Approvata la nuova ordinanza balneare: quando riapriranno gli stabilimenti in Puglia
La ripresa delle attività fissata al 1° maggio. Approvate anche una campagna anti-fumo e l'azione regionale per il finanziamento degli interventi di accessibilità
venerdì 22 aprile 2022
17.45
La stagione balneare sta ufficialmente per partire: nella nuova ordinanza è fissata al 1° maggio la riapertura degli stabilimenti del territorio pugliese. Oltre a questo, nel testo sono anche stati specificati i dettagli della campagna di sensibilizzazione contro il fumo e una nuova azione regionale per il finanziamento degli interventi volti all'accessibilità delle spiagge libere per i disabili.
«D'intesa con il presidente della Regione Puglia abbiamo deciso di lanciare una campagna che porti al progressivo abbandono della sigaretta sotto gli ombrelloni e che rafforzi ulteriormente la lotta all'abbandono di mozziconi sui nostri arenili» ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese, commentando l'intesa raggiunta con le associazioni rappresentative degli imprenditori balneari per «sperimentare nell'estate 2022 azioni di contenimento del fumo di sigarette, per rispettare esigenze di salute ormai diffusamente condivise e per giungere, nel 2023, ad avere liberi da sigarette tutti i circa 900 chilometri di costa pugliese».
La Regione destinerà 400 mila euro al finanziamento degli interventi per migliorare l'accessibilità delle spiagge e da martedì 26 aprile sarà aperta la procedura indirizzata ai 67 comuni costieri che potranno fruire di queste somme per rendere fruibili le proprie coste: «È una possibilità che si conferma per la quarta stagione balneare e con cui stiamo moltiplicando presidi di civiltà che consentano davvero a tutti di godere del nostro mare» ha rimarcato il vicepresidente.
A margine della discussione sulla nuova ordinanza, si è aperto un confronto anche sul tema della gestione della posidonia spiaggiata, alla luce della normativa che non la considera più un rifiuto. Il vicepresidente ha annunciato il drastico abbattimento degli adempimenti burocratici che gli operatori balneari erano costretti a subire per smaltire la posidonia spiaggiata: «Questo indirizzo matura sulla scia di una lotta alla burocrazia e ai vincoli inutili che non aiutano la fruizione libera e responsabile del nostro patrimonio naturale che si protegge meglio con una conoscenza e una cultura condivisa dell'importanza delle nostre coste e del nostro mare».
«D'intesa con il presidente della Regione Puglia abbiamo deciso di lanciare una campagna che porti al progressivo abbandono della sigaretta sotto gli ombrelloni e che rafforzi ulteriormente la lotta all'abbandono di mozziconi sui nostri arenili» ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio e Patrimonio, Raffaele Piemontese, commentando l'intesa raggiunta con le associazioni rappresentative degli imprenditori balneari per «sperimentare nell'estate 2022 azioni di contenimento del fumo di sigarette, per rispettare esigenze di salute ormai diffusamente condivise e per giungere, nel 2023, ad avere liberi da sigarette tutti i circa 900 chilometri di costa pugliese».
La Regione destinerà 400 mila euro al finanziamento degli interventi per migliorare l'accessibilità delle spiagge e da martedì 26 aprile sarà aperta la procedura indirizzata ai 67 comuni costieri che potranno fruire di queste somme per rendere fruibili le proprie coste: «È una possibilità che si conferma per la quarta stagione balneare e con cui stiamo moltiplicando presidi di civiltà che consentano davvero a tutti di godere del nostro mare» ha rimarcato il vicepresidente.
A margine della discussione sulla nuova ordinanza, si è aperto un confronto anche sul tema della gestione della posidonia spiaggiata, alla luce della normativa che non la considera più un rifiuto. Il vicepresidente ha annunciato il drastico abbattimento degli adempimenti burocratici che gli operatori balneari erano costretti a subire per smaltire la posidonia spiaggiata: «Questo indirizzo matura sulla scia di una lotta alla burocrazia e ai vincoli inutili che non aiutano la fruizione libera e responsabile del nostro patrimonio naturale che si protegge meglio con una conoscenza e una cultura condivisa dell'importanza delle nostre coste e del nostro mare».