Opera Don Uva, il sindaco Angarano si confronta col presidente della regione Emiliano
«È necessario che le autorità sovracomunali affrontino con la massima attenzione e specificità il caso»
sabato 11 aprile 2020
18.50
Il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano ha deciso di confrontarsi col presidente della regione Puglia Michele Emiliano in videoconferenza, sulla situazione di Universo Salute Opera Don Uva.
«Adesso si faccia il massimo sforzo per effettuare i tamponi sul restante personale sanitario e sui pazienti dell'ex istituto ortofrenico, anche utilizzando altre strutture di laboratorio pubbliche e, ove fosse possibile, private per svolgere le analisi e fornire risposte tempestivamente. Si evidenzia l'opportunità di requisire le strutture alberghiere per ospitare gli operatori, anche della sanità privata, evitando che il personale del Don Uva torni in famiglia dopo il lavoro, eliminando il potenziale rischio di allargamento del contagio. È stata ribadita la richiesta della tenda per il pre-triage all'ingresso della Casa Divina Provvidenza, sia per il controllo della temperatura corporea sia per effettuare i test rapidi. La Protezione Civile regionale sostenga la gestione dell'emergenza all'Opera Don Uva» ha dichiarato il primo cittadino.
«Per numero di personale sanitario e tipologia di pazienti assistiti, quello dell'Opera Don Uva di Bisceglie rappresenta un pericoloso focolaio. Al presidente della regione ho sottolineato la stretta esigenza di un intervento massiccio, straordinario e tempestivo. Da tempo le visite del pubblico erano inibite, i pazienti erano isolati ed assistiti da task force di personale dedicato per evitare la promiscuità tra dipendenti ed altri degenti, gli ospiti risultati positivi sono stati trasferiti in un altro plesso, sempre all'interno del Don Uva e dedicato al Covid-19, per un'assistenza in totale sicurezza. Queste misure, verificate dalla Asl Bt, adottate dalla struttura anche su nostra sollecitazione sono certamente servite a contenere la diffusione del fenomeno ma non bastano» ha aggiunto.
«Come sindaco sto mettendo in campo tutto ciò che è nelle mie possibilità per contrastare la diffusione del virus, emettendo ordinanze addirittura più severe di quelle intraprese a livello nazionale e regionale e intensificando le operazioni di controllo. Ma è ora necessario più che mai che le autorità sovracomunali, in sinergia con quelle sanitarie che già hanno operato finora, affrontino con la massima attenzione e specificità il caso dell'Opera Don Uva e lo facciano con tempestività» ha concluso il sindaco Angarano.
«Adesso si faccia il massimo sforzo per effettuare i tamponi sul restante personale sanitario e sui pazienti dell'ex istituto ortofrenico, anche utilizzando altre strutture di laboratorio pubbliche e, ove fosse possibile, private per svolgere le analisi e fornire risposte tempestivamente. Si evidenzia l'opportunità di requisire le strutture alberghiere per ospitare gli operatori, anche della sanità privata, evitando che il personale del Don Uva torni in famiglia dopo il lavoro, eliminando il potenziale rischio di allargamento del contagio. È stata ribadita la richiesta della tenda per il pre-triage all'ingresso della Casa Divina Provvidenza, sia per il controllo della temperatura corporea sia per effettuare i test rapidi. La Protezione Civile regionale sostenga la gestione dell'emergenza all'Opera Don Uva» ha dichiarato il primo cittadino.
«Per numero di personale sanitario e tipologia di pazienti assistiti, quello dell'Opera Don Uva di Bisceglie rappresenta un pericoloso focolaio. Al presidente della regione ho sottolineato la stretta esigenza di un intervento massiccio, straordinario e tempestivo. Da tempo le visite del pubblico erano inibite, i pazienti erano isolati ed assistiti da task force di personale dedicato per evitare la promiscuità tra dipendenti ed altri degenti, gli ospiti risultati positivi sono stati trasferiti in un altro plesso, sempre all'interno del Don Uva e dedicato al Covid-19, per un'assistenza in totale sicurezza. Queste misure, verificate dalla Asl Bt, adottate dalla struttura anche su nostra sollecitazione sono certamente servite a contenere la diffusione del fenomeno ma non bastano» ha aggiunto.
«Come sindaco sto mettendo in campo tutto ciò che è nelle mie possibilità per contrastare la diffusione del virus, emettendo ordinanze addirittura più severe di quelle intraprese a livello nazionale e regionale e intensificando le operazioni di controllo. Ma è ora necessario più che mai che le autorità sovracomunali, in sinergia con quelle sanitarie che già hanno operato finora, affrontino con la massima attenzione e specificità il caso dell'Opera Don Uva e lo facciano con tempestività» ha concluso il sindaco Angarano.