Maglia 165, Naglieri replica a Pro Natura: «Incomprensibile inerzia dal 2008»
L'assessore: «Nulla fu detto da alcuna associazione ambientalista sul piano di lottizzazione adottato con delibera nel 2012»
lunedì 31 ottobre 2022
14.40
«In merito alla posizione del responsabile dell'associazione Pro Natura sulla maglia 165, ritengo opportuno proporre il rovescio della medaglia che appartiene a chi utilizza le immagini e i contesti di maggiore effetto mediatico bypassando volutamente gli errori, le disattenzioni, le dimenticanze rinvenienti dal passato» ha affermato in una nota l'assessore all'ambiente del Comune di Bisceglie Gianni Naglieri per rispondere alle recenti parole del presidente Mauro Sasso (click per saperne di più).
«Non si riescono a comprendere le motivazioni, ove sussistano, per l'inerzia manifestata già dal 2008, quando fu richiesto dal Sindaco Pro Tempore ai proprietari dei terreni della maglia 165 la presentazione di un piano di lottizzazione di quell'area. Nulla fu detto da alcuna associazione ambientalista dei progetti presentati fino all'adozione con Ddlibera nel 2012, quindi fino al 2018» ha rilevato.
«In secondo luogo, l'area di Ripalta non ricade nella maglia 165, ragione per la quale non si comprende il nesso asserito, che per certi versi non si discosta con la pronuncia del Tar Puglia che ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso presentato da Pro Natura per difetto di legittimazione ad agire. La cosa è ancora più imbarazzante vista la raccolta fondi eseguita per il raggiungimento di tale scopo. Appare sempre più evidente che l'attenzione rivolta all'argomento apparirebbe come un cavallo di Troia per proporre altro, da chi come già nel 2015 a Trani si candidava, da ex vicepresidente del Wwf Puglia, ad assurgere al ruolo di assessore al paesaggio. Se aveva tanto a cuore Ripalta e Bisceglie per quale ragione, anziché candidarsi a Trani, non esercitò con l'amministrazione pro tempore le possibili battaglie ambientali che potevano giustamente riporre sui corretti e appropriati binari una situazione che ad oggi giuridicamente è compromessa?» ha attaccato Naglieri.
«A cosa vogliamo ridurre la polemica ambientalista? Ai muretti a secco che crollano perché sono posizionati senza malta e talvolta cedono alla pressione delle forze esogene? Oppure alle palme del parcheggio di Conca dei Monaci, donate da un privato e che per l'avvicendarsi di più concause sono seccate? Certo non è bello, ma può accadere, esattamente come alla stessa associazione che nella rotonda della stazione di Bisceglie piantumò un albero, oggi passato ad altra vita. L'ambiente in una collettività non si costruisce, tutela e rappresenta solo con quello che come e quando si vuol dire ma richiede partecipazione e buon senso, esattamente come nel 2012 l'allora consigliere di opposizione Angelantonio Angarano riuscì, tramite l'attuale senatore Francesco Boccia, a interessare il ministro all'ambiente Andrea Orlando e l'ex presidente del Parco nazionale rurale dell'Alta Murgia Cesare Veronico ad avviare l'iter politico amministrativo sull'area di reperimento marina. Stia ben sereno chiunque intenda sostenere tesi infondate, a Bisceglie l'ambiente è cosa pubblica e democratica, come tale non appartiene a nessuno se non alla collettività cittadina» ha aggiunto e concluso.
«Non si riescono a comprendere le motivazioni, ove sussistano, per l'inerzia manifestata già dal 2008, quando fu richiesto dal Sindaco Pro Tempore ai proprietari dei terreni della maglia 165 la presentazione di un piano di lottizzazione di quell'area. Nulla fu detto da alcuna associazione ambientalista dei progetti presentati fino all'adozione con Ddlibera nel 2012, quindi fino al 2018» ha rilevato.
«In secondo luogo, l'area di Ripalta non ricade nella maglia 165, ragione per la quale non si comprende il nesso asserito, che per certi versi non si discosta con la pronuncia del Tar Puglia che ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso presentato da Pro Natura per difetto di legittimazione ad agire. La cosa è ancora più imbarazzante vista la raccolta fondi eseguita per il raggiungimento di tale scopo. Appare sempre più evidente che l'attenzione rivolta all'argomento apparirebbe come un cavallo di Troia per proporre altro, da chi come già nel 2015 a Trani si candidava, da ex vicepresidente del Wwf Puglia, ad assurgere al ruolo di assessore al paesaggio. Se aveva tanto a cuore Ripalta e Bisceglie per quale ragione, anziché candidarsi a Trani, non esercitò con l'amministrazione pro tempore le possibili battaglie ambientali che potevano giustamente riporre sui corretti e appropriati binari una situazione che ad oggi giuridicamente è compromessa?» ha attaccato Naglieri.
«A cosa vogliamo ridurre la polemica ambientalista? Ai muretti a secco che crollano perché sono posizionati senza malta e talvolta cedono alla pressione delle forze esogene? Oppure alle palme del parcheggio di Conca dei Monaci, donate da un privato e che per l'avvicendarsi di più concause sono seccate? Certo non è bello, ma può accadere, esattamente come alla stessa associazione che nella rotonda della stazione di Bisceglie piantumò un albero, oggi passato ad altra vita. L'ambiente in una collettività non si costruisce, tutela e rappresenta solo con quello che come e quando si vuol dire ma richiede partecipazione e buon senso, esattamente come nel 2012 l'allora consigliere di opposizione Angelantonio Angarano riuscì, tramite l'attuale senatore Francesco Boccia, a interessare il ministro all'ambiente Andrea Orlando e l'ex presidente del Parco nazionale rurale dell'Alta Murgia Cesare Veronico ad avviare l'iter politico amministrativo sull'area di reperimento marina. Stia ben sereno chiunque intenda sostenere tesi infondate, a Bisceglie l'ambiente è cosa pubblica e democratica, come tale non appartiene a nessuno se non alla collettività cittadina» ha aggiunto e concluso.