Rifiuti, il consiglio comunale proroga se stesso

Le minoranze mettono l'amministrazione all'angolo. Passano all'unanimità le proposte di Spina

sabato 23 febbraio 2019 10.14
A cura di Vito Troilo
Il consiglio comunale di Bisceglie, convocato per discutere in forma monotematica della situazione inerente l'espletamento del servizio di igiene urbana, ha approvato all'unanimità due provvedimenti presentati dalle minoranze e nella fattispecie dall'ex sindaco Francesco Spina. La lunghissima discussione sull'argomento si è conclusa con una soluzione provvisoria. L'ennesima.

Secondo quanto emerso nel corso del dibattito, il sindaco Angarano avrebbe motivato la mancata aggiudicazione del servizio con le inadempienze di tutte le aziende presenti nella graduatoria originaria di assegnazione dell'appalto, vinto in prima battuta da Camassambiente nel 2016. La successiva revoca unilaterale in ragione di un'interdittiva antimafia provocò il passaggio della gestione del servizio al Consorzio Ambiente 2.0, a sua volta oggetto di ricorso da parte di Sangalli, terza classificata nel bando, che nonostante il parere favorevole del Consiglio di Stato non ha comunicato la disponibilità a subentrare.

Il primo cittadino ha perciò ritenuto opportuno procedere all'individuazione di un nuovo soggetto in grado di avvicendare Ambiente 2.0 - cui non è stata concessa ulteriore proroga - a partire dal 1 marzo, rivolgendosi alla Prefettura Bat che ha inoltrato i dati delle aziende iscritte a una white list verificata.

Una situazione fin troppo ghiotta per non essere sfruttata dagli esponenti di opposizione, che hanno potuto attaccare l'amministrazione accusandola di immobilismo e mettendola all'angolo. Le rassicurazioni di Angarano riguardo la tutela dei posti di lavoro dei dipendenti e l'annuncio di una trattenuta di 800 mila euro nei confronti di Ambiente 2.0 per non meglio precisati "mancati investimenti" non hanno certo frenato l'irruenza dei vari Fata, Spina, Russo, Capurso, Amendolagine e Casella (che per l'occasione ha lasciato lo scranno della presidenza prendendo la parola dai banchi della minoranza). Tutti concordi sulla scarsa reattività di sindaco, assessori e maggioranza, che avrebbero potuto - è il loro giudizio unanime - prevedere il cambio di gestore in tempi più ampi, non riducendosi a discuterne in consiglio comunale a soli sei giorni dalla scadenza dell'ultima proroga. Le opposizioni, com'era prevedibile, hanno avuto vita facile, paventando - quel che più conta per gli utenti - inevitabili aumenti della Tari.

Il servizio sarà affidato in continuità a una delle aziende che manifesteranno la disponibilità - si spera dimostrando anche la capacità - di subentrare a partire dal 1 marzo e per un periodo massimo di sei mesi, necessario alla preparazione di una nuova gara "ponte" per la durata di due anni. Fra i candidati anche il Consorzio Ambiente 2.0, pronto a prendere il posto... di se stesso.