Palio della Quercia, le squadre protagoniste: San Silvestro
Il capitano: «Una prima partecipazione fortemente voluta»
mercoledì 31 luglio 2019
13.57
Per la prima volta la squadra di San Silvestro parteciperà al Palio della Quercia di Bisceglie, la manifestazione promossa dall'associazione Schàra onlus, giunta alla quinta edizione, che ufficializza l'apertura della Festa patronale dei Santi Martiri Mauro Vescovo, Sergio e Pantaleone.
Simbolo del quartiere San Silvestro è il Centro anziani Storelli, struttura di via Sant'Andrea che accoglie persone non autosufficienti e offre loro servizi assistenziali e fisio-socio-educativi.
Alessandro Di Ceglie è un membro attivo della comunità parrocchiale e capitano del team ai nastri di partenza dell'evento di venerdì 9 agosto.
Perché partecipate al "Palio della Quercia"?
«L'obiettivo principale è coinvolgere i ragazzi, portandoli sulla via dell'evangelizzazione. Ho notato che molti giovani arrivano ad un certo punto del cammino cristiano e poi abbandonano la Chiesa. Pertanto ho pensato che questa tipologia di manifestazioni possa essere un giusto espediente per attrarre i ragazzi e farli crescere all'interno della nostra comunità. Per noi la Chiesa è un luogo di aggregazione e condivisione sia a livello sportivo che a livello religioso (della preghiera). Noi cerchiamo di salvaguardare questi valori (che purtroppo al giorno d'oggi hanno perso la loro importanza)».
Qual è la ragione dei vostri colori?
«Bianco e celeste richiamano la Madonna dell'Altomare, a cui è devota la parrocchia di San Silvestro. Il celeste rappresenta il velo della Madonna, il bianco raffigura il candore».
Come avete formato la squadra?
«La nostra squadra è composta da molti giovani e da due senior, secondo quanto previsto dal regolamento. Abbiamo incluso nel nostro team anche alcuni ragazzi segnalatici dal vice-capitano Angelo Mazzili. Ciascuno è stato associato a una specifica disciplina. L'aspirazione è creare un gruppo unito con lo scopo di divertirci e far divertire chi verrà a sostenerci. Alla fine dei giochi, comunque vada, la nostra vera vittoria sarà l'aggregazione tra i ragazzi».
Qual è la prova sportiva in cui pensate di essere il top?
«Noi speriamo in (quasi) tutte le prove… Scherzi a parte, contiamo su alcuni partecipanti abbastanza validi nell'atletica, perciò riteniamo di essere molto competitivi nelle corse».
Quale quartiere pensate possa vincere la competizione?
«In realtà non conosciamo bene le altre squadre, in quanto questa sarà la nostra prima partecipazione.
Dati alla mano, penso che la percentuale maggiore di vittoria vada a Costantinopoli, vincitrice per tre anni consecutivi del titolo. A seguire presuppongo che anche la chiesa di San Lorenzo possa ambire al successo».
Cosa state preparando per l'addobbo del quartiere?
«Non abbiamo ancora deciso con precisione. Useremo sicuramente palloncini, bandierine e striscioni bianchi e azzurri. La comunità parrocchiale ci aiuterà. Decoreremo, in particolare, la chiesa di San Silvestro e via Sant'Andrea, la strada principale del nostro quartiere».
Don Fabio Daddato, parroco di San Silvestro, ha espresso la sua gioia per la prima, storica partecipazione della squadra al Palio della Quercia. «Negli anni passati non siamo mai riusciti a partecipare perché in questo periodo, generalmente, siamo molto presi da tante altre iniziative estive come l'oratorio, le uscite con le famiglie, le uscite con i giovani, la preparazione delle uscite con i bambini che avviene nella seconda metà di agosto. Per questi motivi, negli anni precedenti, pur desiderando partecipare alla manifestazione, non è stato possibile essere presenti» ha spiegato, aggiungendo: «Quest'anno, grazie all'iniziativa di Alessandro Di Ceglie, siamo riusciti a coinvolgere diverse persone che ci permetteranno, come comunità parrocchiale, di aderire a questa bellissima iniziativa che ormai da cinque anni caratterizza l'estate a Bisceglie».
Il sacerdote ha rimarcato: «Ogni competizione, se vissuta bene e attraverso princìpi di condivisione, fraternità, gioia dello stare insieme, può essere un'ottima occasione per crescere umanamente. Ciò può permettere di crescere come comunità perché alla fine quello che predichiamo come spirito di comunità può essere declinato nello spirito di squadra, in cui ciascuno ha un proprio ruolo e soltanto se si lega all'altro è possibile raggiungere la meta. La manifestazione ha una valenza educativa e questa dinamica, ludica è presente nel messaggio evangelico che noi pronunciamo ogni giorno dall'altare».
Simbolo del quartiere San Silvestro è il Centro anziani Storelli, struttura di via Sant'Andrea che accoglie persone non autosufficienti e offre loro servizi assistenziali e fisio-socio-educativi.
Alessandro Di Ceglie è un membro attivo della comunità parrocchiale e capitano del team ai nastri di partenza dell'evento di venerdì 9 agosto.
Perché partecipate al "Palio della Quercia"?
«L'obiettivo principale è coinvolgere i ragazzi, portandoli sulla via dell'evangelizzazione. Ho notato che molti giovani arrivano ad un certo punto del cammino cristiano e poi abbandonano la Chiesa. Pertanto ho pensato che questa tipologia di manifestazioni possa essere un giusto espediente per attrarre i ragazzi e farli crescere all'interno della nostra comunità. Per noi la Chiesa è un luogo di aggregazione e condivisione sia a livello sportivo che a livello religioso (della preghiera). Noi cerchiamo di salvaguardare questi valori (che purtroppo al giorno d'oggi hanno perso la loro importanza)».
Qual è la ragione dei vostri colori?
«Bianco e celeste richiamano la Madonna dell'Altomare, a cui è devota la parrocchia di San Silvestro. Il celeste rappresenta il velo della Madonna, il bianco raffigura il candore».
Come avete formato la squadra?
«La nostra squadra è composta da molti giovani e da due senior, secondo quanto previsto dal regolamento. Abbiamo incluso nel nostro team anche alcuni ragazzi segnalatici dal vice-capitano Angelo Mazzili. Ciascuno è stato associato a una specifica disciplina. L'aspirazione è creare un gruppo unito con lo scopo di divertirci e far divertire chi verrà a sostenerci. Alla fine dei giochi, comunque vada, la nostra vera vittoria sarà l'aggregazione tra i ragazzi».
Qual è la prova sportiva in cui pensate di essere il top?
«Noi speriamo in (quasi) tutte le prove… Scherzi a parte, contiamo su alcuni partecipanti abbastanza validi nell'atletica, perciò riteniamo di essere molto competitivi nelle corse».
Quale quartiere pensate possa vincere la competizione?
«In realtà non conosciamo bene le altre squadre, in quanto questa sarà la nostra prima partecipazione.
Dati alla mano, penso che la percentuale maggiore di vittoria vada a Costantinopoli, vincitrice per tre anni consecutivi del titolo. A seguire presuppongo che anche la chiesa di San Lorenzo possa ambire al successo».
Cosa state preparando per l'addobbo del quartiere?
«Non abbiamo ancora deciso con precisione. Useremo sicuramente palloncini, bandierine e striscioni bianchi e azzurri. La comunità parrocchiale ci aiuterà. Decoreremo, in particolare, la chiesa di San Silvestro e via Sant'Andrea, la strada principale del nostro quartiere».
Don Fabio Daddato, parroco di San Silvestro, ha espresso la sua gioia per la prima, storica partecipazione della squadra al Palio della Quercia. «Negli anni passati non siamo mai riusciti a partecipare perché in questo periodo, generalmente, siamo molto presi da tante altre iniziative estive come l'oratorio, le uscite con le famiglie, le uscite con i giovani, la preparazione delle uscite con i bambini che avviene nella seconda metà di agosto. Per questi motivi, negli anni precedenti, pur desiderando partecipare alla manifestazione, non è stato possibile essere presenti» ha spiegato, aggiungendo: «Quest'anno, grazie all'iniziativa di Alessandro Di Ceglie, siamo riusciti a coinvolgere diverse persone che ci permetteranno, come comunità parrocchiale, di aderire a questa bellissima iniziativa che ormai da cinque anni caratterizza l'estate a Bisceglie».
Il sacerdote ha rimarcato: «Ogni competizione, se vissuta bene e attraverso princìpi di condivisione, fraternità, gioia dello stare insieme, può essere un'ottima occasione per crescere umanamente. Ciò può permettere di crescere come comunità perché alla fine quello che predichiamo come spirito di comunità può essere declinato nello spirito di squadra, in cui ciascuno ha un proprio ruolo e soltanto se si lega all'altro è possibile raggiungere la meta. La manifestazione ha una valenza educativa e questa dinamica, ludica è presente nel messaggio evangelico che noi pronunciamo ogni giorno dall'altare».