Monsignor Ricchiuti: «Pronto a partire per Odessa»

Il biscegliese, presidente di Pax Christi, ha annunciato l'intenzione di recarsi in Ucraina

martedì 21 giugno 2022 09.00
È deciso a recarsi nelle zone teatro del conflitto tra Russia e Ucraina e ha finanche stabilito una data. Monsignor Giovanni Ricchiuti, alto prelato biscegliese e presidente di Pax Christi, ha fornito la sua disponibilità a seguire una carovana diretta ad Odessa dal 14 al 18 luglio prossimi. Un primo convoglio promosso da l cartello internazionale di associazioni #stopthewarnow, che comprende Pax Christi, partirà invece il 24 giugno

«Domenica abbiamo celebrato la Festa del Corpus Domini, e Papa Francesco all'Angelus ci ha detto: "Gesù si prende cura della grande folla che lo ha seguito per ascoltare la sua parola ed essere liberata da vari mali. Benedice cinque pani e due pesci, li spezza, i discepoli distribuiscono, e "tutti mangiarono a sazietà" (Lc 9,17), dice il Vangelo… Mangiare ed essere saziati: si tratta di due fondamentali necessità, che nell'Eucaristia vengono appagate» ha affermato Monsignor Ricchiuti.

«Accompagniamo la carovana della pace in partenza (24-27 giugno) per Odessa. Io ha dato la mia disponibilità a partecipare alla prossima carovana, sempre verso Odessa, in programma dal 14 al 18 luglio. È una scelta importante, che ci aiuta a non dimenticare e a non abituarci alla guerra e a fare sentire la nostra vicinanza alle vittime, chiedendo ai responsabili impegni concreti per la pace, non per un'escalation della guerra» ha sottolineato il Vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva.

«A proposito di guerra, nei giorni scorsi è stata data la notizia del primo aereo caccia F35 consegnato alla base militare di Ghedi, dove ci sono bombe nucleari. La notizia è stata pubblicata con toni trionfalistici, quando invece è tragica, di aumento delle scelte di guerra. Con spese economiche folli! No, io non esulto e mi rattrista il sapere che gli F35 sono qui nell'aeroporto di Amendola, nella mia, nostra Puglia, che don Tonino Bello definiva arca di pace, non arco di guerra» ha concluso Ricchiuti.