Pale eoliche offshore fra Bisceglie e Trani, Pro Natura: «Si difenda il territorio»
L'appello e le richieste dell'associazione
sabato 16 luglio 2022
10.30
62 aerogeneratori con fondazioni galleggianti ancorate al fondale, una sottostazione elettrica offshore galleggiante, chilometri di cavi sottomarini e terrestri e altre infrastrutture nei territori di Andria e Barletta, su una superficie marina e terreste di migliaia di ettari. È quanto la ditta Acciona Energia Global Italia srl ha chiesto di realizzare nell'ambito del Procedimento di autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio di impianti offshore e onshore di produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento nel tratto di Mare Adriatico antistante i comuni di Molfetta, Giovinazzo, Trani e Bisceglie, di competenza della Capitanerie di Porto di Molfetta e di Barletta.
Pro Natura ha voluto sottolineare i vincoli legislativi e le criticità attraverso una nota: «Quali sono le ricadute sulla comunità locale? Non ci risultano "benefit" economici a favore dei comuni interessati e il timore è quello di un impatto visivo notevole delle pale eoliche: quanto questi impianti saranno visibili da terra e quanto modificheranno lo skyline? Che fine farebbero gli importanti investimenti che gli operatori turistici e le amministrazioni stanno facendo per promuovere le bellezze paesaggistiche e la fruibilità della costa? Si dovrebbe valutare anche l'impatto delle infrastrutture sul delicato equilibrio ecologico dei fondali marini e sulle aree terrestri individuate dal progetto. È necessario considerare che gli impianti eolici verranno collocati a 12 miglia nautiche e quindi ci potrebbero essere ripercussioni sull'Area marina di reperimento "Grotte di Ripalta Torre Calderina", istituita ai sensi dell'articolo 36, comma 1, lettera ee-quinquies della Legge 6 dicembre 1991, n. 394. Si deve considerare anche l'impatto ambientale con l'Area marina del Posidonieto S. Vito, un Sito di Importanza Comunitaria codice IT9120009, caratterizzato da erbari di Posidonia oceanica, Habitat definito prioritario ai sensi della Dir. 92/43/CE.
La costa adriatica è percorsa da rotte migratorie di fondamentale importanza: basti citare i fenicotteri rosa di Margherita di Savoia e le aree naturalistiche protette di Torre Guaceto e delle Cesine per comprendere quanto sia necessario approvare solo progetti che siano rispettosi dell'avifauna tutelata da leggi e convenzioni internazionali» ha dichiarato il gruppo.
Le loro richieste: «Di fronte alla crisi energetica epocale che stiamo vivendo è necessario fare scelte sostenibili e condivise. Non siamo contrari alle energie pulite ma qualsiasi decisione deve essere presa rispettando l'ambiente e il paesaggio, che costituiscono il vero motore economico e sociale della regione, affinché l'impatto degli impianti tecnologici con la nostra realtà territoriale sia il minore possibile. Per questo chiediamo che i Sindaci di Trani e Bisceglie promuovano un tavolo di confronto istituzionale con l'Azienda proponente, cui partecipino tutti i comuni costieri, le Province, la Regione, le Associazioni e tutti i soggetti interessati per verificare se sia possibile mitigare l'impatto del progetto sulla costa. I loro colleghi salentini si sono già mobilitati e stanno mediando, con la collaborazione della Regione Puglia presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti, una soluzione che non penalizzi la realtà locali. Auspichiamo che questo avvenga in tempi rapidi in quanto il procedimento amministrativo potrebbe essere concluso a breve» ha concluso l'associazione.
Pro Natura ha voluto sottolineare i vincoli legislativi e le criticità attraverso una nota: «Quali sono le ricadute sulla comunità locale? Non ci risultano "benefit" economici a favore dei comuni interessati e il timore è quello di un impatto visivo notevole delle pale eoliche: quanto questi impianti saranno visibili da terra e quanto modificheranno lo skyline? Che fine farebbero gli importanti investimenti che gli operatori turistici e le amministrazioni stanno facendo per promuovere le bellezze paesaggistiche e la fruibilità della costa? Si dovrebbe valutare anche l'impatto delle infrastrutture sul delicato equilibrio ecologico dei fondali marini e sulle aree terrestri individuate dal progetto. È necessario considerare che gli impianti eolici verranno collocati a 12 miglia nautiche e quindi ci potrebbero essere ripercussioni sull'Area marina di reperimento "Grotte di Ripalta Torre Calderina", istituita ai sensi dell'articolo 36, comma 1, lettera ee-quinquies della Legge 6 dicembre 1991, n. 394. Si deve considerare anche l'impatto ambientale con l'Area marina del Posidonieto S. Vito, un Sito di Importanza Comunitaria codice IT9120009, caratterizzato da erbari di Posidonia oceanica, Habitat definito prioritario ai sensi della Dir. 92/43/CE.
La costa adriatica è percorsa da rotte migratorie di fondamentale importanza: basti citare i fenicotteri rosa di Margherita di Savoia e le aree naturalistiche protette di Torre Guaceto e delle Cesine per comprendere quanto sia necessario approvare solo progetti che siano rispettosi dell'avifauna tutelata da leggi e convenzioni internazionali» ha dichiarato il gruppo.
Le loro richieste: «Di fronte alla crisi energetica epocale che stiamo vivendo è necessario fare scelte sostenibili e condivise. Non siamo contrari alle energie pulite ma qualsiasi decisione deve essere presa rispettando l'ambiente e il paesaggio, che costituiscono il vero motore economico e sociale della regione, affinché l'impatto degli impianti tecnologici con la nostra realtà territoriale sia il minore possibile. Per questo chiediamo che i Sindaci di Trani e Bisceglie promuovano un tavolo di confronto istituzionale con l'Azienda proponente, cui partecipino tutti i comuni costieri, le Province, la Regione, le Associazioni e tutti i soggetti interessati per verificare se sia possibile mitigare l'impatto del progetto sulla costa. I loro colleghi salentini si sono già mobilitati e stanno mediando, con la collaborazione della Regione Puglia presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti, una soluzione che non penalizzi la realtà locali. Auspichiamo che questo avvenga in tempi rapidi in quanto il procedimento amministrativo potrebbe essere concluso a breve» ha concluso l'associazione.