Relazioni tossiche e stili di attaccamento: l'assemblea cittadina sul tema
Da Bowlby alla figura del caregiver, il collettivo cittadino per le questioni di genere ha approfondito il tema degli stili di attaccamento con Stefania Colamartino
sabato 17 febbraio 2024
11.36
Sedie in circolo nella suggestiva cornice della Sala degli specchi di Palazzo Tupputi, a Bisceglie, per stimolare sguardi, dialogo e consapevolezza. Venerdì 16 febbraio a partire dalle 19 si è parlato di stili di attaccamento e intelligenza emotiva, in occasione della terza assemblea tematica del collettivo cittadino per le questioni di genere.
"Nel modello operativo del mondo che ciascuno si costruisce, una caratteristica fondamentale è il concetto di chi siano le figure di attaccamento, di dove le si possa trovare e di come ci si può aspettare che reagiscano. Analogamente, nel modello operativo del Sé che ciascuno si costruisce, una caratteristica fondamentale è il concetto di quanto si sia accettabili o inaccettabili agli occhi delle figure di attaccamento" (Bowlby, 1973).
Partendo dalle teorie di John Bowlby, giungendo fino alla nozione di dipendenza affettiva la musicoterapeuta Stefania Colamartino, ha esposto alla cittadinanza raccolta in assemblea gli studi sulla teoria degli stili di attaccamento. Grazie alla moderazione di Sara de Gennaro e Emilia Evangelista, componenti del collettivo, si è poi approfondito il nesso indissolubile tra linguaggio manipolatorio e dipendenza affettiva, passando attraverso la recente proposta di educazione all'affettività nelle scuole. Stimolante anche la digressione sugli effetti del rapporto bambin*- caregiver (genitore). Presenti in assemblea donne e persone di tutte le età, che hanno contribuito al dibattito portando le proprie esperienze e osservazioni a seguito della formazione svolta da Colamartino.
«Il rapporto con i nostri genitori influisce in maniera significativa in ciò che cerchiamo nelle interazioni umane. Parte della tossicità di una relazione affettiva o sentimentale dipende direttamente dallo stile di attaccamento sviluppato nel corso della nostra vita. Parlarne ed esserne consapevoli è fondamentale» ha concluso la musicoterapeuta.
"Nel modello operativo del mondo che ciascuno si costruisce, una caratteristica fondamentale è il concetto di chi siano le figure di attaccamento, di dove le si possa trovare e di come ci si può aspettare che reagiscano. Analogamente, nel modello operativo del Sé che ciascuno si costruisce, una caratteristica fondamentale è il concetto di quanto si sia accettabili o inaccettabili agli occhi delle figure di attaccamento" (Bowlby, 1973).
Partendo dalle teorie di John Bowlby, giungendo fino alla nozione di dipendenza affettiva la musicoterapeuta Stefania Colamartino, ha esposto alla cittadinanza raccolta in assemblea gli studi sulla teoria degli stili di attaccamento. Grazie alla moderazione di Sara de Gennaro e Emilia Evangelista, componenti del collettivo, si è poi approfondito il nesso indissolubile tra linguaggio manipolatorio e dipendenza affettiva, passando attraverso la recente proposta di educazione all'affettività nelle scuole. Stimolante anche la digressione sugli effetti del rapporto bambin*- caregiver (genitore). Presenti in assemblea donne e persone di tutte le età, che hanno contribuito al dibattito portando le proprie esperienze e osservazioni a seguito della formazione svolta da Colamartino.
«Il rapporto con i nostri genitori influisce in maniera significativa in ciò che cerchiamo nelle interazioni umane. Parte della tossicità di una relazione affettiva o sentimentale dipende direttamente dallo stile di attaccamento sviluppato nel corso della nostra vita. Parlarne ed esserne consapevoli è fondamentale» ha concluso la musicoterapeuta.