Piano delle alienazioni, Spina: «Svendita all'asta per coprire i debiti»

«Angarano e Silvestris "avvelenano i pozzi" prima di andar via»

martedì 3 gennaio 2023 17.22
«È davvero un peccato vedere gli sforzi e gli investimenti di tanti anni delle precedenti amministrazioni buttati all'aria da questi signori, che stanno "avvelenando i pozzi" prima di andar via». È quanto sostenuto da Francesco Spina, già Sindaco di Bisceglie, a proposito dei contenuti del Piano delle alienazioni. «Il prossimo 10 gennaio il Comune di Bisceglie svenderà all'asta tutte le sue proprietà e gli immobili (compresi quelli in locazione alle associazioni di volontariato della città) per coprire i debiti» ha aggiunto.

«Le precedenti amministrazioni hanno comprato molti immobili e non hanno mai venduto i "gioielli di famiglia". Angarano e Silvestris hanno deciso di svendere il patrimonio comunale in un clima ancora di distrazioni. Occhi aperti a tutti quelli che vorranno partecipare all'asta pubblica nei primi giorni di lavoro dopo le feste natalizie e attenzione agli "speculatori"» ha sottolineato Spina.

«Non rispondo alle solite offese personali ma chiedo educatamente, come sempre, solo che Angarano e Silvestris ci ripensino» ha aggiunto. «-Non è una condotta scorretta vendere nel 2023, quattro mesi prima della fine del mandato, gli immobili del Comune senza passare prima dal consiglio comunale per il bilancio di previsione 2023? Perché questa fretta dopo aver atteso per circa 5 anni? Perché poi immediatamente a ridosso delle festività natalize? E perché Angarano e Silvestris non dedicano almeno uno dei loro centinaia di momenti di propaganda a spiegare ai cittadini come si partecipa all'asta pubblica per rendere più trasparente la procedura che ho fatto pubblicare io con la mia iniziativa sui media?» si è chiesto Spina.

«Propongo di dare il tempo alla città di conoscere per bene quello che sarà messo in vendita. Se dovrò subire le solite insulse offese da Angarano, che non risponde mai nel merito dei problemi, almeno col mio sacrificio eviteremo un ulteriore danno alle casse comunali. Non dico che dovevano acquistare i costosi locali nelle mura cittadina di fronte alla statua in onore del "marinaio" o il 49 per cento delle quote di Approdi come hanno fatto le nostre precedenti amministrazioni ma almeno non svendano i beni che da decenni fanno parte del patrimonio comunale» ha concluso l'ex primo cittadino.