Rigenerazione urbana: il comune chiede alla città di presentare idee e proposte
Bisceglie si candiderà al bando regionale per la selezione delle aree urbane in cui attuare strategie di sviluppo integrato
martedì 5 settembre 2017
8.04
Una tappa obbligata eppure utilissima per scoprire quali sono esigenze e priorità dei cittadini in tema di "rigenerazione urbana sostenibile", ovvero di recupero del patrimonio edilizio pubblico già esistente e malmesso, periferico o in disuso.
Il convegno del 4 settembre a Palazzo Tupputi, ha sortito l'effetto voluto: raccogliere le idee dal basso di tecnici e residenti per poi tenerne conto nel progetto che il comune consegnerà alla Regione Puglia partecipando al bando pubblico per la "selezione delle aree urbane e per l'individuazione delle autorità urbane" destinatarie di finanziamenti europei.
Un momento di ascolto che il sindaco Francesco Spina ha definito: «Imprescindibile nell'ottica di una rivoluzione urbanistica che diventa sistema di vita. Il processo di rigenerazione del territorio, prima ancora che essere di natura edilizia è di natura culturale. E se la volontà condivisa della comunità manca, non si va da nessuna parte».
A presentare bando e idee per Bisceglie sono stati gli architetti Michele Sgobba e Giacomo Losapio, che a Bisceglie hanno curato tutti gli ultimi interventi di rigenerazione urbana.
«Quello di Bisceglie è un caso particolare - ha spiegato Sgobba - perché non solo è stato approvato un Documento programmatico di rigenerazione urbana (DPRU), come in gran parte dei comuni d'Italia, ma esiste anche un vero e proprio programma di interventi - il PIRU - che pone la città un passo avanti rispetto alle altre. Abbiamo una marcia in più per vincere».
Gli interventi, secondo gli studi effettuati dai tecnici comunali e contenuti nel DPRU, andranno pensati in una o più delle cinque aree in condizioni di marginalità già individuate: porto, quartiere Cittadella, area cimiteriale, quartiere Sant'Andrea, Salsello.
Gli interventi candidabili dovranno riguardare l'energia sostenibile (massimo 1170000 euro), l'adattamento al cambiamento climatico (massimo 260000 euro) la tutela dell'ambiente (massimo 740000 euro), l'inclusione sociale (fino a 2830000 euro).
In ballo, per ciascun progetto, ci sono cinque milioni di euro (su un totale di 108,1 milioni di euro che la Regione Puglia mette a disposizione), che ciascun comune dovrà gestire per la prima volta da "autorità urbana", organismo intermedio tra Regione e promotori delle proposte d'intervento. Dovrà insomma valutare le idee dei cittadini, definire su questa base una strategia per lo sviluppo urbano sostenibile e attuarla.
Per presentare le proposte - quelle già avanzate dai presenti riguardano l'ex mattatoio comunale, una postazione di bike sharing in via Sant'Andrea, nei pressi della stazione, un'area verde da adibire a museo della sostenibilità, i recuperi degli immobili fatiscenti di via Taranto e di via Roma - c'è tempo fino al 10 settembre. Entro il 17 il comune selezionerà poi le proposte, firmerà i partenariati con soggetti ed enti coinvolti, per poi presentare entro il 29 alla regione la sua candidatura. Avrà ulteriori 120 giorni per definire nel dettaglio i singoli interventi, che andranno valutati sulla base di una rigida e complessa griglia di indicatori oggettivi da tradurre in punteggi.
Il convegno del 4 settembre a Palazzo Tupputi, ha sortito l'effetto voluto: raccogliere le idee dal basso di tecnici e residenti per poi tenerne conto nel progetto che il comune consegnerà alla Regione Puglia partecipando al bando pubblico per la "selezione delle aree urbane e per l'individuazione delle autorità urbane" destinatarie di finanziamenti europei.
Un momento di ascolto che il sindaco Francesco Spina ha definito: «Imprescindibile nell'ottica di una rivoluzione urbanistica che diventa sistema di vita. Il processo di rigenerazione del territorio, prima ancora che essere di natura edilizia è di natura culturale. E se la volontà condivisa della comunità manca, non si va da nessuna parte».
A presentare bando e idee per Bisceglie sono stati gli architetti Michele Sgobba e Giacomo Losapio, che a Bisceglie hanno curato tutti gli ultimi interventi di rigenerazione urbana.
«Quello di Bisceglie è un caso particolare - ha spiegato Sgobba - perché non solo è stato approvato un Documento programmatico di rigenerazione urbana (DPRU), come in gran parte dei comuni d'Italia, ma esiste anche un vero e proprio programma di interventi - il PIRU - che pone la città un passo avanti rispetto alle altre. Abbiamo una marcia in più per vincere».
Gli interventi, secondo gli studi effettuati dai tecnici comunali e contenuti nel DPRU, andranno pensati in una o più delle cinque aree in condizioni di marginalità già individuate: porto, quartiere Cittadella, area cimiteriale, quartiere Sant'Andrea, Salsello.
Gli interventi candidabili dovranno riguardare l'energia sostenibile (massimo 1170000 euro), l'adattamento al cambiamento climatico (massimo 260000 euro) la tutela dell'ambiente (massimo 740000 euro), l'inclusione sociale (fino a 2830000 euro).
In ballo, per ciascun progetto, ci sono cinque milioni di euro (su un totale di 108,1 milioni di euro che la Regione Puglia mette a disposizione), che ciascun comune dovrà gestire per la prima volta da "autorità urbana", organismo intermedio tra Regione e promotori delle proposte d'intervento. Dovrà insomma valutare le idee dei cittadini, definire su questa base una strategia per lo sviluppo urbano sostenibile e attuarla.
Per presentare le proposte - quelle già avanzate dai presenti riguardano l'ex mattatoio comunale, una postazione di bike sharing in via Sant'Andrea, nei pressi della stazione, un'area verde da adibire a museo della sostenibilità, i recuperi degli immobili fatiscenti di via Taranto e di via Roma - c'è tempo fino al 10 settembre. Entro il 17 il comune selezionerà poi le proposte, firmerà i partenariati con soggetti ed enti coinvolti, per poi presentare entro il 29 alla regione la sua candidatura. Avrà ulteriori 120 giorni per definire nel dettaglio i singoli interventi, che andranno valutati sulla base di una rigida e complessa griglia di indicatori oggettivi da tradurre in punteggi.