Pci-Fgci: «No ai nuovi voucher»
Nota dei comunisti a margine della manifestazione promossa nella capitale dalla Cgil
domenica 18 giugno 2017
Un no secco e convinto a quelli che, senza mezzi termini, sono ritenuti dei "voucher" riproposti sotto mentite spoglie. Il Pci e la Fgci di Bisceglie hanno espresso tutto il loro sostegno «ai sindacati e ai lavoratori che sabato sono scesi in piazza contro la reintroduzione dei voucher e l'ennesimo schiaffo alla democrazia da parte di questo governo».
Il riferimento è a quanto accaduto negli ultimi mesi: «La Cgil ha promosso un referendum abrogativo della legge sui voucher, strumento che doveva servire a regolarizzare eccezionalmente il lavoro "in nero" ma si è poi rivelato il sistema utilizzato nella prassi per negare ai lavoratori maggiori diritti e tutele» hanno spiegato i comunisti biscegliesi. «Ben quattro milioni di cittadini hanno aderito all'appello del sindacato, firmando a favore della richiesta referendaria e il referendum, ammesso dalla Corte Costituzionale, si sarebbe dovuto tenere lo scorso 28 maggio. Tuttavia il governo, temendo probabilmente una sconfitta notevole come quella del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, ha preferito abrogare la legge contestata, impedendo che i cittadini potessero esprimersi come previsto dall'articolo 75 della Costituzione. In più, con il pretesto di colmare urgentemente il vuoto normativo venutosi a creare, ha reinserito nell'ordinamento, sotto mentite spoglie, la disciplina del lavoro occasionale, attraverso un emendamento alla manovra sul bilancio e senza alcun tipo di confronto con le parti sociali. Si tratta di un fatto gravissimo, mai avvenuto prima di oggi nella storia della Repubblica.
È l'ennesimo schiaffo alla democrazia e al mondo del lavoro da parte di questo governo, che non farà altro che acuire la distanza tra il paese legale e il paese reale e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Un gesto irresponsabile in un momento di tale crisi.
Ecco perché è importante che le forze di sinistra e che hanno a cuore il futuro di questo Paese si coalizzino. Il lavoro è dignità, esige rispetto e va difeso: non è accettabile che si continui ad attaccarlo».
Il riferimento è a quanto accaduto negli ultimi mesi: «La Cgil ha promosso un referendum abrogativo della legge sui voucher, strumento che doveva servire a regolarizzare eccezionalmente il lavoro "in nero" ma si è poi rivelato il sistema utilizzato nella prassi per negare ai lavoratori maggiori diritti e tutele» hanno spiegato i comunisti biscegliesi. «Ben quattro milioni di cittadini hanno aderito all'appello del sindacato, firmando a favore della richiesta referendaria e il referendum, ammesso dalla Corte Costituzionale, si sarebbe dovuto tenere lo scorso 28 maggio. Tuttavia il governo, temendo probabilmente una sconfitta notevole come quella del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, ha preferito abrogare la legge contestata, impedendo che i cittadini potessero esprimersi come previsto dall'articolo 75 della Costituzione. In più, con il pretesto di colmare urgentemente il vuoto normativo venutosi a creare, ha reinserito nell'ordinamento, sotto mentite spoglie, la disciplina del lavoro occasionale, attraverso un emendamento alla manovra sul bilancio e senza alcun tipo di confronto con le parti sociali. Si tratta di un fatto gravissimo, mai avvenuto prima di oggi nella storia della Repubblica.
È l'ennesimo schiaffo alla democrazia e al mondo del lavoro da parte di questo governo, che non farà altro che acuire la distanza tra il paese legale e il paese reale e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Un gesto irresponsabile in un momento di tale crisi.
Ecco perché è importante che le forze di sinistra e che hanno a cuore il futuro di questo Paese si coalizzino. Il lavoro è dignità, esige rispetto e va difeso: non è accettabile che si continui ad attaccarlo».