Nelmodogiusto chiede le dimissioni di Angarano
«La "favola della svolta" è ai titoli di coda, si dia voce ai biscegliesi»
sabato 28 dicembre 2019
8.45
La misura è colma. Il movimento politico Nelmodogiusto ha chiesto le dimissioni del sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano con una nota molto dura a seguito di quanto accaduto venerdì nella riunione della massima assise cittadina.
«La realtà è altra. La realtà è l'incompetenza amministrativa. La realtà è il pasticcio politico.
Ancora una volta, ulteriori atti amministrativi sbagliati. Ancora una volta, ennesimo ritiro da parte del sindaco dei punti posti all'ordine del giorno di un consiglio comunale riunitosi in seconda seduta, il 27 dicembre, per l'abbandono dell'aula da parte della maggioranza in sede di prima convocazione del 23 dicembre, proprio per non votare quelli stessi punti.
E di chi sarebbe, dunque, la responsabilità? Di un'opposizione competente che rileva, prima che diventino più gravi e perseguibili, gli errori di chi quegli atti li scrive con maldestra superficialità?» ha rimarcato Nelmodogiusto.
«La colpa del blocco di un'intera città è solo di chi non riesce a governarla. Ed è il sindaco, con la sua maggioranza, che deve governarla, non le forze di opposizione, che hanno invece il compito costituzionale di vigilare sull'operato dell'amministrazione.
La smetta quindi, il sindaco, di scaricare le proprie responsabilità su chi, invece, tenta di riportare ordine e legalità nei procedure amministrative.
La smetta, soprattutto, il sindaco, di incolpare le forze di opposizione dei disservizi che, invece, la propria costante indecisione e l'assoluta mancanza di assunzione di responsabilità stanno caratterizzando, da un anno e mezzo, la quotidianità dei biscegliesi.
La smetta, una buona volta, il sindaco di raccontare la "favola della svolta" che a ogni consiglio comunale ripete per non rispondere, con atti concreti, alle domande di vita reale che pongono i cittadini, per bocca dei consiglieri di minoranza.
Il sindaco compia finalmente quell'atto di coraggio che con crescente insistenza, nella Bisceglie reale delle vie, dei mercati, dei negozi, dell'economia, del turismo, della cultura, è chiesto da sempre più numerosi cittadini: chiuda il libro delle favole! Si dia nuovamente voce alla volontà dei biscegliesi!» hanno concluso.
«La realtà è altra. La realtà è l'incompetenza amministrativa. La realtà è il pasticcio politico.
Ancora una volta, ulteriori atti amministrativi sbagliati. Ancora una volta, ennesimo ritiro da parte del sindaco dei punti posti all'ordine del giorno di un consiglio comunale riunitosi in seconda seduta, il 27 dicembre, per l'abbandono dell'aula da parte della maggioranza in sede di prima convocazione del 23 dicembre, proprio per non votare quelli stessi punti.
E di chi sarebbe, dunque, la responsabilità? Di un'opposizione competente che rileva, prima che diventino più gravi e perseguibili, gli errori di chi quegli atti li scrive con maldestra superficialità?» ha rimarcato Nelmodogiusto.
«La colpa del blocco di un'intera città è solo di chi non riesce a governarla. Ed è il sindaco, con la sua maggioranza, che deve governarla, non le forze di opposizione, che hanno invece il compito costituzionale di vigilare sull'operato dell'amministrazione.
La smetta quindi, il sindaco, di scaricare le proprie responsabilità su chi, invece, tenta di riportare ordine e legalità nei procedure amministrative.
La smetta, soprattutto, il sindaco, di incolpare le forze di opposizione dei disservizi che, invece, la propria costante indecisione e l'assoluta mancanza di assunzione di responsabilità stanno caratterizzando, da un anno e mezzo, la quotidianità dei biscegliesi.
La smetta, una buona volta, il sindaco di raccontare la "favola della svolta" che a ogni consiglio comunale ripete per non rispondere, con atti concreti, alle domande di vita reale che pongono i cittadini, per bocca dei consiglieri di minoranza.
Il sindaco compia finalmente quell'atto di coraggio che con crescente insistenza, nella Bisceglie reale delle vie, dei mercati, dei negozi, dell'economia, del turismo, della cultura, è chiesto da sempre più numerosi cittadini: chiuda il libro delle favole! Si dia nuovamente voce alla volontà dei biscegliesi!» hanno concluso.