Napoletano: «Si metta fine a quest'agonia amministrativa»

Intervento perentorio dell'ex sindaco: «Manca anche una consapevolezza dei propri limiti»

domenica 29 dicembre 2019 10.20
Intervento perentorio dell'ex primo cittadino di Bisceglie Franco Napoletano a proposito della situazione politico-amministrativa.

«Non se ne può più! Siamo allo scempio delle Istituzioni. Il comune di Bisceglie, per la prima volta nella sua storia, termina l'anno senza il relativo bilancio di previsione, dopo gli interventi del Tar Puglia e del Consiglio di Stato.
Il sindaco "che non c'è" ha, ormai, condotto alla paralisi l'azione amministrativa aggravando ogni giorno di più il declino della nostra città» ha commentato l'esponente di opposizione nella massima assise cittadina.

«La giunta non può deliberare in attesa della nomina di un terzo componente femminile»

«La giunta municipale, dopo avere perduto, per dimissioni, un pezzo femminile nei giorni scorsi, non è stata ancora reintegrata con un'altra assessora, come impongono le leggi e lo Statuto comunale e, pertanto, non è in condizioni di deliberare legittimamente.

«I consiglieri di maggioranza abbandonano l'aula per non votare i debiti fuori bilancio»

Il consiglio comunale, nella seduta del 23 dicembre, ha dovuto registrare il significativo e inedito abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di maggioranza, per il timore di approvare i numerosi debiti fuori bilancio di un'amministrazione che dovrebbero sostenere.
La successiva seduta del 27 dicembre, in seconda convocazione, ha fatto registrare, addirittura, il ritiro di tutti i punti all'ordine del giorno!

«Provvedimenti portati in consiglio senza una regolare copertura»

Il gruppo de "Il faro-Pci" ha rilevato, in consiglio comunale, al di là del merito non condivisibile, che le proposte di deliberazione non avevano una regolare imputazione di spesa, prevedendone la copertura con il bilancio 2019, che, dopo la bocciatura della Magistratura, insieme a tutti gli atti ad esso conseguenziali, è inesistente!
Un clamoroso errore di cui sindaco, giunta, uffici proponenti e revisori dei conti non si erano accorti!

Un grave errore che, introducendo in atti un requisito non rispondente al vero, avrebbe potuto determinare uno sviamento della volontà consiliare, che avrebbe comportato, in caso di approvazione, un atto nulla (per violazione della sentenza del Tar), quando non un illecito penale e/o contabile.

«Angarano minimizza parlando di "questioni burocratiche"»

Di fronte all'evidenza, la maggioranza ha chiesto e ottenuto la sospensione dei lavori del consiglio e, alla ripresa, il sindaco ha ritirato tutti i punti all'ordine del giorno che, dunque, non sono stati neppure discussi.
Ancora una volta, l'opposizione consiliare ha rappresentato l'unico presidio di legalità!
Quella legalità che il sindaco Angarano, non sapendo cos'altro dire, riduce a "questioni burocratiche", nel convincimento che l'incompetenza, la presunzione e l'illegittimità possano prevalere impunemente sullo Stato di Diritto, emblema della democrazia.

«Quest'amministrazione è un corpo estraneo alla città»

La verità è che, al di là delle pur rilevanti e fondamentali questioni giuridiche, quest'amministrazione è diventata un corpo estraneo alla città. Non solo non ha mantenuto nessuna delle promesse elettorali, ma non è stata in grado di guidare efficacemente la città, in un necessario e reale processo di cambiamento e di sviluppo.
Non c'è un settore della vita amministrativa nel quale non si registrino ritardi, superficialità, mancate tempestive decisioni. Non si può governare una città senza assumersi delle responsabilità e, peggio ancora, facendosi guidare, peraltro maldestramente, da altri.

«Manca anche la consapevolezza dei propri limiti»

Non si è avuta neppure l'intelligenza politica, nella consapevolezza dei propri limiti, di praticare un reale dialogo con le forze di un'opposizione altamente qualificata, nell'interesse della città. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Bisceglie è alla paralisi e allo sbando.

Bisogna impedire che lo sfacelo del diritto e del pressapochismo vengano portati a ulteriori e nefaste conseguenze. La sorte di questa amministrazione appare, ormai, segnata: è la città che non la vuole più!

«Il Prefetto ha il dovere di fare cessare quest'agonia amministrativa»

Il Prefetto, come le stelle di Cronin, non può stare ancora a guardare e ha il dovere di far cessare immediatamente quest'agonia amministrativa, avviando la procedura prevista, che ripristini il primato della Legge, consenta agli elettori di esprimersi nuovamente e metta in condizione la città di riprendere il proprio percorso di crescita economica e sociale» ha concluso Franco Napoletano.