Rifacimento sottopasso ferroviario, l'architetto Bartolo Di Pierro: «Un brutto esempio di modernità»
A seguito dei primi atti di vandalismo, nuovo intervento dell'urbanista biscegliese
sabato 6 maggio 2017
13.12
Sollevando una polemica poi colta da molti, l'architetto Bartolo Di Pierro aveva pronosticato (leggi qui) che, dopo il rifacimento del sottopasso ferroviario di piazza Diaz, i vandali avrebbero trovato il modo di ergere a tempio delle proprie scorribande il tunnel che collega il centro città con via Sant'Andrea e ai binari. Facile profeta di sventura (leggi qui), Di Pierro ha avuto ragione sin da subito.
Ci spiega ora il perché.
«Non è necessario essere un architetto o un profeta per comprendere che i lavori di rinnovamento del sottopasso ferroviario di piazza Diaz ci regaleranno, probabilmente in breve tempo, un luogo più degradato e degradante del precedente. Tuttavia vorrei sollevare l'asticella della riflessione e portarla oltre il mero dissenso civile, fino ad una dimensione culturale, celata nelle parole del mio articolo.
Il progetto di riqualificazione del sottopasso ferroviario, con la sua pretesa di darci un "bell'esempio di modernità", manifesta l' uso distorto che comunemente si fa del concetto di "bello" in senso "moderno". Tutti noi tendiamo a credere che "modernità" sia un termine che si declini nei modi del "nuovo", "lineare", "geometrico", "minimale" "antistorico" "tecnologico".
Non è così.
L'estetica "moderna" è molto più radicale di quanto una mistificante moda non voglia farci apparire. Si è "belli modernamente" solo quando il nostro apparire è l'inevitabile conseguenza di una sana natura substanziale, solo quando possediamo una solida morale comportamentale che ci rende funzionalmente adattabili al contesto storico ambientale e umano in cui agiamo, solo quando non rappresentiamo artificiosamente noi stessi ma semplicemente lo siamo. Siamo modernamente belli solo quando siamo internamente coerenti.
Allora capisci bene che, nella contemporanea distorsione di valori, anche un insignificante lavoro sottoferroviario può ergersi a nefasto esempio dello scollamento fra Etica ed Estetica.
Ogni volta che Estetica abbandona Etica, per vivere un'esistenza propria, concepisce una genìa di infanti, nati già vecchi e decrepiti. E non ci sara' cipria, fondotinta o vernice anti-spray che potrà mai mascherare le rughe premature».
Ci spiega ora il perché.
«Non è necessario essere un architetto o un profeta per comprendere che i lavori di rinnovamento del sottopasso ferroviario di piazza Diaz ci regaleranno, probabilmente in breve tempo, un luogo più degradato e degradante del precedente. Tuttavia vorrei sollevare l'asticella della riflessione e portarla oltre il mero dissenso civile, fino ad una dimensione culturale, celata nelle parole del mio articolo.
Il progetto di riqualificazione del sottopasso ferroviario, con la sua pretesa di darci un "bell'esempio di modernità", manifesta l' uso distorto che comunemente si fa del concetto di "bello" in senso "moderno". Tutti noi tendiamo a credere che "modernità" sia un termine che si declini nei modi del "nuovo", "lineare", "geometrico", "minimale" "antistorico" "tecnologico".
Non è così.
L'estetica "moderna" è molto più radicale di quanto una mistificante moda non voglia farci apparire. Si è "belli modernamente" solo quando il nostro apparire è l'inevitabile conseguenza di una sana natura substanziale, solo quando possediamo una solida morale comportamentale che ci rende funzionalmente adattabili al contesto storico ambientale e umano in cui agiamo, solo quando non rappresentiamo artificiosamente noi stessi ma semplicemente lo siamo. Siamo modernamente belli solo quando siamo internamente coerenti.
Allora capisci bene che, nella contemporanea distorsione di valori, anche un insignificante lavoro sottoferroviario può ergersi a nefasto esempio dello scollamento fra Etica ed Estetica.
Ogni volta che Estetica abbandona Etica, per vivere un'esistenza propria, concepisce una genìa di infanti, nati già vecchi e decrepiti. E non ci sara' cipria, fondotinta o vernice anti-spray che potrà mai mascherare le rughe premature».