responsabilità? Come tutti, spero di venirne presto a capo, ma la cosa più importante ora è essere uniti negli intenti e nelle modalità.
Siamo chiamati a scendere in piazza per dar dimostrazione che nascere a Bisceglie non è solo una necessità, ma anche un diritto.
Che sia una manifestazione, una raccolta firme o un comizio non ha importanza: tutta la cittadinanza deve essere partecipe e compatta ed io, insieme ai miei amici e sostenitori, sarò disponibile a dare il mio contributo per la città» ha concluso Marco Di Leo.
«Il piano di riordino ospedaliero deliberato in giunta regionale assume strani connotati se pensiamo alla qualità dei servizi offerti dal nostro plesso ospedaliero e dalle necessità della comunità, non solo biscegliese, composta da oltre 100mila persone. Assai tardiva e, a mio parere, fuori luogo è la reazione dell'amministrazione Angarano che forse avrebbe dovuto prevedere e prendere le giuste contromisure a una situazione maturata sicuramente nell'ultimo periodo.
Dopo l'apertura dell'unità operativa di rianimazione e la realizzazione delle nuove sale operatorie, non ci saremmo mai aspettati la classificazione a "ospedale di base" con l'annessa chiusura del punto nascite del "Vittorio Emanuele II"» ha aggiunto.
«I biscegliesi non possono restare a guardare. C'è la necessità di far sentire la propria voce a una politica lontana dai bisogni della gente, una politica non in grado di assumersi la paternità di quanto, nel nostro caso, accaduto.
Ed eccoci alla domanda iniziale: di chi sono le responsabilità? Come tutti, spero di venirne presto a capo, ma la cosa più importante ora è essere uniti negli intenti e nelle modalità.
Siamo chiamati a scendere in piazza per dar dimostrazione che nascere a Bisceglie non è solo una necessità, ma anche un diritto.
Che sia una manifestazione, una raccolta firme o un comizio non ha importanza: tutta la cittadinanza deve essere partecipe e compatta ed io, insieme ai miei amici e sostenitori, sarò disponibile a dare il mio contributo per la città» ha concluso Marco Di Leo.