Pierpaolo Pedone: «Bisogna svoltare subito»
Il consigliere comunale indipendente sulle frasi di Enzo Di Pierro: «Bisceglie non merita di essere rappresentata da chi ha un tale concetto di politica e amministrazione»
lunedì 14 agosto 2017
16.23
Le espressioni rivolte da Enzo Di Pierro all'indirizzo di Giorgia Preziosa hanno scosso e non poco anche Pierpaolo Pedone.
«Le parole offensive e sessiste pronunciate dal consigliere Di Pierro sulla donna in genere e su una consigliera comunale in particolare oltre che al concetto di cosa rappresenti oggi per lui l'appartenenza ad un partito politico e l'idea di politica in genere, credo sintetizzino il pensiero della maggioranza consiliare e del vertice di cui lo stesso è capogruppo» ha affermato il consigliere comunale indipendente, da oltre un anno e mezzo passato all'opposizione a causa dei netti contrasti col modus operandi dell'amministrazione Spina.
«Di fronte a queste parole credo sia opportuno, come suggerisce un manifesto recentemente affisso nella città',che chi non la pensa come loro abbia il coraggio di "svoltare subito" perché Bisceglie non merita di essere rappresentata da chi ha un tale concetto di donna di politica e di amministrazione. Perché ciò avvenga è però necessario che chi auspica la svolta abbia anche il coraggio di prendere con i fatti e non solo con le parole le distanze da chi la pensa come il consigliere Di Pierro e coabita nella stesa abitazione, infestandola» ha aggiunto, analizzando l'attuale quadro politico della città.
«Se chi può a livello provinciale o regionale non è in grado di disinfestarla credo sia bene per questi ultimi abbandonarla.. Nel caso ciò non dovesse accadere credo che i tanti che ora sono alla finestra perché sfiduciati da questo modo scellerato di rappresentare la politica e le istituzioni aderiranno con convinzione ed entusiasmo alla svolta morale e politica di questa città» ha sottolineato Pedone.
Quanto a Francesco Spina, che secondo l'esponente delle minoranze si sarebbe addirittura paragonato a Umberto Paternostro: «Il compianto primo cittadino degli anni '50 sicuramente non si sarebbe fatto dichiarare incompatibile perché per ciò che la storia ci riporta era un uomo abituato ad anteporre a tutto e tutti l'interesse della città. Questo segna la differenza tra un grande sindaco e un sindaco qualsiasi» ha concluso.
«Le parole offensive e sessiste pronunciate dal consigliere Di Pierro sulla donna in genere e su una consigliera comunale in particolare oltre che al concetto di cosa rappresenti oggi per lui l'appartenenza ad un partito politico e l'idea di politica in genere, credo sintetizzino il pensiero della maggioranza consiliare e del vertice di cui lo stesso è capogruppo» ha affermato il consigliere comunale indipendente, da oltre un anno e mezzo passato all'opposizione a causa dei netti contrasti col modus operandi dell'amministrazione Spina.
«Di fronte a queste parole credo sia opportuno, come suggerisce un manifesto recentemente affisso nella città',che chi non la pensa come loro abbia il coraggio di "svoltare subito" perché Bisceglie non merita di essere rappresentata da chi ha un tale concetto di donna di politica e di amministrazione. Perché ciò avvenga è però necessario che chi auspica la svolta abbia anche il coraggio di prendere con i fatti e non solo con le parole le distanze da chi la pensa come il consigliere Di Pierro e coabita nella stesa abitazione, infestandola» ha aggiunto, analizzando l'attuale quadro politico della città.
«Se chi può a livello provinciale o regionale non è in grado di disinfestarla credo sia bene per questi ultimi abbandonarla.. Nel caso ciò non dovesse accadere credo che i tanti che ora sono alla finestra perché sfiduciati da questo modo scellerato di rappresentare la politica e le istituzioni aderiranno con convinzione ed entusiasmo alla svolta morale e politica di questa città» ha sottolineato Pedone.
Quanto a Francesco Spina, che secondo l'esponente delle minoranze si sarebbe addirittura paragonato a Umberto Paternostro: «Il compianto primo cittadino degli anni '50 sicuramente non si sarebbe fatto dichiarare incompatibile perché per ciò che la storia ci riporta era un uomo abituato ad anteporre a tutto e tutti l'interesse della città. Questo segna la differenza tra un grande sindaco e un sindaco qualsiasi» ha concluso.