Provincia, il centrodestra se la prende con Pierpaolo Pedone

"Insieme per la Bat" contesta il passaggio del vicepresidente al centrosinistra: «Eletto nella nostra lista, non ha neppure formalizzato la sua uscita»

martedì 9 giugno 2020 8.34
Bordate pesanti, quelle dei cinque consiglieri provinciali eletti nella lista "Insieme per la Bat". Il destinatario principale è il vicepresidente della Provincia, il biscegliese Pierpaolo Pedone, intervenuto con una nota - sottoscritta da altri cinque componenti dell'assemblea più marcatamente di centrosinistra - nella quale è stato stigmatizzato (link all'articolo) l'atteggiamento della precedente amministrazione guidata dall'ex sindaco di Andria Nicola Giorgino, capolista designato della Lega alle prossime elezioni regionali.

Un periodo al quale hanno fatto riferimento anche gli esponenti di centrodestra: «Durante la presidenza Giorgino tutti i sindaci dei dieci Comuni facevano parte del consiglio provinciale, come Michele Lamacchia, all'epoca primo cittadino di San Ferdinando di Puglia, che risulta tra i firmatari della nota e siede in assemblea dal 2016. Vicepresidente era il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, di centrosinistra».

Quanto a Pedone, «gli inoltriamo ancora una volta l'invito a formalizzare l'uscita dal gruppo Insieme per la Bat nella cui lista è stato eletto, ricordandogli che la sua nomina alla vicepresidenza fu frutto di un accordo esterno, maturato col suo sindaco 12 ore prima dell'elezione del presidente in carica» hanno rimarcato Mino Albore, Gigi Antonucci, Massimiliano Bevilacqua, Pasquale De Toma e Giuseppe Di Paola.

Il consigliere comunale di Bisceglie, che fa parte della maggioranza a sostegno di Angelantonio Angarano, è oggetto delle attenzioni dei componenti del centrodestra provinciale: «Pur avendo varcato il Rubicone ed essendo rimasto tenacemente attaccato a qualche poltroncina, Pedone potrebbe chiedere lumi ai principali esponenti della sua nuova coalizione» è il senso di quanto sostenuto.

«Decisioni che riguardano principalmente attività tecniche, come a proposito dei finanziamenti regionali oggetto di discussione, non possono essere poi addebitate alla politica. Invitiamo quindi a interessare della vicenda chi ricopre tuttora ruoli definiti gestionali che fugherebbero i dubbi in questione» hanno puntualizzato.
«Una cosa è certa: dall'amministrazione Giorgino a quella sostenuta da coloro che si auspicano essere paladini della verità, è avvenuto un cambio di atteggiamento e di stile che non ha eguali. Voi non governate perché insigniti del consenso popolare, ma solo grazie a giochi di potere e accordicchi, senza neppure un vero nobile fine come quando si cercava sempre un dialogo. Un esempio? Nell'ultimo consiglio provinciale è stato approvando il bilancio dell'ente all'unanimità» hanno sottolineato.

«La Provincia merita rispetto, come rispetto lo meritano i cittadini e noi ne abbiamo dato prova. Chi ha dormito, semmai, è chi ha aspettato ben 20 anni prima di chiudere la vicenda dei lavori sulla provinciale Andria-Trani, o ha fatto di questo territorio una succursale degli interessi baricentrici. Perdersi in queste polemiche, quando si è senza risorse e privi di consenso popolare, sembra un vacuo esercizio retorico della politica fine a se stesso» hanno concluso.