Niente più parcheggio sulla falesia in zona Bimarmi
L'associazione Ripalta Area Protetta: «Siamo soddisfatti, ma si deve dar seguito a tutte le nostre richieste»
venerdì 10 novembre 2017
0.23
«Dopo il nostro esposto indirizzato al Sindaco, al Comandante della Polizia Locale, al Responsabile del Dipartimento di Prevenzione della ASL BAT e al gestore del servizio di raccolta dei rifiuti, per denunciare lo stato di degrado dell'area costiera compresa tra la zona S. Francesco e le Grotte di Ripalta e richiedere un immediato intervento, martedì 4 novembre è stata posizionata una barriera in cemento che ora impedisce l'accesso non autorizzato delle automobili sulla pista ciclabile e sull'area demaniale».
Non nasconde un pizzico di compiacimento per il risultato conseguito l'associazione Ripalta Area Protetta - la federata Pro Natura presieduta dal biologo Mauro Sasso, che dopo anni di segnalazioni è riuscita ad ottenere la chiusura del varco d'ingresso alla pista ciclabile di Pantano - Ripalta, pericolante e spesso adibita a parcheggio nonostante la falesia in progressivo sgretolamento.
La soddisfazione però lascia presto spazio alla preoccupazione, perché molto ancora c'è da fare per l'associazione per fermare il degrado della Zona Pantano Ripalta.
«Nella nostra istanza avevamo chiesto di chiudere anche il varco di ingresso per gli scooter con l'installazione di un sistema di barriere "a labirinto", che consentisse il passaggio alle bici ma che fosse sufficientemente stretto da impedire l'ingresso sulla pista ciclabile dei motorini che, purtroppo, continuano ad imperversare lasciando tracce visibili degli pneumatici.
Siamo in attesa, inoltre, della promessa bonifica dell'area dai rifiuti, grazie al finanziamento regionale di 24.600 euro ricevuto dal Comune per risanare le zone di interesse turistico e naturalistico. Nel frattempo stiamo ricevendo segnalazioni di roghi dei materiali dispersi, tant'è che sono visibili aree incendiate. La pista ciclabile, infine, necessita di urgenti interventi di manutenzione in quanto la pavimentazione è stata devastata dal traffico veicolare, mentre la staccionata in legno che delimita il percorso risulta seriamente danneggiata o addirittura mancate, mettendo a rischio l'incolumità dei fruitori della zona.
Attendiamo quindi un segnale concreto di svolta verso la tutela e la valorizzazione della Zona Pantano Ripalta, che non si limiti solo all'apposizione di una barriera di cemento».
Non nasconde un pizzico di compiacimento per il risultato conseguito l'associazione Ripalta Area Protetta - la federata Pro Natura presieduta dal biologo Mauro Sasso, che dopo anni di segnalazioni è riuscita ad ottenere la chiusura del varco d'ingresso alla pista ciclabile di Pantano - Ripalta, pericolante e spesso adibita a parcheggio nonostante la falesia in progressivo sgretolamento.
La soddisfazione però lascia presto spazio alla preoccupazione, perché molto ancora c'è da fare per l'associazione per fermare il degrado della Zona Pantano Ripalta.
«Nella nostra istanza avevamo chiesto di chiudere anche il varco di ingresso per gli scooter con l'installazione di un sistema di barriere "a labirinto", che consentisse il passaggio alle bici ma che fosse sufficientemente stretto da impedire l'ingresso sulla pista ciclabile dei motorini che, purtroppo, continuano ad imperversare lasciando tracce visibili degli pneumatici.
Siamo in attesa, inoltre, della promessa bonifica dell'area dai rifiuti, grazie al finanziamento regionale di 24.600 euro ricevuto dal Comune per risanare le zone di interesse turistico e naturalistico. Nel frattempo stiamo ricevendo segnalazioni di roghi dei materiali dispersi, tant'è che sono visibili aree incendiate. La pista ciclabile, infine, necessita di urgenti interventi di manutenzione in quanto la pavimentazione è stata devastata dal traffico veicolare, mentre la staccionata in legno che delimita il percorso risulta seriamente danneggiata o addirittura mancate, mettendo a rischio l'incolumità dei fruitori della zona.
Attendiamo quindi un segnale concreto di svolta verso la tutela e la valorizzazione della Zona Pantano Ripalta, che non si limiti solo all'apposizione di una barriera di cemento».