Prima riunione del consiglio provinciale col biscegliese Pierpaolo Pedone
L'assemblea si è riunita presso la sede di Andria
sabato 17 novembre 2018
0.21
Il presidente è sempre lo stesso, Nicola Giorgino. La novità è rappresentata dal consiglio provinciale, formato ora da eletti e non più dai sindaci dei dieci comuni della Bat, gli stessi che compongono l'assemblea. Fra i dodici componenti dell'assemblea anche il consigliere comunale biscegliese Pierpaolo Pedone, espressione della lista civica Sinergie per Bisceglie, che ha potuto contare sul voto dei 15 esponenti della maggioranza guidata dal sindaco Angelantonio Angarano.
In forza ad un accordo istituzionale, mentre si attendeva di capire quale doveva essere il futuro dell'ente, si era deciso di percorrere la strada del doppio ruolo affidato ai primi cittadini. Il 31 ottobre di quest'anno, invece, con le consultazioni di secondo livello, le province non sono scomparse e il consiglio è stato ricomposto.
Venerdì 16 novembre a mezzogiorno, presso la sede della provincia in piazza Pio X ad Andria, si è svolta la proclamazione degli eletti cui è seguita la prima riunione del consiglio: 12 eletti in totale, 6 rappresentanti della lista di centrodestra "Insieme per la Bat", 4 del Partito Democratico e 2 di Fronte Democratico. Sotto il profilo territoriale l'ha fatta da padrone Andria con ben 4 presenze: Lorenzo Marchio Rossi e Giovanna Bruno del Pd, il forzista Gennaro Lorusso e Laura Di Pilato per il Fronte democratico; due i tranesi, il dem Carlo Avantario e Pasquale De Toma, del centrodestra come dell'unico barlettano eletto Gigi Antonucci. Un consigliere a testa anche per le altre città: Michele Lamacchia di San Ferdinando di Puglia, Pierpaolo Pedone di Bisceglie, Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
Il consiglio resterà in sella due anni, al contrario del presidente il cui mandato è quadriennale. Giorgino dovrebbe restare al suo posto fino al 2020: il condizionale in politica è sempre d'obbligo.
In forza ad un accordo istituzionale, mentre si attendeva di capire quale doveva essere il futuro dell'ente, si era deciso di percorrere la strada del doppio ruolo affidato ai primi cittadini. Il 31 ottobre di quest'anno, invece, con le consultazioni di secondo livello, le province non sono scomparse e il consiglio è stato ricomposto.
Venerdì 16 novembre a mezzogiorno, presso la sede della provincia in piazza Pio X ad Andria, si è svolta la proclamazione degli eletti cui è seguita la prima riunione del consiglio: 12 eletti in totale, 6 rappresentanti della lista di centrodestra "Insieme per la Bat", 4 del Partito Democratico e 2 di Fronte Democratico. Sotto il profilo territoriale l'ha fatta da padrone Andria con ben 4 presenze: Lorenzo Marchio Rossi e Giovanna Bruno del Pd, il forzista Gennaro Lorusso e Laura Di Pilato per il Fronte democratico; due i tranesi, il dem Carlo Avantario e Pasquale De Toma, del centrodestra come dell'unico barlettano eletto Gigi Antonucci. Un consigliere a testa anche per le altre città: Michele Lamacchia di San Ferdinando di Puglia, Pierpaolo Pedone di Bisceglie, Cosimo Damiano Albore di Trinitapoli, Massimiliano Bevilacqua di Minervino Murge e Savino Tesoro di Margherita di Savoia.
Il consiglio resterà in sella due anni, al contrario del presidente il cui mandato è quadriennale. Giorgino dovrebbe restare al suo posto fino al 2020: il condizionale in politica è sempre d'obbligo.