Polemica sul dragaggio del porto, Fata attacca ancora Consiglio
«Il vittimismo ha stancato. Non invidio chi sta tentando adesso di prendere le distanze da questa catastrofica esperienza»
lunedì 30 maggio 2022
15.30
Non sembra placarsi la polemica, a Bisceglie, tra il consigliere di opposizione Vittorio Fata e il vicesindaco Angelo Consiglio a proposito della vicenda del finanziamento regionale perduto dal Comune per attività di dragaggio del porto turistico.
«Il vittimismo dietro il quale i componenti della fallimentare amministrazione comunale di Bisceglie tentano goffamente di nascondersi ha davvero stancato» ha dichiarato Fata in risposta a quanto sostenuto dal componente della Giunta Angarano nei giorni scorsi (link all'articolo). «Il vicesindaco continua ad arrampicarsi sugli specchi. Nel corso dei pochissimi mesi in cui ho avuto l'onore di guidare la città, fra l'altro a ridosso delle elezioni comunali, ho potuto avviare alcune progettualità già ideate dall'amministrazione precedente come il via ai lavori nell'area mercatale di via San Martino: a proposito, come mai sono trascorsi oltre quattro anni e l'opera non è stata ancora terminata? È sempre colpa di qualcun altro?» ha accusato l'ex primo cittadino.
«La questione dello sfangamento del porto è ben nota persino a Consiglio, che finge di non ricordare alcuni aspetti: l'iter che ho potuto far partire - grazie al lavoro degli uffici - nei tempi ristretti della mia reggenza non è stato portato a termine con successo nei quattro anni successivi ma per una curiosa regressione spazio-temporale le responsabilità sarebbero dei predecessori… Peccato che la Regione Puglia abbia aperto il nuovo bando con una determinazione del 28 giugno 2018, pubblicata il 5 luglio successivo, proprio nei giorni in cui si è insediata la nuova amministrazione» ha aggiunto Fata.
Durissimo il passaggio nei confronti dell'amministrazione in carica rispetto a quanto contenuto nel programma elettorale del 2018: «La verità fa male, specie a chi preferisce rimuovere la realtà per non affrontarla. Da qui a poche settimane assisteremo a una serie di patetici tentativi di giustificazione per ciascuno degli innumerevoli obiettivi mancati nel corso di questa catastrofica esperienza: dai famigerati 5000 posti di lavoro alle bici gratuite per le ragazze e i ragazzi di 14 anni, tralasciando il comico siparietto del taglio dei compensi… Promesse naturalmente non mantenute».
Fata non ha perso l'occasione per rimarcare quelle che ritiene vere e proprie crepe all'interno della maggioranza: «L'auspicio è che, a conclusione del devastante quinquennio di presunta gestione, Consiglio e gli altri componenti della sempre più sgangherata compagine amministrativa riescano, almeno per inerzia, a concludere quelle opere come la riqualificazione della scuola "Monterisi" e l'area mercatale, dato che sull'ampliamento del cimitero e sulle spiagge, malgrado i progetti già pronti da anni, le speranze di una qualsiasi concretizzazione sono ridotte al lumicino. Il vicesindaco potrebbe valutare, in un sussulto d'orgoglio, l'idea di farsi da parte considerata l'inefficacia totale della sua "azione", certificata peraltro dalle compulsive prese di distanza tramite contestazioni social quotidiane e di dominio pubblico del suo stesso riferimento politico, impegnato nell'ardua impresa di far dimenticare ai biscegliesi di essere il principale partner di coalizione di Angelantonio Angarano. Non li invidio» ha concluso.
«Il vittimismo dietro il quale i componenti della fallimentare amministrazione comunale di Bisceglie tentano goffamente di nascondersi ha davvero stancato» ha dichiarato Fata in risposta a quanto sostenuto dal componente della Giunta Angarano nei giorni scorsi (link all'articolo). «Il vicesindaco continua ad arrampicarsi sugli specchi. Nel corso dei pochissimi mesi in cui ho avuto l'onore di guidare la città, fra l'altro a ridosso delle elezioni comunali, ho potuto avviare alcune progettualità già ideate dall'amministrazione precedente come il via ai lavori nell'area mercatale di via San Martino: a proposito, come mai sono trascorsi oltre quattro anni e l'opera non è stata ancora terminata? È sempre colpa di qualcun altro?» ha accusato l'ex primo cittadino.
«La questione dello sfangamento del porto è ben nota persino a Consiglio, che finge di non ricordare alcuni aspetti: l'iter che ho potuto far partire - grazie al lavoro degli uffici - nei tempi ristretti della mia reggenza non è stato portato a termine con successo nei quattro anni successivi ma per una curiosa regressione spazio-temporale le responsabilità sarebbero dei predecessori… Peccato che la Regione Puglia abbia aperto il nuovo bando con una determinazione del 28 giugno 2018, pubblicata il 5 luglio successivo, proprio nei giorni in cui si è insediata la nuova amministrazione» ha aggiunto Fata.
Durissimo il passaggio nei confronti dell'amministrazione in carica rispetto a quanto contenuto nel programma elettorale del 2018: «La verità fa male, specie a chi preferisce rimuovere la realtà per non affrontarla. Da qui a poche settimane assisteremo a una serie di patetici tentativi di giustificazione per ciascuno degli innumerevoli obiettivi mancati nel corso di questa catastrofica esperienza: dai famigerati 5000 posti di lavoro alle bici gratuite per le ragazze e i ragazzi di 14 anni, tralasciando il comico siparietto del taglio dei compensi… Promesse naturalmente non mantenute».
Fata non ha perso l'occasione per rimarcare quelle che ritiene vere e proprie crepe all'interno della maggioranza: «L'auspicio è che, a conclusione del devastante quinquennio di presunta gestione, Consiglio e gli altri componenti della sempre più sgangherata compagine amministrativa riescano, almeno per inerzia, a concludere quelle opere come la riqualificazione della scuola "Monterisi" e l'area mercatale, dato che sull'ampliamento del cimitero e sulle spiagge, malgrado i progetti già pronti da anni, le speranze di una qualsiasi concretizzazione sono ridotte al lumicino. Il vicesindaco potrebbe valutare, in un sussulto d'orgoglio, l'idea di farsi da parte considerata l'inefficacia totale della sua "azione", certificata peraltro dalle compulsive prese di distanza tramite contestazioni social quotidiane e di dominio pubblico del suo stesso riferimento politico, impegnato nell'ardua impresa di far dimenticare ai biscegliesi di essere il principale partner di coalizione di Angelantonio Angarano. Non li invidio» ha concluso.