Marinerie biscegliesi in stato d'agitazione contro le date del fermo biologico

Pescatori e armatori contestano la decisione del ministero

sabato 21 luglio 2018 18.00
A cura di Vito Troilo
La modifica al calendario del fermo tecnico biologico della pesca nei compartimenti marittimi di Manfredonia e Bari costituirebbe, secondo gli armatori e i pescatori biscegliesi, un gravissimo danno per la già fragile economia di un settore da anni in difficoltà.

«Quelle date contrastano innanzitutto il corso naturale della biologia marina negli specchi d'acqua» hanno sottolineato gli esponenti delle marinerie di Bisceglie. Secondo lo schema di decreto trapelato a seguito di una riunione preliminare che si è svolta nei giorni scorsi presso il ministero delle politiche agricole, competente in materia, il fermo biologico avrebbe dovuto riguardare, in un unico periodo compreso tra il 30 luglio e il 9 settembre, tutto l'Adriatico da Trieste a Bari.

Il testo firmato venerdì pomeriggio dal ministro Gian Marco Centinaio riporta, al contrario, l'indicazione di tre fasi diverse per le coste orientali del paese: dal 30 luglio al 9 settembre esclusivamente per l'Adriatico settentrionale (da Trieste ad Ancona), dal 13 agosto al 23 settembre sul tratto da San Benedetto del Tronto a Termoli e dal 27 agosto al 7 ottobre per i compartimenti di Manfredonia e Bari, con quest'ultimo che comprende anche Bisceglie. I lavoratori e gli imprenditori del comparto, in continua sofferenza, sono pronti a proclamare lo stato di agitazione e non escludono ulteriori iniziative di protesta.