Movimento 5 Stelle scrive a Delle Donne: «Quale futuro per l'ospedale?»
«Tante le domande che non hanno ancora una risposta»
giovedì 4 giugno 2020
Il Movimento 5 Stelle, in una nota congiunta di Grazia Di Bari (portavoce alla Regione Puglia) e Enzo Amendolagine (consigliere di opposizione), ha scritto al direttore generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne per avere delle risposte sul futuro dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie.
«È necessario far ripartire subito i reparti no Covid della struttura, ancora fermi nonostante il numero dei contagi nella provincia Bat sia fortunatamente zero. Il presidio ha assolto un compito fondamentale durante la pandemia da Coronavirus, dimostrandosi un punto di accoglienza per l'assistenza ai contagiati della provincia e non solo. Un supporto prezioso anche per alleggerire il lavoro delle Rsa di Canosa, Minervino e di Universo Salute Opera Don Uva, che hanno potuto contare sul personale medico e sanitario dell'ospedale» hanno affermato.
«È necessario far ripartire i reparti no Covid. Abbiamo chiesto al direttore quale sarà il futuro del nosocomio: quanti posti letto in terapia intensiva sono occupati da pazienti infetti e quale sia attualmente la situazione di quelli ricoverati nel reparto dal 2 maggio a oggi, tra positivi e negativizzati. Vogliamo conoscere il motivo del mancato trasferimento nei reparti post-acuzie di Universo Salute o dell'ospedale di Canosa, per permettere la riconversione degli altri reparti».
«Sono tante le domande che non hanno ancora risposta: perché le unità operative del presidio sono ancora chiuse e quando rientrerà in servizio il personale ausiliario trasferito in altri presidi ospedalieri? Quando rientreranno gli infermieri messi in ferie obbligatorie e quando riprenderanno le prestazioni sanitarie sospese? I cittadini della Bat hanno bisogno di sapere quando saranno attivati percorsi dedicati Covid e non, per favorire la ripresa urgente delle attività e quando riprenderanno i lavori di riqualificazione del vecchio pronto soccorso, dei locali dell'ex Cup e del laboratorio di analisi, sospesi da tre mesi. Domande finora rimaste senza risposta, ci auguriamo che Delle Donne possa il prima possibile dare le dovute delucidazioni che i cittadini chiedono» hanno concluso Di Bari e Amendolagine.
«È necessario far ripartire subito i reparti no Covid della struttura, ancora fermi nonostante il numero dei contagi nella provincia Bat sia fortunatamente zero. Il presidio ha assolto un compito fondamentale durante la pandemia da Coronavirus, dimostrandosi un punto di accoglienza per l'assistenza ai contagiati della provincia e non solo. Un supporto prezioso anche per alleggerire il lavoro delle Rsa di Canosa, Minervino e di Universo Salute Opera Don Uva, che hanno potuto contare sul personale medico e sanitario dell'ospedale» hanno affermato.
«È necessario far ripartire i reparti no Covid. Abbiamo chiesto al direttore quale sarà il futuro del nosocomio: quanti posti letto in terapia intensiva sono occupati da pazienti infetti e quale sia attualmente la situazione di quelli ricoverati nel reparto dal 2 maggio a oggi, tra positivi e negativizzati. Vogliamo conoscere il motivo del mancato trasferimento nei reparti post-acuzie di Universo Salute o dell'ospedale di Canosa, per permettere la riconversione degli altri reparti».
«Sono tante le domande che non hanno ancora risposta: perché le unità operative del presidio sono ancora chiuse e quando rientrerà in servizio il personale ausiliario trasferito in altri presidi ospedalieri? Quando rientreranno gli infermieri messi in ferie obbligatorie e quando riprenderanno le prestazioni sanitarie sospese? I cittadini della Bat hanno bisogno di sapere quando saranno attivati percorsi dedicati Covid e non, per favorire la ripresa urgente delle attività e quando riprenderanno i lavori di riqualificazione del vecchio pronto soccorso, dei locali dell'ex Cup e del laboratorio di analisi, sospesi da tre mesi. Domande finora rimaste senza risposta, ci auguriamo che Delle Donne possa il prima possibile dare le dovute delucidazioni che i cittadini chiedono» hanno concluso Di Bari e Amendolagine.