Nuova mobilitazione di Amnesty in favore di Patrick Zaki
Uno striscione per lo studente egiziano sarà affisso martedì in piazza San Francesco. L'invito alla cittadinanza
lunedì 27 febbraio 2023
15.19
Martedì 28 febbraio è in programma l'ennesima udienza dell'assurdo processo in corso in Egitto a carico di Patrick Zaki. Il gruppo Amnesty International di Bisceglie ha deciso, nell'occasione, di affiggere uno striscione in segno di supporto e solidarietà nei confronti dello studente, sottoposto ad accuse vessatorie, ingiuste e prive di qualsiasi fondamento. La cittadinanza è invitata a partecipare: l'evento si svolgerà a partire dalle ore 19 in piazza San Francesco, con il supporto del Comune di Bisceglie. Prevista la partecipazione del sindaco Angelantonio Angarano.
Il 7 dicembre 2021, dopo 22 mesi di prigionia, è stata disposta la scarcerazione di Patrick Zaki ma non la sua assoluzione da tutti i capi di accusa. Da allora il giovane è in stato di libertà vigilata e non può lasciare l'Egitto, in attesa di un'udienza definitiva che però è ciclicamente rinviata.
«Il rinvio abnorme al 28 febbraio rispetto alla data del 29 novembre del processo costituisce l'ennesimo tentativo di perpetrare questa persecuzione giudiziaria che va ormai avanti da 3 anni, da quel 7 febbraio 2020 giorno in cui lo studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di "Women's and Gender Studies") dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, venne fermato all'aeroporto de Il Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall'Italia» hanno osservato da Amnesty International Bisceglie.
«Dopo mesi e mesi di detenzione presso il carcere di Tora in Egitto, anche chiamato black hole per la triste sorte che spetta ai suoi detenuti, Patrick continua ad essere sotto processo unicamente per aver denunciato la sua comunità, la minoranza cristiano-copta parlando della discriminazione che subisce: rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera falsi, sulla base dei quali la magistratura egiziana basa le sue accuse» hanno aggiunto.
In contemporanea rispetto alla cerimonia sarà poi allestito un banchetto "infopoint", con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza tutta sulla storia di Patrick e far conoscere la realtà di Amnesty International, che vede, ormai da anni, una feconda operosità sul territorio biscegliese.
Inoltre, accanto al volto e alla richiesta di Libertà per Patrick Zaki resta alta la memoria per un altro studente e ricercatore che, proprio in Egitto, ha trovato la sua condanna a morte definitiva: Giulio Regeni.
Affinché lo stesso triste epilogo non coinvolga più nessuno è importante continuare a fare luce sul caso di Patrick, mantenendo accesa l'attenzione mediatica e la sensibilità dei cittadini.
L'auspicio del Gruppo Amnesty International di Bisceglie è che il Governo italiano ponga come prioritario il rispetto dei diritti umani in ogni presente e futuro dialogo con il governo di Al-Sisi, affinché Patrick possa al più presto tornare a studiare presso l'università bolognese e la famiglia Regeni ottenere la verità e giustizia che, da oltre 7 anni, meritano e cercano.
Il 7 dicembre 2021, dopo 22 mesi di prigionia, è stata disposta la scarcerazione di Patrick Zaki ma non la sua assoluzione da tutti i capi di accusa. Da allora il giovane è in stato di libertà vigilata e non può lasciare l'Egitto, in attesa di un'udienza definitiva che però è ciclicamente rinviata.
«Il rinvio abnorme al 28 febbraio rispetto alla data del 29 novembre del processo costituisce l'ennesimo tentativo di perpetrare questa persecuzione giudiziaria che va ormai avanti da 3 anni, da quel 7 febbraio 2020 giorno in cui lo studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di "Women's and Gender Studies") dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, venne fermato all'aeroporto de Il Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall'Italia» hanno osservato da Amnesty International Bisceglie.
«Dopo mesi e mesi di detenzione presso il carcere di Tora in Egitto, anche chiamato black hole per la triste sorte che spetta ai suoi detenuti, Patrick continua ad essere sotto processo unicamente per aver denunciato la sua comunità, la minoranza cristiano-copta parlando della discriminazione che subisce: rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera falsi, sulla base dei quali la magistratura egiziana basa le sue accuse» hanno aggiunto.
In contemporanea rispetto alla cerimonia sarà poi allestito un banchetto "infopoint", con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza tutta sulla storia di Patrick e far conoscere la realtà di Amnesty International, che vede, ormai da anni, una feconda operosità sul territorio biscegliese.
Inoltre, accanto al volto e alla richiesta di Libertà per Patrick Zaki resta alta la memoria per un altro studente e ricercatore che, proprio in Egitto, ha trovato la sua condanna a morte definitiva: Giulio Regeni.
Affinché lo stesso triste epilogo non coinvolga più nessuno è importante continuare a fare luce sul caso di Patrick, mantenendo accesa l'attenzione mediatica e la sensibilità dei cittadini.
L'auspicio del Gruppo Amnesty International di Bisceglie è che il Governo italiano ponga come prioritario il rispetto dei diritti umani in ogni presente e futuro dialogo con il governo di Al-Sisi, affinché Patrick possa al più presto tornare a studiare presso l'università bolognese e la famiglia Regeni ottenere la verità e giustizia che, da oltre 7 anni, meritano e cercano.