Proprietà immobiliari a Bisceglie fra i beni confiscati a un pluripregiudicato coratino
Importo complessivo di circa 4.5 milioni di euro. L'uomo, un 56enne, è già stato condannato per usura, ricettazione, rapina e furto
venerdì 7 maggio 2021
14.23
Tredici unità immobiliari acquisite, alcune delle quali a Bisceglie. Un autentico "impero", quello costituito dal coratino Antonio Livrieri, 56 anni, pluripregiudicato e già condannato per delitti di usura, ricettazione, rapina e furto. I Carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Bari hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per circa 4.5 milioni di euro nei confronti dell'uomo.
L'attività è stata condotta dalla sezione specializzata in misure di prevenzione ed indagini patrimoniali del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, e ha permesso di evidenziare tanto la pericolosità sociale quanto l'illecita provenienza dell'ingente disponibilità finanziaria e immobiliare del 56enne. I beni, già posti sotto sequestro nel dicembre del 2019, sono ora stati definitivamente confiscati.
L'importante risultato ha richiesto una lunga e meticolosa analisi e ricostruzione dell'attività economica e finanziaria di Livrieri e del suo nucleo familiare, snodatasi per oltre trenta anni. In questo lasso di tempo, secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'uomo avrebbe accumulato disponibilità finanziarie conservate su svariati conti correnti accesi presso otto diversi istituti di credito.
La copiosa documentazione prodotta dai Carabinieri ha evidenziato come il 56enne - dedito alle più svariate attività delittuose sin dagli anni '80, anche attraverso l'interposizione dei suoi stretti congiunti, aveva "riciclato" i capitali illecitamente accumulati soprattutto attraverso l'acquisto di immobili. Il tutto nonostante dichiarasse al fisco un reddito medio di circa 4700 euro annui.
L'ennesima confisca disposta dalla Magistratura ed eseguita dall'Arma barese non fa che confermare l'importanza strategica della lotta ai patrimoni illeciti accumulati dalla criminalità che, con sempre maggiore arguzia, cercano di occultare e ripulire le ricchezze ottenute attraverso i traffici illegali e costantemente sottratte all'economia reale.
L'attività è stata condotta dalla sezione specializzata in misure di prevenzione ed indagini patrimoniali del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, e ha permesso di evidenziare tanto la pericolosità sociale quanto l'illecita provenienza dell'ingente disponibilità finanziaria e immobiliare del 56enne. I beni, già posti sotto sequestro nel dicembre del 2019, sono ora stati definitivamente confiscati.
L'importante risultato ha richiesto una lunga e meticolosa analisi e ricostruzione dell'attività economica e finanziaria di Livrieri e del suo nucleo familiare, snodatasi per oltre trenta anni. In questo lasso di tempo, secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'uomo avrebbe accumulato disponibilità finanziarie conservate su svariati conti correnti accesi presso otto diversi istituti di credito.
La copiosa documentazione prodotta dai Carabinieri ha evidenziato come il 56enne - dedito alle più svariate attività delittuose sin dagli anni '80, anche attraverso l'interposizione dei suoi stretti congiunti, aveva "riciclato" i capitali illecitamente accumulati soprattutto attraverso l'acquisto di immobili. Il tutto nonostante dichiarasse al fisco un reddito medio di circa 4700 euro annui.
L'ennesima confisca disposta dalla Magistratura ed eseguita dall'Arma barese non fa che confermare l'importanza strategica della lotta ai patrimoni illeciti accumulati dalla criminalità che, con sempre maggiore arguzia, cercano di occultare e ripulire le ricchezze ottenute attraverso i traffici illegali e costantemente sottratte all'economia reale.