"Pay to see", la Polizia Postale sgomina una rete di pedopornografia
Inchiesta condotta da Procura e Tribunale per i minorenni di Bari. Oltre 100 investigatori in azione in 17 province
mercoledì 22 luglio 2020
8.16
La Polizia Postale ha scoperto e sgominato una rete di individui - tutti italiani - che, attraverso una nota piattaforma di messaggistica, scambiavano materiale pedopornografico.
Secondo quanto ricostruito, le immagini, realizzate anche da adolescenti, erano vendute on line attraverso un vero e proprio "listino prezzi" per ogni prestazione richiesta.
L'inchiesta "Pay to see", coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari e dal Tribunale per i minorenni del capoluogo pugliese, ha portato all'esecuzione di perquisizioni personali e informatiche, oltre che a sequestro di materiale, in ben dodici regioni e 17 province. Oltre 100 investigatori del Centro nazionale di protezione dei minori del servizio Polizia Postale di Roma e della Polizia Postale e delle comunicazioni di Bari e Foggia hanno partecipato alle indagini.
La segnalazione di due genitori insospettiti dall'intenso utilizzo di alcuni social network della figlia adolescente, ha portato all'emergere di un vero e proprio sistema consolidato di vendita online di immagini e video pedopornografici e pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni, inviati in cambio di pagamenti su conti online.
Gli accordi avvenivano attraverso chat private sulla scorta di un "listino prezzi" pubblicato online che prevedeva oltre che l´invio di immagini e video già prodotti, anche sex chat e video chat dal vivo.
Secondo quanto ricostruito, le immagini, realizzate anche da adolescenti, erano vendute on line attraverso un vero e proprio "listino prezzi" per ogni prestazione richiesta.
L'inchiesta "Pay to see", coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari e dal Tribunale per i minorenni del capoluogo pugliese, ha portato all'esecuzione di perquisizioni personali e informatiche, oltre che a sequestro di materiale, in ben dodici regioni e 17 province. Oltre 100 investigatori del Centro nazionale di protezione dei minori del servizio Polizia Postale di Roma e della Polizia Postale e delle comunicazioni di Bari e Foggia hanno partecipato alle indagini.
La segnalazione di due genitori insospettiti dall'intenso utilizzo di alcuni social network della figlia adolescente, ha portato all'emergere di un vero e proprio sistema consolidato di vendita online di immagini e video pedopornografici e pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni, inviati in cambio di pagamenti su conti online.
Gli accordi avvenivano attraverso chat private sulla scorta di un "listino prezzi" pubblicato online che prevedeva oltre che l´invio di immagini e video già prodotti, anche sex chat e video chat dal vivo.