ProNatura e Libera il Futuro: «Su Maglia 165 avevamo ragione noi»
La Direzione Paesaggio del Ministero della Cultura ha riconosciuto in pieno la fondatezza dell'opposizione del gruppo alla lottizzazione
sabato 2 marzo 2024
12.54
Nella conferenza stampa di mercoledì 28 febbraio, le associazioni Pro Natura e Libera il Futuro hanno richiamato l'attenzione di media e cittadini sulla spinosa questione della lottizzazione della maglia 165 nella zona di BiMarmi. Il loro intervento è stato supportato da una relazione della Direzione Paesaggio del Ministero della Cultura, che ha confermato le ragioni della loro opposizione attraverso una Valutazione Ambientale Strategica.
La svolta è arrivata a febbraio 2023, quando la Direzione Paesaggio del Ministero della Cultura ha trasmesso al Consiglio di Stato, nel contesto del procedimento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica del 2020, una relazione istruttoria. In questa relazione, il Ministero ha chiesto al Consiglio di Stato di accogliere integralmente il ricorso. Va notato che, per predisporre questa relazione, il Ministero ha richiesto controdeduzioni a Regione Puglia, Comune e Soprintendenza ai Beni Archeologici Belle Arti e Paesaggio BAT. Di queste, solo Regione Puglia e Soprintendenza hanno risposto.
A settembre, il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile il ricorso del 2020, nonostante la richiesta del Ministero della Cultura di accoglierlo, poiché era già stato trasposto al TAR.
«Nel merito il Ministero della Cultura ha dato ragione su tutta la linea alle nostre istanze riconoscendo la fondatezza delle doglianze su difetto o malgoverno di istruttoria nel procedimento amministrativo, sulle violazioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio e violazioni del Piano Paesaggistico Territoriale - hanno spiegato dalle due associazioni -. Vogliamo che la costa di levante venga riqualificata ma con destinazione d'uso a parco costiero e strutture ludico ricettive ad alta sostenibilità» hanno aggiunto.
La vicenda
Tutto ha avuto inizio nel dicembre 2020, quando l'Associazione Ripalta Area Protetta e il consigliere comunale Vincenzo Amendolagine hanno impugnato con un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica la delibera di giunta che approvava la lottizzazione della maglia 165 ad agosto 2020. Tra le molte ragioni del ricorso, si segnalavano difetti nell'istruttoria amministrativa, violazioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio e violazioni del Piano Paesaggistico Territoriale.La svolta è arrivata a febbraio 2023, quando la Direzione Paesaggio del Ministero della Cultura ha trasmesso al Consiglio di Stato, nel contesto del procedimento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica del 2020, una relazione istruttoria. In questa relazione, il Ministero ha chiesto al Consiglio di Stato di accogliere integralmente il ricorso. Va notato che, per predisporre questa relazione, il Ministero ha richiesto controdeduzioni a Regione Puglia, Comune e Soprintendenza ai Beni Archeologici Belle Arti e Paesaggio BAT. Di queste, solo Regione Puglia e Soprintendenza hanno risposto.
A settembre, il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile il ricorso del 2020, nonostante la richiesta del Ministero della Cultura di accoglierlo, poiché era già stato trasposto al TAR.
Le proposte
Di fronte a questa situazione, Pro Natura e Libera il Futuro hanno delineato alcune proposte concrete:- Invitare lottizzanti e Comune a riconsiderare le loro iniziative entro 30 giorni, fornendo loro i documenti e le relazioni.
- Sollecitare il Comune ad accelerare l'iter per l'approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG).
- In mancanza di risposte, inviare le memorie e gli allegati a Procura, Prefetto e al Ministero stesso.
«Nel merito il Ministero della Cultura ha dato ragione su tutta la linea alle nostre istanze riconoscendo la fondatezza delle doglianze su difetto o malgoverno di istruttoria nel procedimento amministrativo, sulle violazioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio e violazioni del Piano Paesaggistico Territoriale - hanno spiegato dalle due associazioni -. Vogliamo che la costa di levante venga riqualificata ma con destinazione d'uso a parco costiero e strutture ludico ricettive ad alta sostenibilità» hanno aggiunto.