Operazione dei Carabinieri tra Barletta, Trani, Bisceglie e Bari: 3 arresti
50 militari del Comando Provinciale Bat hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti indagati per estorsione
mercoledì 11 maggio 2022
12.15
50 Carabinieri del Comando Provinciale Bat, supportati da personale del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari, dallo Squadrone eliportato Cacciatori Carabinieri Puglia e dal Nucleo cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione - nella mattinata di mercoledì 11 maggio - all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della Procura tranese nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di tre soggetti indagati per più episodi di estorsione consumata e tentata.
Il giudice per le indagini preliminari, con lo stesso provvedimento, ha accolto la richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di attività imprenditoriali e di beni mobili registrati (due autoveicoli) riconoscendo la sussistenza del sospetto del reato di intestazione fittizia di beni previsto dall'articolo 512 bis del Codice penale, commesso da due dei tre soggetti arrestati in concorso con altre 10 persone.
Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo del Comando Provinciale Bat sotto la direzione della Procura di Trani, hanno avuto inizio nel dicembre 2020 a seguito dell'incendio dell'autovettura del titolare di un esercizio pubblico ubicato in una centralissima piazza tranese. Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa) il rogo fu scaturito dal diniego della vittima ad aderire alla richiesta estorsiva - reiterata nel tempo e risalente già all'estate del 2020 - finalizzata ad ottenere utilità per l'assistenza in favore dei detenuti.
La tesi accusatoria sostiene che le richieste estorsive non si sarebbero limitate alle sole somme di denaro ma - attraverso una serie di incessanti pressioni protratte nel tempo e l'intervento degli altri due soggetti indagati - sarebbero state poste in essere anche condotte finalizzate a indurre la vittima ad abbandonare il locale pubblico gestito al fine di consentire l'espansione della contigua attività commerciale riconducibile ad uno degli arrestati.
Nell'ambito delle investigazioni e sulla base di accertamenti patrimoniali sono stati raccolti elementi anche in ordine all'intestazione fittizia di alcune attività commerciali ed imprenditoriali riconducibili agli indagati ma formalmente intestate a prestanomi e/o loro familiari.
Il risultato conseguito costituisce l'ulteriore sviluppo dell'azione di contrasto ai fenomeni criminali estorsivi nella città di Trani, culminata nel luglio 2021 con l'inchiesta "Medusa" che portò all'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 14 persone, ritenute responsabili, tra l'altro, di associazione mafiosa e di 17 estorsioni perpetrate secondo un consolidato sistema di "dazione ambientale".
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Gli arrestati sono stati condotti in carcere fra Trani e Bari a disposizione del giudice per le indagini preliminari.
Il giudice per le indagini preliminari, con lo stesso provvedimento, ha accolto la richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di attività imprenditoriali e di beni mobili registrati (due autoveicoli) riconoscendo la sussistenza del sospetto del reato di intestazione fittizia di beni previsto dall'articolo 512 bis del Codice penale, commesso da due dei tre soggetti arrestati in concorso con altre 10 persone.
Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo del Comando Provinciale Bat sotto la direzione della Procura di Trani, hanno avuto inizio nel dicembre 2020 a seguito dell'incendio dell'autovettura del titolare di un esercizio pubblico ubicato in una centralissima piazza tranese. Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa) il rogo fu scaturito dal diniego della vittima ad aderire alla richiesta estorsiva - reiterata nel tempo e risalente già all'estate del 2020 - finalizzata ad ottenere utilità per l'assistenza in favore dei detenuti.
La tesi accusatoria sostiene che le richieste estorsive non si sarebbero limitate alle sole somme di denaro ma - attraverso una serie di incessanti pressioni protratte nel tempo e l'intervento degli altri due soggetti indagati - sarebbero state poste in essere anche condotte finalizzate a indurre la vittima ad abbandonare il locale pubblico gestito al fine di consentire l'espansione della contigua attività commerciale riconducibile ad uno degli arrestati.
Nell'ambito delle investigazioni e sulla base di accertamenti patrimoniali sono stati raccolti elementi anche in ordine all'intestazione fittizia di alcune attività commerciali ed imprenditoriali riconducibili agli indagati ma formalmente intestate a prestanomi e/o loro familiari.
Il risultato conseguito costituisce l'ulteriore sviluppo dell'azione di contrasto ai fenomeni criminali estorsivi nella città di Trani, culminata nel luglio 2021 con l'inchiesta "Medusa" che portò all'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 14 persone, ritenute responsabili, tra l'altro, di associazione mafiosa e di 17 estorsioni perpetrate secondo un consolidato sistema di "dazione ambientale".
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Gli arrestati sono stati condotti in carcere fra Trani e Bari a disposizione del giudice per le indagini preliminari.