Pd, Galantino: «Bene che Boccia voglia un congresso cittadino, ma ho dubbio si tratti di una operazione elettoralistica»
«Prima è battuto contro l'ingresso di Spina nel PD, poi intraprende con lui un rapporto di condivisione, in maniera disinvolta e senza esitazioni»
giovedì 5 ottobre 2017
Tommaso Galantino, componente della direzione regionale del Partito Democratico risponde all'on. Francesco Boccia in merito alla sua proposta di "un congresso cittadino partecipato" in cui ci possa essere la massima unità.
«La proposta è di per sé apprezzabile - spiega Galantino - ma ci viene il dubbio che l'apertura dell'onorevole sia strumentale e finalizzata a realizzare una operazione elettoralistica Cicero pro domo sua».
Galantino, che rappresenta la corrente del PD che supporta l'ex sindaco Francesco Spina e il sindaco pro tempore Vittorio Fata - dice di volersi battere: «per un Congresso unitario, che discuta di contenuti e questioni politiche che riguardano i cittadini, metta da parte i vecchi rancori e accantoni definitivamente le rendite di posizioni personali».
Non vuole però dimenticare che: «Il circolo di Bisceglie e la Segreteria provinciale del PD sono stati guidati negli anni scorsi, dal 2013 in poi, da rappresentanti che hanno fatto capo all'on.le e francamente in quelle gestioni non abbiamo riscontrato niente di partecipato. Alla minoranza, a Bisceglie ed in altri Comuni della Bat, non è stato concesso niente».
Galantino, soprattutto, non vuole sorvolare sul fatto che: «Il parlamentare si è battuto con forza e determinazione, con tutti i suoi amici di riferimento, contro l'ingresso di Spina nel PD, definendo il tesseramento dello stesso"una degenerazione politica ", salvo poi, una volta dentro, intraprendere con lui un rapporto di condivisione, in maniera disinvolta e senza esitazione».
Ma per Galantino è ora di chiudere con il passato e tende la mano anche a chi, come la segretaria Roberta Rigante e dei tre vicesegretari Naglieri, Lorusso e Basile, ha deciso di mollare la guardia.
«Ci spiace per le dimissioni della segretaria, in verità un po' tardive, e dei tre vicesegretari, a cui, in ogni caso, va tutta la nostra stima personale e rispetto. Rivolgiamo loro l'invito a rivedere le loro decisioni e tornare sui propri passi. Il Congresso cittadino si svolgerà ormai a giorni ed in quella sede potranno ben spiegare e sostenere le loro ragioni.
Il luogo per il confronto e, se volete, anche di scontro, è il Partito, che rimane in assoluto il valore piu' caro e sicuro da difendere e tutelare nell'interesse futuro dei nostri figli e di tanta gente che crede in noi.
In democrazia non siamo noi i depositari di verità e certezze, ma i cittadini. Se Spina ha fatto bene o male il suo lavoro al servizio della città saranno i cittadini a dirlo. A noi spetta il diritto-dovere di dire ciò che pensiamo e di batterci per una alternativa diversa e migliore».
«La proposta è di per sé apprezzabile - spiega Galantino - ma ci viene il dubbio che l'apertura dell'onorevole sia strumentale e finalizzata a realizzare una operazione elettoralistica Cicero pro domo sua».
Galantino, che rappresenta la corrente del PD che supporta l'ex sindaco Francesco Spina e il sindaco pro tempore Vittorio Fata - dice di volersi battere: «per un Congresso unitario, che discuta di contenuti e questioni politiche che riguardano i cittadini, metta da parte i vecchi rancori e accantoni definitivamente le rendite di posizioni personali».
Non vuole però dimenticare che: «Il circolo di Bisceglie e la Segreteria provinciale del PD sono stati guidati negli anni scorsi, dal 2013 in poi, da rappresentanti che hanno fatto capo all'on.le e francamente in quelle gestioni non abbiamo riscontrato niente di partecipato. Alla minoranza, a Bisceglie ed in altri Comuni della Bat, non è stato concesso niente».
Galantino, soprattutto, non vuole sorvolare sul fatto che: «Il parlamentare si è battuto con forza e determinazione, con tutti i suoi amici di riferimento, contro l'ingresso di Spina nel PD, definendo il tesseramento dello stesso"una degenerazione politica ", salvo poi, una volta dentro, intraprendere con lui un rapporto di condivisione, in maniera disinvolta e senza esitazione».
Ma per Galantino è ora di chiudere con il passato e tende la mano anche a chi, come la segretaria Roberta Rigante e dei tre vicesegretari Naglieri, Lorusso e Basile, ha deciso di mollare la guardia.
«Ci spiace per le dimissioni della segretaria, in verità un po' tardive, e dei tre vicesegretari, a cui, in ogni caso, va tutta la nostra stima personale e rispetto. Rivolgiamo loro l'invito a rivedere le loro decisioni e tornare sui propri passi. Il Congresso cittadino si svolgerà ormai a giorni ed in quella sede potranno ben spiegare e sostenere le loro ragioni.
Il luogo per il confronto e, se volete, anche di scontro, è il Partito, che rimane in assoluto il valore piu' caro e sicuro da difendere e tutelare nell'interesse futuro dei nostri figli e di tanta gente che crede in noi.
In democrazia non siamo noi i depositari di verità e certezze, ma i cittadini. Se Spina ha fatto bene o male il suo lavoro al servizio della città saranno i cittadini a dirlo. A noi spetta il diritto-dovere di dire ciò che pensiamo e di batterci per una alternativa diversa e migliore».