Ospedale, Angarano chiede un incontro per discutere dei livelli essenziali di assistenza
Il sindaco: «Sarebbe opportuno sapere per quanto ancora sia destinato a rimanere Covid hospital»
mercoledì 13 maggio 2020
Il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano ha affidato le sue opinioni riguardo la situazione dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" a unan ota diffusa nella tarda serata di martedì 12 maggio.
«Il nostro nosocomio, come ormai tutti sanno, è stato – ed è tuttora – riferimento del territorio provinciale (ed anche extra-provinciale) per la pandemia Covid-19, grazie all'operato encomiabile di medici, infermieri ed operatori sanitari che stanno lavorando con dedizione e professionalità. Abbiamo sempre sostenuto che il 'Vittorio Emanuele II' avrebbe tutti i presupposti (con i suoi oltre 170 posti letto e le unità operative complesse, tra cui la terapia intensiva) per essere classificato come ospedale di primo livello» ha affermato il primo cittadino.
«I casi positivi in Puglia sono in decrescita ed è quantomeno singolare che l'ospedale di Bisceglie possa essere penalizzato con la sottrazione di quattro dirigenti medici. Sarebbe stato più opportuno sapere per quanto ancora il 'Vittorio Emanuele II' sia destinato a rimanere Covid hospital di riferimento per la Bat e capire le tappe necessarie a riprendere l'attività ordinaria sospesa da oltre due mesi allorquando, nel giro di 10 giorni, si è compiuto un vero e proprio capolavoro amministrativo, organizzativo e sanitario per riconvertirlo a fronte dell'emergenza» ha rilevato Angarano.
«Abbiamo chiesto un incontro nelle sedi istituzionali per discutere di livelli essenziali di assistenza dell'ampio bacino di utenza servito dall'ospedale di Bisceglie, che va ben oltre i confini comunali. Con rispetto dei ruoli e con fermezza affronteremo la questione, dimostrando leale collaborazione, come sempre abbiamo fatto finora in tema di sanità, scongiurando il rischio di chiusura del reparto di cardiologia o del punto nascite. L'appello a tutti è all'unità poiché su questi temi che riguardano la salute dei cittadini non è opportuno alimentare divisioni e posizioni faziose, a maggior ragione nel corso di una emergenza sanitaria» ha concluso il sindaco.
«Il nostro nosocomio, come ormai tutti sanno, è stato – ed è tuttora – riferimento del territorio provinciale (ed anche extra-provinciale) per la pandemia Covid-19, grazie all'operato encomiabile di medici, infermieri ed operatori sanitari che stanno lavorando con dedizione e professionalità. Abbiamo sempre sostenuto che il 'Vittorio Emanuele II' avrebbe tutti i presupposti (con i suoi oltre 170 posti letto e le unità operative complesse, tra cui la terapia intensiva) per essere classificato come ospedale di primo livello» ha affermato il primo cittadino.
«I casi positivi in Puglia sono in decrescita ed è quantomeno singolare che l'ospedale di Bisceglie possa essere penalizzato con la sottrazione di quattro dirigenti medici. Sarebbe stato più opportuno sapere per quanto ancora il 'Vittorio Emanuele II' sia destinato a rimanere Covid hospital di riferimento per la Bat e capire le tappe necessarie a riprendere l'attività ordinaria sospesa da oltre due mesi allorquando, nel giro di 10 giorni, si è compiuto un vero e proprio capolavoro amministrativo, organizzativo e sanitario per riconvertirlo a fronte dell'emergenza» ha rilevato Angarano.
«Abbiamo chiesto un incontro nelle sedi istituzionali per discutere di livelli essenziali di assistenza dell'ampio bacino di utenza servito dall'ospedale di Bisceglie, che va ben oltre i confini comunali. Con rispetto dei ruoli e con fermezza affronteremo la questione, dimostrando leale collaborazione, come sempre abbiamo fatto finora in tema di sanità, scongiurando il rischio di chiusura del reparto di cardiologia o del punto nascite. L'appello a tutti è all'unità poiché su questi temi che riguardano la salute dei cittadini non è opportuno alimentare divisioni e posizioni faziose, a maggior ragione nel corso di una emergenza sanitaria» ha concluso il sindaco.