Multa salata a un peschereccio biscegliese per pesca a strascico al largo di Vieste
Sanzione di circa 15 mila euro all'armatore. 120 kg di prodotto ittico devoluto a enti caritatevoli
sabato 31 agosto 2019
13.34
15 mila euro complessivi in sanzioni. Multa salata quella comminata all'armatore di un peschereccio biscegliese coinvolto nella vasta operazione compiuta giovedì 29 agosto dai militari della Guardia Costiera, coordinati dal 6° centro di controllo area pesca della Direzione Marittima di Bari, impegnati nel contrasto della pesca a strascico durante il fermo biologico.
L'azione si è svolta con l'ausilio dell'elicottero Nemo e mezzi navali della Guardia Costiera e, dopo un'accurata attività informativa e investigativa, ha permesso di individuare un motopeschereccio della marineria di Bisceglie nel corso di una battuta di pesca a strascico non autorizzata nelle acque a largo di Vieste, in aperta violazione delle norme in vigore che disciplinano il ripopolamento della fauna ittica con l'effettuazione di un arresto temporaneo obbligatorio di tale tipologia di pesca, meglio conosciuto come fermo pesca biologico.
Il peschereccio, nonostante avesse preso apparentemente il mare con a bordo unicamente attrezzi per la pesca con il palangaro, stava effettuando la pesca a strascico con divergenti e rete in acqua: rete che probabilmente doveva aver recuperato al largo in un punto ben preciso, sostenuta da galleggianti.
Al motopesca intercettato sono stati contestati diversi illeciti di natura amministrativa, per un importo totale di circa 15 mila euro.
Dopo un'accurata ispezione a bordo, i militari hanno rinvenuto un quantitativo di oltre 120 kg di prodotto ittico (moscardini, gamberetti, totani e triglie) pescato in tal modo illegalmente, posto sotto sequestro e devoluto in beneficenza a un istituto caritatevole di Vieste in quanto giudicato idoneo al consumo umano.
L'attività di repressione da parte degli uomini della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Bari contro gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta la Puglia, allo scopo di garantire il rispetto delle leggi e la tutela del ripopolamento della risorsa ittica.
L'azione si è svolta con l'ausilio dell'elicottero Nemo e mezzi navali della Guardia Costiera e, dopo un'accurata attività informativa e investigativa, ha permesso di individuare un motopeschereccio della marineria di Bisceglie nel corso di una battuta di pesca a strascico non autorizzata nelle acque a largo di Vieste, in aperta violazione delle norme in vigore che disciplinano il ripopolamento della fauna ittica con l'effettuazione di un arresto temporaneo obbligatorio di tale tipologia di pesca, meglio conosciuto come fermo pesca biologico.
Il peschereccio, nonostante avesse preso apparentemente il mare con a bordo unicamente attrezzi per la pesca con il palangaro, stava effettuando la pesca a strascico con divergenti e rete in acqua: rete che probabilmente doveva aver recuperato al largo in un punto ben preciso, sostenuta da galleggianti.
Al motopesca intercettato sono stati contestati diversi illeciti di natura amministrativa, per un importo totale di circa 15 mila euro.
Dopo un'accurata ispezione a bordo, i militari hanno rinvenuto un quantitativo di oltre 120 kg di prodotto ittico (moscardini, gamberetti, totani e triglie) pescato in tal modo illegalmente, posto sotto sequestro e devoluto in beneficenza a un istituto caritatevole di Vieste in quanto giudicato idoneo al consumo umano.
L'attività di repressione da parte degli uomini della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Bari contro gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta la Puglia, allo scopo di garantire il rispetto delle leggi e la tutela del ripopolamento della risorsa ittica.