Politiche 2018, chi vince la sfida elettorale in Puglia
La rottura tra PD e sinistra lascia campo libero a centrodestra e M5S
martedì 5 dicembre 2017
Entro la primavera 2018 gli italiani saranno nuovamente chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento: la data delle consultazioni è ancora incerta ma le ipotesi al vaglio del capo dello Stato indicano l'election day nella prima metà di marzo (si vocifera del 4 o dell'11 marzo).
LE FORZE IN CAMPO. In questo scenario di incertezza politica la nuova legge elettorale non favorisce la formazione di una maggioranza solida: viste le forze in campo, i vari istituti riportano che con il 40% dei suffragi una coalizione riuscirebbe a raggiungere una composizione autonoma ma poiché un terzo dei seggi è distribuito secondo il sistema maggioritario nulla può esser dato per scontato.
Il sito YouTrend, specializzato in statistiche ed elezioni, ha provato a simulare chi conquisterebbe la quota maggioritaria dei collegi in tutta la penisola, basando tutto sulla loro "supermedia" (la media di tutti i sondaggi).
UN PO' DI TECNICISMI. Nel dettaglio, YouTrend ha simulato i collegi (prima che questi fossero definiti dal governo) sulla base degli omologhi del Mattarellum. Si tiene conto della sola quota maggioritaria in quanto il 66% dei seggi sono ripartiti in quota proporzionale tra le parti: il restante 34% viene assegnato quindi alla coalizione o forza politica che conquista più voti nel singolo collegio.
COME SIAMO MESSI IN PUGLIA. Se in molte regioni d'Italia del centro nord la situazione sembra esser piuttosto chiara, al sud è decisamente più incerta. Al nord sembra prevalere il centrodestra nella stragrande maggioranza dei collegi, mentre il Pd, ipotizzando una coalizione unitaria con la sinistra), conquisterebbe Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, storiche regioni rosse, considerate in gergo "solid" (ampio margine di vantaggio sulle altre forze).
Nelle regioni meridionali tutti i collegi sono in gran parte "lean", ovvero con una maggioranza accentuata ma non sicura, o addirittura "tossup", cioè in bilico; in questo senso la Puglia sembra un'eccezione, poiché in quasi tutti i collegi prevale il centrodestra composto da Forza Italia, Lega Nord/Noi con Salvini e Fratelli d'Italia.
E A BISCEGLIE? La nostra città si trova nel seggio con Molfetta e altri comuni del nord barese. Qui il centrodestra, secondo gli ultimi sondaggi disponibili, vincerebbe sul Movimento 5 Stelle e sul Pd unito con la sinistra: il collegio maggioritario andrebbe inevitabilmente al candidato unico della coalizione.
ALCUNE CONSIDERAZIONI NECESSARIE. A questo punto sembra utile ricostruire il quadro politico locale: i recenti avventimenti che hanno portato alla decadenza del sindaco Spina miravano indubbiamente a lasciare libere le mani dell'ex primo cittadino. I più maliziosi spingono a ritenere un seggio parlamentare fra le mire di Francesco Spina: visioni della realtà, a onor di cronaca, sempre respinte dal diretto interessato. Tuttavia, in un confronto ipotetico tra un candidato pentastellato, un candidato del centrodestra e un candidato democratico, quest'ultimo avrebbe poche chances di vittoria. Se nel quadro inseriamo anche la variabile del mancato accordo a livello nazionale tra Pd e sinistra per una coalizione unitaria, la strada si fa ancora più ripida: sembra verosimile che la sfida nel nostro collegio sia tra centrodestra e M5S, con il primo in evidente vantaggio.
LE FORZE IN CAMPO. In questo scenario di incertezza politica la nuova legge elettorale non favorisce la formazione di una maggioranza solida: viste le forze in campo, i vari istituti riportano che con il 40% dei suffragi una coalizione riuscirebbe a raggiungere una composizione autonoma ma poiché un terzo dei seggi è distribuito secondo il sistema maggioritario nulla può esser dato per scontato.
Il sito YouTrend, specializzato in statistiche ed elezioni, ha provato a simulare chi conquisterebbe la quota maggioritaria dei collegi in tutta la penisola, basando tutto sulla loro "supermedia" (la media di tutti i sondaggi).
UN PO' DI TECNICISMI. Nel dettaglio, YouTrend ha simulato i collegi (prima che questi fossero definiti dal governo) sulla base degli omologhi del Mattarellum. Si tiene conto della sola quota maggioritaria in quanto il 66% dei seggi sono ripartiti in quota proporzionale tra le parti: il restante 34% viene assegnato quindi alla coalizione o forza politica che conquista più voti nel singolo collegio.
COME SIAMO MESSI IN PUGLIA. Se in molte regioni d'Italia del centro nord la situazione sembra esser piuttosto chiara, al sud è decisamente più incerta. Al nord sembra prevalere il centrodestra nella stragrande maggioranza dei collegi, mentre il Pd, ipotizzando una coalizione unitaria con la sinistra), conquisterebbe Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, storiche regioni rosse, considerate in gergo "solid" (ampio margine di vantaggio sulle altre forze).
Nelle regioni meridionali tutti i collegi sono in gran parte "lean", ovvero con una maggioranza accentuata ma non sicura, o addirittura "tossup", cioè in bilico; in questo senso la Puglia sembra un'eccezione, poiché in quasi tutti i collegi prevale il centrodestra composto da Forza Italia, Lega Nord/Noi con Salvini e Fratelli d'Italia.
E A BISCEGLIE? La nostra città si trova nel seggio con Molfetta e altri comuni del nord barese. Qui il centrodestra, secondo gli ultimi sondaggi disponibili, vincerebbe sul Movimento 5 Stelle e sul Pd unito con la sinistra: il collegio maggioritario andrebbe inevitabilmente al candidato unico della coalizione.
ALCUNE CONSIDERAZIONI NECESSARIE. A questo punto sembra utile ricostruire il quadro politico locale: i recenti avventimenti che hanno portato alla decadenza del sindaco Spina miravano indubbiamente a lasciare libere le mani dell'ex primo cittadino. I più maliziosi spingono a ritenere un seggio parlamentare fra le mire di Francesco Spina: visioni della realtà, a onor di cronaca, sempre respinte dal diretto interessato. Tuttavia, in un confronto ipotetico tra un candidato pentastellato, un candidato del centrodestra e un candidato democratico, quest'ultimo avrebbe poche chances di vittoria. Se nel quadro inseriamo anche la variabile del mancato accordo a livello nazionale tra Pd e sinistra per una coalizione unitaria, la strada si fa ancora più ripida: sembra verosimile che la sfida nel nostro collegio sia tra centrodestra e M5S, con il primo in evidente vantaggio.