Ricorso al Tar contro il silenzio della Prefettura, il comune si costituisce in causa
Delibera di giunta: «Tutelare il percorso di riadozione degli atti». Spina protesta: «Angarano nomina un avvocato a spese dei cittadini per difendere il Prefetto»
venerdì 24 gennaio 2020
8.53
È polemica per la decisione della giunta, espressa attraverso la delibera n° 12 di giovedì 23 gennaio, di costituire il comune di Bisceglie in giudizio davanti al Tar Puglia nel ricorso avviato da sei consiglieri di opposizione (Amendolagine, Capurso, Napoletano, Preziosa, Russo e Spina) teso all'ottenimento di una declaratoria di illegittimità dell'inadempimento agli effetti della pronuncia dello stesso Tar del 18 novembre e una declaratoria di fondatezza della pretesa di emanazione della nomina, da parte del Prefetto, "di un apposito commissario all'amministrazione inadempiente", col potere di approvare il bilancio di previsione 2019-2021 e del rendiconto consuntivo 2018.
L'iniziativa degli esponenti di minoranza - è giusto specificarlo - chiama in causa direttamente il comune, il presidente del consiglio comunale e il sindaco.
La giunta ha perciò assegnato l'incarico di difesa degli interessi del comune all'avvocato Andrea Di Lorenzo, funzionario dell'avvocatura comunale, sostenendo - nelle more delle delibera - «che gli effetti della decisione del presente ricorso avrebbero, soprattutto in caso di accoglimento dello stesso, innegabili ripercussioni negative sul procedimento in corso di rinnovazione degli atti annullati con la sentenza del Tar Puglia n° 1505/2019, finalizzati alla riadozione del bilancio di previsione 2019/2020/2021 ormai di imminente approvazione; che, pertanto, sussiste un interesse del comune a produrre apposito atto di intervento in giudizio a supporto della posizione dell'amministrazione statale contro la quale è stato presentato il ricorso di che trattasi, e in opposizione alla richiesta di accoglimento dello stesso».
Puntuale il commento dell'ex sindaco Francesco Spina, uno dei sei ricorrenti al Tar: «Angarano & company nominano un difensore a spese dei cittadini per difendere la Prefettura, con la scusa che la nomina del commissario comprometterebbe la riadozione del bilancio (la legge prevede espressamente il contrario, e cioè che il commissariamento servirebbe proprio per approvare gli atti di bilancio impantanati da mesi)» ha affermato.
«Per la prima volta nella storia degli enti locali - quando di solito i comuni hanno il bon ton di non intervenire in giudizi di questa natura - Angarano & company utilizzano i soldi del comune di Bisceglie per opporsi al commissariamento, affiancandosi alla Prefettura per sostenerne la legittimità del silenzio del Prefetto» ha aggiunto.
«Il comune viene portato in un giudizio per difendere un altro ente pubblico e, come scusa nella motivazione viene detto il falso argomento che il commissariamento prefettizio rallenterebbe la riadozione degli atti di bilancio (la convocazione di bilancio non si intravede ancora), quando invece il commissario prefettizio riuscirebbe in poco tempo ad approvare tutti gli atti e a salvare il comune da questo disastro e disordine in cui ci hanno portati» ha rilevato il consigliere di opposizione.
«I soldi per pagare l'avvocato si troveranno sul vecchio bilancio del 2018 ma non si indica il capitolo o la capienza, quindi, una costituzione con copertura virtuale e con una finalità che non ha alcun interesse pubblico istituzionale, se non quello di salvare lo stipendio a sindaco e assessori. Almeno il coraggio di scrivere che si costituiscono per salvarsi la poltrona ed evitare il commissariamento e non per consentire la riadozione degli atti non potevano averlo questa volta?» ha polemizzato.
«Noi al contrario di Angarano (che dimostra scarso rispetto nell'istituzione prefettizia), abbiamo più fiducia nel commissario che potrà nominare il Prefetto della Bat, che nei loro continui pasticci che faranno pagare ai cittadini» ha concluso Spina.
L'iniziativa degli esponenti di minoranza - è giusto specificarlo - chiama in causa direttamente il comune, il presidente del consiglio comunale e il sindaco.
La giunta ha perciò assegnato l'incarico di difesa degli interessi del comune all'avvocato Andrea Di Lorenzo, funzionario dell'avvocatura comunale, sostenendo - nelle more delle delibera - «che gli effetti della decisione del presente ricorso avrebbero, soprattutto in caso di accoglimento dello stesso, innegabili ripercussioni negative sul procedimento in corso di rinnovazione degli atti annullati con la sentenza del Tar Puglia n° 1505/2019, finalizzati alla riadozione del bilancio di previsione 2019/2020/2021 ormai di imminente approvazione; che, pertanto, sussiste un interesse del comune a produrre apposito atto di intervento in giudizio a supporto della posizione dell'amministrazione statale contro la quale è stato presentato il ricorso di che trattasi, e in opposizione alla richiesta di accoglimento dello stesso».
Puntuale il commento dell'ex sindaco Francesco Spina, uno dei sei ricorrenti al Tar: «Angarano & company nominano un difensore a spese dei cittadini per difendere la Prefettura, con la scusa che la nomina del commissario comprometterebbe la riadozione del bilancio (la legge prevede espressamente il contrario, e cioè che il commissariamento servirebbe proprio per approvare gli atti di bilancio impantanati da mesi)» ha affermato.
«Per la prima volta nella storia degli enti locali - quando di solito i comuni hanno il bon ton di non intervenire in giudizi di questa natura - Angarano & company utilizzano i soldi del comune di Bisceglie per opporsi al commissariamento, affiancandosi alla Prefettura per sostenerne la legittimità del silenzio del Prefetto» ha aggiunto.
«Il comune viene portato in un giudizio per difendere un altro ente pubblico e, come scusa nella motivazione viene detto il falso argomento che il commissariamento prefettizio rallenterebbe la riadozione degli atti di bilancio (la convocazione di bilancio non si intravede ancora), quando invece il commissario prefettizio riuscirebbe in poco tempo ad approvare tutti gli atti e a salvare il comune da questo disastro e disordine in cui ci hanno portati» ha rilevato il consigliere di opposizione.
«I soldi per pagare l'avvocato si troveranno sul vecchio bilancio del 2018 ma non si indica il capitolo o la capienza, quindi, una costituzione con copertura virtuale e con una finalità che non ha alcun interesse pubblico istituzionale, se non quello di salvare lo stipendio a sindaco e assessori. Almeno il coraggio di scrivere che si costituiscono per salvarsi la poltrona ed evitare il commissariamento e non per consentire la riadozione degli atti non potevano averlo questa volta?» ha polemizzato.
«Noi al contrario di Angarano (che dimostra scarso rispetto nell'istituzione prefettizia), abbiamo più fiducia nel commissario che potrà nominare il Prefetto della Bat, che nei loro continui pasticci che faranno pagare ai cittadini» ha concluso Spina.