«Prendiamo le distanze da chi lede l'immagine del pronto soccorso e dell'ospedale di Bisceglie»
Nota congiunta di quattro sigle sindacali
giovedì 14 luglio 2022
20.50
I referenti di Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno sottoscritto un documento congiunto attraverso il quale intendono fornire precisazioni riguardo notizie apparse su alcuni organi di informazione nei giorni scorsi.
«Per la seconda volta, il personale in servizio nel pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie è stato tirato in ballo da un'associazione sindacale che non gode del requisito della maggiore rappresentatività e che pertanto non è abilitata né alla sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di lavoro e né tantomeno alla partecipazione alla contrattazione integrativa aziendale. Tale associazione agita lo spettro di presunte irregolarità, accertate o da accertare, addirittura attraverso un'inchiesta su acquisti incauti e dannosi per l'utenza e per i lavoratori» hanno evidenziato Marzano (Cgil), Barnaba (Uil), Lanotte (Cisl) e Somma (Fials).
«Chiediamo urgentemente al Direttore Generale Dimatteo di chiarire se siamo innanzi a notizie che hanno come unico risultato quello di ledere l'immagine dell'Asl Bt o se sono state denunciate situazioni degne di azioni legali e o disciplinari. Atteso che tali notizie coinvolgono indirettamente anche lavoratori che quotidianamente svolgono il loro dovere con grande abnegazione, auspichiamo che codesta azienda, nel caso le notizie fossero infondate, agisca di conseguenza» hanno aggiunto.
«È il caso di evidenziare che il dirigente responsabile del pronto soccorso dell'ospedale di Bisceglie, per il ruolo che riveste, risponde in prima persona di quanto gli compete. Fino ad oggi non abbiamo mai sentito parlare di un dirigente di unità operativa complessa che favorisce la riduzione di personale Oss, posto che il piano del fabbisogno viene redatto da ben altro settore, ma se questa non fosse un'illazione chiediamo che il dirigente del pronto soccorso chiarisca quali siano i criteri che hanno portato a tali decisioni» è quanto rimarcato.
«A tal proposito precisiamo che a fronte di 10 unità di Oss previste dal piano triennale dei fabbisogni, ad oggi risultano essere in servizio ben 15 operatori socio sanitari al pronto soccorso del "Vittorio Emanuele II" ed in verità bisognerebbe invece stigmatizzare l'utilizzo improprio del personale Oss in compiti che non appartengono alle attività del profilo di appartenenza. Infatti, sempre secondo quanto affermato a mezzo stampa, il personale verrebbe utilizzato per accompagnare i pazienti ai servizi di diagnostica dell'ospedale, per consulenze di ogni genere, per il rifacimento dei letti, per la sanificazione delle barelle e quindi utilizzati in varie attività, peraltro tutte previste dal profilo degli Oss.
A questo punto sarebbe legittimo domandarsi, quali siano per questi "soloni" i compiti dell'Operatore socio sanitario se non quelli previsti dall'accordo della Conferenza Stato-Regioni del 2001» hanno sostenuto i rappresentanti delle quattro sigle sindacali.
«Queste problematiche si stanno evidenziando in questo ultimo periodo, coincidente con l'avvicendamento al vertice della direzione medica dell'ospedale di Bisceglie che ha invece impresso una vera e propria svolta positiva» è l'opinione di Cgil, Cisl, Uil e Fials.
«Cogliamo l'occasione per invitare la Direzione Strategica dell'Asl Bt a non operare trasferimenti di personale di qualunque qualifica del pronto soccorso verso altre unità operative senza aver informato preventivamente le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative» hanno concluso.
«Per la seconda volta, il personale in servizio nel pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie è stato tirato in ballo da un'associazione sindacale che non gode del requisito della maggiore rappresentatività e che pertanto non è abilitata né alla sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di lavoro e né tantomeno alla partecipazione alla contrattazione integrativa aziendale. Tale associazione agita lo spettro di presunte irregolarità, accertate o da accertare, addirittura attraverso un'inchiesta su acquisti incauti e dannosi per l'utenza e per i lavoratori» hanno evidenziato Marzano (Cgil), Barnaba (Uil), Lanotte (Cisl) e Somma (Fials).
«Chiediamo urgentemente al Direttore Generale Dimatteo di chiarire se siamo innanzi a notizie che hanno come unico risultato quello di ledere l'immagine dell'Asl Bt o se sono state denunciate situazioni degne di azioni legali e o disciplinari. Atteso che tali notizie coinvolgono indirettamente anche lavoratori che quotidianamente svolgono il loro dovere con grande abnegazione, auspichiamo che codesta azienda, nel caso le notizie fossero infondate, agisca di conseguenza» hanno aggiunto.
«È il caso di evidenziare che il dirigente responsabile del pronto soccorso dell'ospedale di Bisceglie, per il ruolo che riveste, risponde in prima persona di quanto gli compete. Fino ad oggi non abbiamo mai sentito parlare di un dirigente di unità operativa complessa che favorisce la riduzione di personale Oss, posto che il piano del fabbisogno viene redatto da ben altro settore, ma se questa non fosse un'illazione chiediamo che il dirigente del pronto soccorso chiarisca quali siano i criteri che hanno portato a tali decisioni» è quanto rimarcato.
«A tal proposito precisiamo che a fronte di 10 unità di Oss previste dal piano triennale dei fabbisogni, ad oggi risultano essere in servizio ben 15 operatori socio sanitari al pronto soccorso del "Vittorio Emanuele II" ed in verità bisognerebbe invece stigmatizzare l'utilizzo improprio del personale Oss in compiti che non appartengono alle attività del profilo di appartenenza. Infatti, sempre secondo quanto affermato a mezzo stampa, il personale verrebbe utilizzato per accompagnare i pazienti ai servizi di diagnostica dell'ospedale, per consulenze di ogni genere, per il rifacimento dei letti, per la sanificazione delle barelle e quindi utilizzati in varie attività, peraltro tutte previste dal profilo degli Oss.
A questo punto sarebbe legittimo domandarsi, quali siano per questi "soloni" i compiti dell'Operatore socio sanitario se non quelli previsti dall'accordo della Conferenza Stato-Regioni del 2001» hanno sostenuto i rappresentanti delle quattro sigle sindacali.
«Queste problematiche si stanno evidenziando in questo ultimo periodo, coincidente con l'avvicendamento al vertice della direzione medica dell'ospedale di Bisceglie che ha invece impresso una vera e propria svolta positiva» è l'opinione di Cgil, Cisl, Uil e Fials.
«Cogliamo l'occasione per invitare la Direzione Strategica dell'Asl Bt a non operare trasferimenti di personale di qualunque qualifica del pronto soccorso verso altre unità operative senza aver informato preventivamente le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative» hanno concluso.