Quattro allieve del coreutico di Bisceglie volano a Monaco per studiare alla Iwanson
Angelica Amoruso, Alessia Iusco, Aurora Alicino e Adriana Papagni passano le selezioni per la rinomata scuola di danza contemporanea
mercoledì 3 maggio 2017
8.16
Voleranno a settembre a Monaco di Baviera per studiare nella prestigiosa scuola di formazione Iwanson.
Quattro allieve del coreutico "da Vinci" di Bisceglie ce l'hanno fatta. Angelica Amoruso, Alessia Iusco, Aurora Alicino e Adriana Papagni della classe V AC sono pronte a fare le valigie, dopo aver brillantemente superato le audizioni per l'accesso alla scuola.
il prossimo settembre voleranno a studiare nella prestigiosa di Monaco di Baviera dopo aver superato l'audizione!scuola internazionale che da oltre 40 anni rappresenta la punta di diamante della formazione nell'ambito della danza contemporanea.
Nel rinomato polo formativo studieranno danza classica e contemporanea, parteciperanno a spettacoli e si esibiranno sui palcoscenici più rinomati e temuti d'Europa.
È la prova inconfutabile che il liceo coreutico funziona e produce talenti, sebbene ancora la città non abbia fatto del tutto tesoro di questo gioiello della formazione che muove macchine culturali, economiche e sociali che vanno ben al di là delle quattro mura della scuola.
Quattro allieve del coreutico "da Vinci" di Bisceglie ce l'hanno fatta. Angelica Amoruso, Alessia Iusco, Aurora Alicino e Adriana Papagni della classe V AC sono pronte a fare le valigie, dopo aver brillantemente superato le audizioni per l'accesso alla scuola.
il prossimo settembre voleranno a studiare nella prestigiosa di Monaco di Baviera dopo aver superato l'audizione!scuola internazionale che da oltre 40 anni rappresenta la punta di diamante della formazione nell'ambito della danza contemporanea.
Nel rinomato polo formativo studieranno danza classica e contemporanea, parteciperanno a spettacoli e si esibiranno sui palcoscenici più rinomati e temuti d'Europa.
È la prova inconfutabile che il liceo coreutico funziona e produce talenti, sebbene ancora la città non abbia fatto del tutto tesoro di questo gioiello della formazione che muove macchine culturali, economiche e sociali che vanno ben al di là delle quattro mura della scuola.