«Porti in consiglio la sua giostra elettorale». Fratelli d'Italia e Forza Italia sfidano Emiliano
Durissima presa di posizione degli undici consiglieri regionali di opposizione che invitano il presidente a discutere il piano occupazione in assemblea
domenica 21 giugno 2020
Pesante affondo degli undici consiglieri regionali di Fratelli d'Italia (Zullo, Congedo, De Leonardis, Manca, Perrini, Ventola) e Forza Italia (Marmo, Aloisi, Damascelli, Franzoso, Gatta) nei confronti del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. I rappresentanti del centrodestra hanno attaccato il governatore: «È entrata ormai nel vivo la sua giostra elettorale, con gli annunci di internalizzazioni, di stabilizzazioni di massa. La precarietà del lavoro e dell'esistenza stessa di una persona e di una famiglia rappresenta un problema troppo delicato e importante perché possa essere oggetto di una strumentalizzazione così disinvolta: e nessuno merita di essere ingannato, preso in giro o condizionato nella propria libertà di scelta e decisione, sarebbe un inganno e una sconfitta della democrazia».
I consiglieri hanno rimarcato: «Lei, presidente, e il suo esecutivo avete avuto a disposizione cinque interi anni per procedere alle stabilizzazioni, e la tempistica induce perlomeno a sospetti e dubbi. Per questo, alla luce di questa premessa, e per scongiurare il rischio di un'illusione di massa, di un'operazione che appare al momento come una navigazione in un mare aperto e tempestoso, la invitiamo, prima di procedere, a fare le cose per bene, se la volontà è davvero quello di garantire un futuro stabile a tanti precari storici, la nostra stessa volontà: portare tutto il suo piano occupazionale, l'impianto progettato per dare finalmente risposte concrete a migliaia di persone, in consiglio regionale.
Corredato dalle leggi regionali e nazionali, per discuterlo e se necessario addirittura migliorarlo, permettendo attraverso emendamenti a una platea ancora più vasta di essere assunta in pianta stabile, noi siamo prontissimi a fare la nostra parte: ma con il pieno rispetto delle normative vigenti, per evitare che i provvedimenti varati possano essere poi impugnati dal governo nazionale o davanti a un tribunale amministrativo. E che al danno di anni di colpevole disattenzione e mancata considerazione possa aggiungersi la beffa, tra qualche mese, di uno stop prevedibile che equivarrebbe a un ennesimo tradimento, per quelle persone che meritano rispetto nella loro dignità, non di essere blandite da diritti acquisiti spacciati per regali o gentili concessioni».
Gli undici firmatari della nota hanno incalzato Emiliano: «Venga allora in consiglio, presidente, insieme ai suoi assessori altrettanto impegnati in queste ore in annunci entusiastici. Vi aspettiamo per una partita a carte scoperte, senza bluff di sorta, perché la posta in gioco, il futuro di migliaia di pugliesi, è troppo alta anche e soprattutto rispetto ad altrettanti voti e consensi».
I consiglieri hanno rimarcato: «Lei, presidente, e il suo esecutivo avete avuto a disposizione cinque interi anni per procedere alle stabilizzazioni, e la tempistica induce perlomeno a sospetti e dubbi. Per questo, alla luce di questa premessa, e per scongiurare il rischio di un'illusione di massa, di un'operazione che appare al momento come una navigazione in un mare aperto e tempestoso, la invitiamo, prima di procedere, a fare le cose per bene, se la volontà è davvero quello di garantire un futuro stabile a tanti precari storici, la nostra stessa volontà: portare tutto il suo piano occupazionale, l'impianto progettato per dare finalmente risposte concrete a migliaia di persone, in consiglio regionale.
Corredato dalle leggi regionali e nazionali, per discuterlo e se necessario addirittura migliorarlo, permettendo attraverso emendamenti a una platea ancora più vasta di essere assunta in pianta stabile, noi siamo prontissimi a fare la nostra parte: ma con il pieno rispetto delle normative vigenti, per evitare che i provvedimenti varati possano essere poi impugnati dal governo nazionale o davanti a un tribunale amministrativo. E che al danno di anni di colpevole disattenzione e mancata considerazione possa aggiungersi la beffa, tra qualche mese, di uno stop prevedibile che equivarrebbe a un ennesimo tradimento, per quelle persone che meritano rispetto nella loro dignità, non di essere blandite da diritti acquisiti spacciati per regali o gentili concessioni».
Gli undici firmatari della nota hanno incalzato Emiliano: «Venga allora in consiglio, presidente, insieme ai suoi assessori altrettanto impegnati in queste ore in annunci entusiastici. Vi aspettiamo per una partita a carte scoperte, senza bluff di sorta, perché la posta in gioco, il futuro di migliaia di pugliesi, è troppo alta anche e soprattutto rispetto ad altrettanti voti e consensi».