Non ce l'ha fatta l'ex carabiniere biscegliese aggredito in casa in Brasile
L'uomo, 53 anni, era in coma farmacologico da una settimana
martedì 28 novembre 2017
7.51
Si è spento Mario Simone, il 53enne andriese (biscegliese di adozione) carabiniere in congedo, vittima di un drammatico assalto criminale nella sua casa brasiliana di Igarapè, nello stato del Parà.
Era in coma farmacologico da sette giorni, a seguito dei cinque colpi di pistola esposi con brutalità dagli aggressori, che, nell'intento di ferirlo, gli avevano anche tranciato le dita di una mano con un machete.
Non era la prima volta che Mario subiva attacchi da parte della criminalità del posto: un tentativo di rapina a mano armata nella sua abitazione, da cui Mario si era difeso riuscendo ad avere la meglio, spinse i familiari, a maggio, a sollevare il problema della sua incolumità presso l'Unità di crisi della Farnesina. Poi, alcuni giorni prima del fatto fatale, una nuova aggressione.
Resta in piedi l'ipotesi, non confermata da altri elementi di indagine, di una ritorsione da parte degli stessi soggetti dai quali l'uomo, grazie ad una buona preparazione atletica, si era in precedenza difeso.
Era in coma farmacologico da sette giorni, a seguito dei cinque colpi di pistola esposi con brutalità dagli aggressori, che, nell'intento di ferirlo, gli avevano anche tranciato le dita di una mano con un machete.
Non era la prima volta che Mario subiva attacchi da parte della criminalità del posto: un tentativo di rapina a mano armata nella sua abitazione, da cui Mario si era difeso riuscendo ad avere la meglio, spinse i familiari, a maggio, a sollevare il problema della sua incolumità presso l'Unità di crisi della Farnesina. Poi, alcuni giorni prima del fatto fatale, una nuova aggressione.
Resta in piedi l'ipotesi, non confermata da altri elementi di indagine, di una ritorsione da parte degli stessi soggetti dai quali l'uomo, grazie ad una buona preparazione atletica, si era in precedenza difeso.