Marinerie in sciopero contro le direttive europee e la legge 154

Gli operatori biscegliesi hanno aderito in massa

martedì 28 febbraio 2017 13.11
A cura di Vito Troilo
Non hanno alcuna intenzione di mollare e sono pronti a un'azione oltranza pur di far recedere il parlamento da una legge, la n° 154 del 2016, che a loro avviso penalizza notevolmente tutto il comparto. Martedì mattina diverse centinaia di pescatori italiani si sono dati appuntamento a Roma per chiedere rispetto nei confronti dei loro sacrifici anziché «dei diktat insulsi di Bruxelles». Un'agitazione inevitabile, se si considera che il testo della norma "Disposizioni in materia di semplificazione e di sicurezza agroalimentare", pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 luglio, dispone limiti e restrizioni le cui conseguenze metterebbero a repentaglio, a medio-lungo termine, la sopravvivenza stessa di moltissime aziende del settore.

Se le infrazioni connesse alla cattura e commercializzazione di prodotti ittici sottomisura (inferiore a quanto stabilito dalle tabelle) sono state depenalizzate, al contrario le relative sanzioni hanno subìto un sensibile inasprimento, proporzionale al quantitativo pescato. Per esempio, in caso di pesca sottomisura di tonno rosso o pesce spada l'importo delle multe potrebbe toccare anche i 150 mila euro, la sospensione dell'esercizio commerciale da cinque a dieci giorni e la sospensione della licenza di pesca fino a tre mesi. Cifre insostenibili per qualsiasi armatore, destinate a mettere ulteriormente la pesca in ginocchio.

La marineria biscegliese ha aderito in massa allo sciopero. Previsto, alle ore 15:00 di martedì, un incontro a Roma.