"Polaroid for refugees", l'associazione Mosquito pronta a dare un sorriso ai rifugiati
A Palazzo Tupputi proposte ed interventi per un sistema di accoglienza sempre più efficiente
venerdì 28 aprile 2017
08.58
L'immigrazione non è fenomeno destinato a scomparire. È un'esigenza demografica ed economica dei paesi di destinazione ed una valvola di sicurezza per quelli d'origine. È una speranza per molti individui alla ricerca di un modo per migliorare le proprie condizioni di vita. Eppure i paesi ospitanti sembrano oramai condizionati da politiche restrittive e da ambienti particolarmente radicati e pregiudizievoli che fanno non solo accrescere le difficoltà incontrate dagli immigrati nel mercato del lavoro ma anche, e di conseguenza, l'ostilità dei cittadini nei loro confronti. Così facendo si finirebbe nel determinare una minore sensibilità al tema con politiche decisamente più restrittive e discriminatorie.
Eppure nel territorio pugliese vi sono associazioni e cooperative che vorrebbero fare la voce grossa e vorrebbero fornire il giusto adeguato supporto a tutti i provenienti dall'Africa o da zone colpite da crisi economiche e sociali intenti a salire su un barcone assaporando il gusto dolce della libertà e della speranza. Gruppi di lavoro che non considerano il richiedente asilo come uno "ruba" la professione ed il pane a noi italiani e che "abusa" del nostro sistema assistenziale.
Queste attività si sono ritrovate, con i propri intenti, in una tavola rotonda tenutasi presso Palazzo Tupputi nella serata del ventisei aprile. Alla guida di questo convegno l'associazione organizzatrice dell'evento Mosquito, progetto nato solo sette mesi fa da un'idea della giornalista e blogger Marzia Papagna che ha l'obiettivo di costruire una forte e robusta rete di contatti ed interazioni fra dette associazioni e centri di accoglienza, questi ultimi occupanti del primo soccorso materiale e morale dei ragazzi.
Alla serata sono intervenuti altresì l'avvocato Vittorio Fata, vicesindaco di Bisceglie, le equipe professionali dei due Centri di Accoglienza straordinaria locali gestiti dalle Cooperative Senis Hospes ed Oasi 2 - San Francesco, ed il direttore del Teatro Garibaldi Carlo Bruni, da tempo impegnato nel supporto degli stranieri con il progetto Squola Teatro per l'apprendimento della lingua italiana.
Durante la serata sono stati proiettati video riassuntivi di progetti che hanno visto l'emersione ed inclusione sociale di cittadini extra UE sul territorio nazionale ed europeo, nonché due importanti video-testimonianze delle ultime vincitrici del Premio Unesco per la Pace, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini e la cronista francese Mathilde Auvillain; la freelance transalpina appartenente alla Ong SOS Mediterraneé ha narrato durante il proprio intervento la sofferenza ed il dolore patito dai migranti una volta atterrati nei vari punti di sbarco.
Appendice della serata la mostra fotografica "A polaroid for refugees" realizzata da Giovanna Del Sarto durante il suo percorso fra le tendopoli e i centri di accoglienza di Atene, Chio, Idomeni, Lesbo e Presevo. Marzia Papagna ha spiegato il nesso fra la mostra e la conferenza affermando che la Del Sarto ha utilizzato un oggetto vintage per documentare, raccontare il duro percorso del migrante ma anche per regalare un sorriso ed un momento di felicità vissuta agli stessi protagonisti delle istantanee. Durante il suo video messaggio la fotogiornalista, italiana attualmente residente a Londra, ha invitato tutti i presenti a prendere contatti con lei al fine di scambiare opinioni sul tema dell'integrazione sociale: già molti beneficiari da lei impressi sulle varie pellicole scattate l'hanno cercata e addirittura uno di loro l'ha raggiunta a Lugano per l'inaugurazione della mostra. Egli si chiama Pardis, un ragazzo afghano che è stato capace di tornare a sorridere alla vita, così come l'Associazione Mosquito fortemente desidera per tutti coloro che circolano sul territorio biscegliese e non.
Eppure nel territorio pugliese vi sono associazioni e cooperative che vorrebbero fare la voce grossa e vorrebbero fornire il giusto adeguato supporto a tutti i provenienti dall'Africa o da zone colpite da crisi economiche e sociali intenti a salire su un barcone assaporando il gusto dolce della libertà e della speranza. Gruppi di lavoro che non considerano il richiedente asilo come uno "ruba" la professione ed il pane a noi italiani e che "abusa" del nostro sistema assistenziale.
Queste attività si sono ritrovate, con i propri intenti, in una tavola rotonda tenutasi presso Palazzo Tupputi nella serata del ventisei aprile. Alla guida di questo convegno l'associazione organizzatrice dell'evento Mosquito, progetto nato solo sette mesi fa da un'idea della giornalista e blogger Marzia Papagna che ha l'obiettivo di costruire una forte e robusta rete di contatti ed interazioni fra dette associazioni e centri di accoglienza, questi ultimi occupanti del primo soccorso materiale e morale dei ragazzi.
Alla serata sono intervenuti altresì l'avvocato Vittorio Fata, vicesindaco di Bisceglie, le equipe professionali dei due Centri di Accoglienza straordinaria locali gestiti dalle Cooperative Senis Hospes ed Oasi 2 - San Francesco, ed il direttore del Teatro Garibaldi Carlo Bruni, da tempo impegnato nel supporto degli stranieri con il progetto Squola Teatro per l'apprendimento della lingua italiana.
Durante la serata sono stati proiettati video riassuntivi di progetti che hanno visto l'emersione ed inclusione sociale di cittadini extra UE sul territorio nazionale ed europeo, nonché due importanti video-testimonianze delle ultime vincitrici del Premio Unesco per la Pace, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini e la cronista francese Mathilde Auvillain; la freelance transalpina appartenente alla Ong SOS Mediterraneé ha narrato durante il proprio intervento la sofferenza ed il dolore patito dai migranti una volta atterrati nei vari punti di sbarco.
Appendice della serata la mostra fotografica "A polaroid for refugees" realizzata da Giovanna Del Sarto durante il suo percorso fra le tendopoli e i centri di accoglienza di Atene, Chio, Idomeni, Lesbo e Presevo. Marzia Papagna ha spiegato il nesso fra la mostra e la conferenza affermando che la Del Sarto ha utilizzato un oggetto vintage per documentare, raccontare il duro percorso del migrante ma anche per regalare un sorriso ed un momento di felicità vissuta agli stessi protagonisti delle istantanee. Durante il suo video messaggio la fotogiornalista, italiana attualmente residente a Londra, ha invitato tutti i presenti a prendere contatti con lei al fine di scambiare opinioni sul tema dell'integrazione sociale: già molti beneficiari da lei impressi sulle varie pellicole scattate l'hanno cercata e addirittura uno di loro l'ha raggiunta a Lugano per l'inaugurazione della mostra. Egli si chiama Pardis, un ragazzo afghano che è stato capace di tornare a sorridere alla vita, così come l'Associazione Mosquito fortemente desidera per tutti coloro che circolano sul territorio biscegliese e non.