Riconoscimento Giovanni Paolo II, Napoletano: «Ecco gli errori dell'amministrazione»

L'ex sindaco solidale con gli organizzatori: «Taglio del contributo e mancato patrocinio incredibili e ingiustificati»

giovedì 23 maggio 2019 7.45
L'ex sindaco di Bisceglie Franco Napoletano non nasconde le perplessità in merito alla gestione, da parte dell'amministrazione comunale, dei rapporti con l'associazione organizzatrice del Riconoscimento Giovanni Paolo II.

«Sabato 18 maggio scorso sono intervenuto, dietro cortese invito, in quel di San Ferdinando di Puglia, alla manifestazione dell'ottavo Riconoscimento "Giovanni Paolo II". Una bella occasione, tra l'altro, per salutare l'ospitale Sindaco Puttilli, il suo ottimo predecessore Gissi, il Vicario diocesano Pavone e tanti altri amici» ha scritto l'ex primo cittadino.

«Quest'ottava edizione, come tutte la altre, è stata caratterizzata dalla presenza di molti premiati, autorevoli esponenti del mondo religioso, dello spettacolo, del giornalismo e dei tutori dell'ordine. Un'iniziativa di grande livello, che rende merito agli organizzatori e, in primo luogo, all'associazione Giovanni Paolo II di Bisceglie e al suo presidente, il tenace e dinamico professor Natalino Monopoli.
Merito che spetta anche al comune che ha ospitato, favorito e sostenuto la manifestazione, oltre che ai numerosi sponsor privati» ha aggiunto Napoletano.

«Viene subito da rilevare come l'amministrazione comunale di Bisceglie non solo non abbia patrocinato l'evento, ma abbia anche rinunciato a ospitare a Bisceglie una manifestazione di grande prestigio, che è nata a Bisceglie ed a Bisceglie si è sempre svolta interamente nelle precedenti sette edizioni.
Un grave errore e una evidente miopìa dell'amministrazione comunale, che continua a penalizzare una Città che ben altro ruolo, nazionale ed internazionale, ha svolto in passato e che, oggi, viene nuovamente relegata nell'oblìo e nell'anonimato.
Che cosa è successo? È bene che i cittadini lo sappiano.
In relazione alla passata settima edizione del Riconoscimento, l'amministrazione Angarano, nonostante una deliberazione della giunta municipale precedente e una conseguente determinazione dirigenziale, che avevano stanziato un contributo comunale di ottomila euro per l'evento (davvero irrisori, rispetto al risalto, al numero e alla valenza dei premiati intervenuti), ha incredibilmente e ingiustificatamente "tagliato" il contributo da ottomila a seimila euro (diventato, in realtà, 5400 euro per incomprensibili ragioni fiscali).
Senza alcun atto amministrativo e senza motivazione in tal senso, che consti, nonostante la presentazione di 14 mila euro di fatturazioni in rendicontazione. Un comportamento che sembrerebbe rasentare un vero e proprio abuso!
Risulta, oltretutto, che, per far fronte alle spese organizzative di quell'edizione, sia stato fatto ricorso a prestiti finanziari personali.

Per l'ottava edizione del 2019, poi, il comune, col sindaco in prima persona, ha tergiversato fino all'ultimo con le deliberazioni amministrative e negato, nel concreto, un immediato sostegno economico comunale, "costringendo" l'associazione Giovanni Paolo II a rivolgersi al comune di San Ferdinando di Puglia (che va ringraziato) per organizzare l'evento.
Dopo l'esperienza dell'edizione del 2018, era il minimo che gli organizzatori avessero potuto fare!
Quindi, un'ennesima brutta figura per l'amministrazione comunale e per l'intera città di Bisceglie.

Il sindaco Angarano avrebbe potuto fare una figura migliore e più dignitosa se non si fosse, comunque, recato, peraltro da solo, all'evento "in trasferta" a San Ferdinando, dove spiace che abbia finito per fare la comparsa.

È vero che domenica 19 la manifestazione ha avuto il suo epilogo significativo nel sito religioso della Concattedrale di Bisceglie, ma anche in quella sede il sindaco è apparso quasi come una presenza avulsa dal contesto, invitato (o "tollerato") più per dovere istituzionale che per piacere.

L'errore nel quale il sindaco Angarano continua a perseverare, al di là dei propri odierni limiti, peraltro diffusamente riconosciuti, è quello di ostinarsi a subire i condizionamenti di cattivi consiglieri, esponendo non solo se stesso e la compagine amministrativa, ma l'intera città a un'immagine per nulla positiva.

Rimane il fatto che la città di Bisceglie abbia perduto, ancora una volta, una grande occasione per esercitare un ruolo di primo piano sul territorio.
Bisogna solo auspicare, per il bene della città, che gli attuali amministratori, se tali continueranno ad essere, abbiano, almeno, l'intelligenza di comprendere i propri errori e di non ripeterli in futuro.
Altrimenti, se il destino dovrà essere quello di un ineluttabile declino, è bene passare la mano e rivolgersi nuovamente al corpo elettorale».