Molestie e persecuzioni a un 40enne disabile, tre giovani denunciati
Le aggressioni si sarebbero protratte per quasi due anni
martedì 7 luglio 2020
13.33
Tre giovani biscegliesi (un 19 enne, un 21enne e un 22enne) sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, perché accusati di aver perseguitato e molestato un 40enne disabile.
L'uomo, lo scorso mese di novembre, stanco delle numerose minacce e ingiurie che gli sarebbero state rivolte quotidianamente a causa della sua disabilità, si è presentato alla Tenenza Carabinieri di Bisceglie per denunciare l'accaduto.
Le aggressioni verbali subite dalla vittima avrebbero avuto inizio circa due anni prima della denuncia ed erano state sottaciute per paura di ritorsioni ma visto l'intensificarsi del clima di violenza e intimidazione venutosi a creare nei suoi confronti, il 40enne ha deciso finalmente di raccontare tutto ai Carabinieri.
Secondo quanto ricostruito l'uomo avrebbe subìto minacce e ingiurie con riferimento alla sua disabilità ogniqualvolta veniva incrociato per strada o addirittura atteso sotto la sua abitazione. Gli episodi, ripetuti, gli hanno cagionato uno stato di perenne ansia e paura tanto da costringerlo ad alterare le abitudini di vita, fino a destabilizzarne la serenità e l'equilibrio psicologico.
In più circostanze la vittima, stanca di subire tutte quelle prevaricazioni, avrebbe tentato di affrontare gli aggressori, ottenendo reazioni ancora più violente da parte degli stalkers, che sarebbero arrivati addirittura a lanciargli contro delle pietre.
A nulla sono valsi i tentativi della vittima, che ha modificato le abitudini, gli orari e i percorsi compiuti solitamente per raggiungere la sua abitazione, di evitare di incontrare i suoi aggressori.
Le delicate indagini, condotte dai militari della Tenenza di Bisceglie, hanno permesso di individuare e denunciare in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica i tre giovani del luogo, ritenuti responsabili delle violenze. La stessa Autorità Giudiziaria, convenendo col quadro probatorio minuziosamente raccolto dai Carabinieri e in considerazione della gravità dei fatti, ha emesso nei confronti dei tre indagati la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
L'uomo, lo scorso mese di novembre, stanco delle numerose minacce e ingiurie che gli sarebbero state rivolte quotidianamente a causa della sua disabilità, si è presentato alla Tenenza Carabinieri di Bisceglie per denunciare l'accaduto.
Le aggressioni verbali subite dalla vittima avrebbero avuto inizio circa due anni prima della denuncia ed erano state sottaciute per paura di ritorsioni ma visto l'intensificarsi del clima di violenza e intimidazione venutosi a creare nei suoi confronti, il 40enne ha deciso finalmente di raccontare tutto ai Carabinieri.
Secondo quanto ricostruito l'uomo avrebbe subìto minacce e ingiurie con riferimento alla sua disabilità ogniqualvolta veniva incrociato per strada o addirittura atteso sotto la sua abitazione. Gli episodi, ripetuti, gli hanno cagionato uno stato di perenne ansia e paura tanto da costringerlo ad alterare le abitudini di vita, fino a destabilizzarne la serenità e l'equilibrio psicologico.
In più circostanze la vittima, stanca di subire tutte quelle prevaricazioni, avrebbe tentato di affrontare gli aggressori, ottenendo reazioni ancora più violente da parte degli stalkers, che sarebbero arrivati addirittura a lanciargli contro delle pietre.
A nulla sono valsi i tentativi della vittima, che ha modificato le abitudini, gli orari e i percorsi compiuti solitamente per raggiungere la sua abitazione, di evitare di incontrare i suoi aggressori.
Le delicate indagini, condotte dai militari della Tenenza di Bisceglie, hanno permesso di individuare e denunciare in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica i tre giovani del luogo, ritenuti responsabili delle violenze. La stessa Autorità Giudiziaria, convenendo col quadro probatorio minuziosamente raccolto dai Carabinieri e in considerazione della gravità dei fatti, ha emesso nei confronti dei tre indagati la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.