Marino Bartoletti porta a Libri nel Borgo Antico "La squadra dei sogni"
Una riflessione morale sull'importanza dello sport per i giovani, nel primo romanzo per ragazzi del popolare e amato giornalista
domenica 25 agosto 2019
10.04
Lo sport inteso come importante veicolo di aggregazione, inclusione e cultura per i giovani. Questo il tema principale di cui si è ampiamente discusso nella conversazione sul libro "La squadra dei sogni. Il cuore sul prato", edito da Gallucci, in largo Castello a Bisceglie alle ore 19:30 di sabato 24 agosto.
Marino Bartoletti, stimato giornalista sportivo e noto volto della tv, ha esposto i punti cardini su cui si basa il suo lavoro letterario.
«A settant'anni sono diventato nonno e ho sentito l'esigenza di rivolgermi ai ragazzi con un romanzo dedicato al calcio. È il mio esordio in assoluto in questo "campo" e ho trovato affinità con l'obiettivo dell'editore Gallucci di tracciare un solco riguardo l'etica dello sport, pensando ai più giovani. Ho notato che il cuore dava impulso al cervello e la mano fluiva. Il risultato ottenuto è stato un racconto per ragazzi con molti insegnamenti per adulti» ha spiegato l'autore.
La trama del libro è incentrata su episodi rilevanti nella storia del calcio, dalla sfida Italia-Germania di Messico 1970 (terminata 4-3) alla tragedia di Superga, l'incidente aereo che coinvolse la squadra del grande Torino, avvenuto il 4 maggio 1949. Narra le vicende di due ragazzi, Carlo e Dorian, nati lo stesso giorno e nello stesso ospedale, cresciuti insieme, che condividono tutto tra i banchi di scuola e l'esperienza del gruppo scout. Giunto il momento di intraprendere l'iter scolastico delle scuole medie i due amici si separano. I nuovi incontri e le pressioni dei loro genitori metteranno a dura prova il loro rapporto, fin quando non si troveranno come avversari su un rettangolo di gioco in un'emozionante partita, intesa come metafora di vita, tra le loro classi. È la storia di due scuole, di due classi rivali che si affrontano in una drammatica sfida di calcio che si conclude nell'abbraccio tra le due squadre.
Nella vicenda si evincono sentimenti (che hanno perso la loro importanza nella realtà contemporanea) come l'integrazione, la lealtà, l'amicizia e la bontà a cui si contrappongono, purtroppo, la slealtà e la perfidia. I nomi dei personaggi sono tutti per lo più inventati o di fantasia ma rappresentano persone reali, incontrate durante le diverse esperienze di vita di Marino Bartoletti. Gli unici riferimenti reali sono quello a Sandro Mazzola e a Benji, un ragazzo proveniente dal Congo bravo a giocare a calcio.
Nel volume c'è un interessante riferimento al calcio femminile: tra i diversi personaggi che animano la vicenda del volume vi è anche una giocatrice che fa parte di una delle due squadre, quella allenata dal mister più illuminato e con vedute più ampie. «La donna è la parte migliore di noi» ha sottolineato a tal proposito il giornalista sportivo. Ulteriore focus nel libro sono i riferimenti musicali, che rappresentano un altro interesse del cronista romagnolo.
Qual è la squadra del cuore di Marino Bartoletti? Il celebre giornalista ha raccontato che da piccolo, in compagnia del padre, si recava allo stadio di Forlì, dove ha iniziato ad appassionarsi al calcio. Più tardi, durante le Olimpiadi di Roma del 1960, ha iniziato a seguire lo sport a 360° e a pensare che un giorno sarebbe stato bello poter descrivere e raccontare le emozioni che fa trasparire…
L'abbraccio in cui si stringono le due squadre è la dimostrazione dell'insegnamento di civiltà che i giovani, come spesso accade, danno agli adulti. Nel finale, dunque, si evince che lo sport, se vissuto in maniera corretta, sana e leale, possa essere un percorso virtuoso e maestro di integrazione, condivisione e aggregazione.
«Lasciamo liberare lo sport i suoi valori più puri senza l'intervento degli adulti».
Marino Bartoletti, stimato giornalista sportivo e noto volto della tv, ha esposto i punti cardini su cui si basa il suo lavoro letterario.
«A settant'anni sono diventato nonno e ho sentito l'esigenza di rivolgermi ai ragazzi con un romanzo dedicato al calcio. È il mio esordio in assoluto in questo "campo" e ho trovato affinità con l'obiettivo dell'editore Gallucci di tracciare un solco riguardo l'etica dello sport, pensando ai più giovani. Ho notato che il cuore dava impulso al cervello e la mano fluiva. Il risultato ottenuto è stato un racconto per ragazzi con molti insegnamenti per adulti» ha spiegato l'autore.
La trama del libro è incentrata su episodi rilevanti nella storia del calcio, dalla sfida Italia-Germania di Messico 1970 (terminata 4-3) alla tragedia di Superga, l'incidente aereo che coinvolse la squadra del grande Torino, avvenuto il 4 maggio 1949. Narra le vicende di due ragazzi, Carlo e Dorian, nati lo stesso giorno e nello stesso ospedale, cresciuti insieme, che condividono tutto tra i banchi di scuola e l'esperienza del gruppo scout. Giunto il momento di intraprendere l'iter scolastico delle scuole medie i due amici si separano. I nuovi incontri e le pressioni dei loro genitori metteranno a dura prova il loro rapporto, fin quando non si troveranno come avversari su un rettangolo di gioco in un'emozionante partita, intesa come metafora di vita, tra le loro classi. È la storia di due scuole, di due classi rivali che si affrontano in una drammatica sfida di calcio che si conclude nell'abbraccio tra le due squadre.
Nella vicenda si evincono sentimenti (che hanno perso la loro importanza nella realtà contemporanea) come l'integrazione, la lealtà, l'amicizia e la bontà a cui si contrappongono, purtroppo, la slealtà e la perfidia. I nomi dei personaggi sono tutti per lo più inventati o di fantasia ma rappresentano persone reali, incontrate durante le diverse esperienze di vita di Marino Bartoletti. Gli unici riferimenti reali sono quello a Sandro Mazzola e a Benji, un ragazzo proveniente dal Congo bravo a giocare a calcio.
Nel volume c'è un interessante riferimento al calcio femminile: tra i diversi personaggi che animano la vicenda del volume vi è anche una giocatrice che fa parte di una delle due squadre, quella allenata dal mister più illuminato e con vedute più ampie. «La donna è la parte migliore di noi» ha sottolineato a tal proposito il giornalista sportivo. Ulteriore focus nel libro sono i riferimenti musicali, che rappresentano un altro interesse del cronista romagnolo.
Qual è la squadra del cuore di Marino Bartoletti? Il celebre giornalista ha raccontato che da piccolo, in compagnia del padre, si recava allo stadio di Forlì, dove ha iniziato ad appassionarsi al calcio. Più tardi, durante le Olimpiadi di Roma del 1960, ha iniziato a seguire lo sport a 360° e a pensare che un giorno sarebbe stato bello poter descrivere e raccontare le emozioni che fa trasparire…
L'abbraccio in cui si stringono le due squadre è la dimostrazione dell'insegnamento di civiltà che i giovani, come spesso accade, danno agli adulti. Nel finale, dunque, si evince che lo sport, se vissuto in maniera corretta, sana e leale, possa essere un percorso virtuoso e maestro di integrazione, condivisione e aggregazione.
«Lasciamo liberare lo sport i suoi valori più puri senza l'intervento degli adulti».