Pirateria on line, operazione delle Fiamme Gialle di Bari
Individuati, in Sicilia e in Veneto, i gestori di gruppi Telegram nei quali erano diffusi giornali, riviste e brani musicali in formato digitale
lunedì 8 giugno 2020
12.45
Le Fiamme Gialle di Bari hanno effettuato, a partire dalla mattinata di lunedì 8 giugno, perquisizioni domiciliari in Veneto e in Sicilia, nelle residenza dei gestori di alcuni canali e gruppi Telegram, a carico dei quali è stata individuata e accertata l'illecita diffusione di giornali, riviste e brani musicali, in formato digitale, in violazione della legge che tutela il diritto d'autore e i diritti connessi.
L'operazione "#che guaio!", coordinata dal Procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi, è stata avviata nel mese di aprile e ha condotto, finora, al blocco di più di 200 canali Telegram, individuati grazie al continuo e costante monitoraggio degli stessi da parte dei militari della Guardia di Finanza di Bari.
Al momento, risultano due le persone responsabili della gestione dei citati canali e della diffusione, al loro interno, dell'illecito materiale editoriale e musicale, che sono state identificate e denunciate all'Autorità Giudiziaria.
Il mercato della pirateria musicale, video ma, in questo particolare periodo, anche editoriale, riveste, infatti, un business molto fiorente che si poggia su una vastissima platea di clienti che lo alimentano, sovente ignari delle conseguenze cui si espongono e degli ingenti danni economici che tale pratica comporta sia ai titolari dei diritti sia all'economia nazionale.
L'operazione è tuttora in corso ed è volta anche all'identificazione di ulteriori possibili soggetti coinvolti. Divulgando copie 'pirata' di quotidiani, riviste e libri di questo tipo, gli utenti si rendono, inoltre, responsabili del reato di ricettazione.
La legge sul diritto d'autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per l'illecita diffusione e per la fruizione di tale servizio; di conseguenza, ai 2 responsabili identificati e a tutti coloro che saranno individuati nel corso delle indagini, oltre all'immediato eventuale sequestro, in caso di condanna saranno confiscati il proprio computer, smartphone, tablet impiegati per perpetrare l'illecita condotta. Le sanzioni previste, di carattere penale e amministrativo, prevedono, inoltre, multe salate, oltre le spese legali.
L'attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, ultima frontiera della pirateria multimediale.
L'attività investigativa in argomento, sviluppatasi con la preziosa collaborazione interistituzionale nonché con il proficuo supporto di AGCOM, FIEG, FPM rientra tra i prioritari obiettivi strategici della Guardia di Finanza a tutela della proprietà intellettuale e, nel caso di specie, del diritto d'autore.
L'operazione "#che guaio!", coordinata dal Procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi, è stata avviata nel mese di aprile e ha condotto, finora, al blocco di più di 200 canali Telegram, individuati grazie al continuo e costante monitoraggio degli stessi da parte dei militari della Guardia di Finanza di Bari.
Al momento, risultano due le persone responsabili della gestione dei citati canali e della diffusione, al loro interno, dell'illecito materiale editoriale e musicale, che sono state identificate e denunciate all'Autorità Giudiziaria.
Il mercato della pirateria musicale, video ma, in questo particolare periodo, anche editoriale, riveste, infatti, un business molto fiorente che si poggia su una vastissima platea di clienti che lo alimentano, sovente ignari delle conseguenze cui si espongono e degli ingenti danni economici che tale pratica comporta sia ai titolari dei diritti sia all'economia nazionale.
L'operazione è tuttora in corso ed è volta anche all'identificazione di ulteriori possibili soggetti coinvolti. Divulgando copie 'pirata' di quotidiani, riviste e libri di questo tipo, gli utenti si rendono, inoltre, responsabili del reato di ricettazione.
La legge sul diritto d'autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per l'illecita diffusione e per la fruizione di tale servizio; di conseguenza, ai 2 responsabili identificati e a tutti coloro che saranno individuati nel corso delle indagini, oltre all'immediato eventuale sequestro, in caso di condanna saranno confiscati il proprio computer, smartphone, tablet impiegati per perpetrare l'illecita condotta. Le sanzioni previste, di carattere penale e amministrativo, prevedono, inoltre, multe salate, oltre le spese legali.
L'attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, ultima frontiera della pirateria multimediale.
L'attività investigativa in argomento, sviluppatasi con la preziosa collaborazione interistituzionale nonché con il proficuo supporto di AGCOM, FIEG, FPM rientra tra i prioritari obiettivi strategici della Guardia di Finanza a tutela della proprietà intellettuale e, nel caso di specie, del diritto d'autore.