Regionali, Emiliano allo sprint per le primarie interne del centrosinistra
Il presidente uscente: «Mi dispiace che il loro meccanismo di scelta del candidato del centrodestra non sia affidato ai pugliesi»
sabato 28 dicembre 2019
17.21
Domenica 12 gennaio si terranno le primarie per l'individuazione del candidato della coalizione di centrosinistra alla presidenza della regione Puglia. Quattro i contendenti: il favorito è Michele Emiliano, governatore attualmente in carica, che sfiderà il consigliere regionale dem Fabiano Amati, l'ex europarlamentare del Pd Elena Gentile e lo scrittore Leo Palmisano (indipendente).
«I nostri amici e compagni che competono con noi alle primarie sono personalità importanti e danno l'idea di un popolo pugliese in grado dar vita a una classe dirigente in permanente evoluzione» ha rimarcato.
Ho grande rispetto innanzitutto di Raffaele Fitto che è una personalità importante, è stato presidente della regione quindici anni fa, è stato un presidente che, credo, come Vendola e come me ce l'ha messa tutta. Mi dispiace che il meccanismo di scelta dei candidati del centrodestra non venga affidato ai pugliesi, cioè viene affidato a scambi, come se fosse un mercato calcistico, tra i presidenti delle varie regioni. A me sembra incredibile che in una regione come la nostra che ha sempre votato, diciamo così, in maniera difforme rispetto al voto politico nazionale, il loro candidato venga scelto secondo la logica della politica nazionale.
Io temo che il centrodestra ancora non abbia capito l'identità dei pugliesi, questo è il punto vero. E quindi aspetto, non possiamo fare altro» ha concluso Michele Emiliano.
Emiliano: «Mantenere lo strumento delle primarie»
«Possono votare tutti e mi auguro che ogni comune abbia un seggio grazie a questa grande macchina organizzativa» ha affermato Emiliano nel corso di una conferenza stampa convocata sabato alle Officine Cantelmo di Lecce. «Di questi tempi l'alternativa è decidere il candidato a Milano o a Roma. Ed è mortificante per un popolo come quello pugliese far scegliere i propri candidati ad altri. Dobbiamo mantenere questo strumento che ci siamo conquistati nel 2005, dobbiamo fare in modo che le primarie rimangano il nostro metodo. Un minuto dopo il 12 gennaio, noi cominceremo la scrittura comune del programma con il sistema della partecipazione dal basso come abbiamo sempre fatto. So che la data del 12 è un po' scomoda e, anche se avrei preferito anticiparla, l'ho accettata perché è stata una decisione comune» ha spiegato.«I competitors sono personalità importanti»
«Qualcuno sostiene che l'esito sia scontato, ma io di partite con l'esito scontato prima che siano giocate non ne ho mai viste» ha aggiunto, riferendosi ai pronostici che lo ritengono quasi certamente vincitore della competizione interna.«I nostri amici e compagni che competono con noi alle primarie sono personalità importanti e danno l'idea di un popolo pugliese in grado dar vita a una classe dirigente in permanente evoluzione» ha rimarcato.
«Temo che il centrodestra non abbia capito l'identità dei pugliesi»
«State guardando cosa succede ai nostri amici del centrodestra? Giocano a testa o croce i nomi pugliesi sui tavoli romani a prescindere dalla Puglia. Questo è un modo di fare che noi del centrosinistra abbiamo spazzato via a partire dalle primarie del 2005.Ho grande rispetto innanzitutto di Raffaele Fitto che è una personalità importante, è stato presidente della regione quindici anni fa, è stato un presidente che, credo, come Vendola e come me ce l'ha messa tutta. Mi dispiace che il meccanismo di scelta dei candidati del centrodestra non venga affidato ai pugliesi, cioè viene affidato a scambi, come se fosse un mercato calcistico, tra i presidenti delle varie regioni. A me sembra incredibile che in una regione come la nostra che ha sempre votato, diciamo così, in maniera difforme rispetto al voto politico nazionale, il loro candidato venga scelto secondo la logica della politica nazionale.
Io temo che il centrodestra ancora non abbia capito l'identità dei pugliesi, questo è il punto vero. E quindi aspetto, non possiamo fare altro» ha concluso Michele Emiliano.